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Emissione BTP Green: opportunità e rischi per gli investitori

Ecco come investire in Btp Green e perchè sono convenienti

Finanziare progetti ecosostenibili è la priorità dei nuovi governi di tutto il mondo affinché prosegua in maniera proficua la battaglia contro i cambiamenti climatici e ci si possa avvicinare sempre di più a quella svolta verso una transizione ecologica concreta e non solo a parole. In questo senso si collocano i BTP Green, una tipologia di titoli di Stato i cui fondi raccolti serviranno proprio a finanziare politiche ecosostenibili consentendo, al contempo, agli investitori di trarne buoni profitti. 

In questa ottica il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha deciso di ricavare liquidità emettendo  BTP Green a 8 anni che avranno una durata fino ad ottobre 2031 anche per ottenere quei fondi che serviranno a rispettare gli impegni presi con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Vediamo come funzionano i BTP Green e quali sono i vantaggi e i rischi connessi.

Cosa sono i BTP Green

Si tratta di titoli di Stato italiani emessi per finanziare la sostenibilità ambientale del Paese. Oggi i capitoli di spesa che il governo deve finanziare in un’ottica di sostenibilità e per rispettare gli impegni presi a livello internazionale sono sostanzialmente sei: fonti rinnovabili, trasporti, prevenzione dell’inquinamento, efficienza energetica, ricerca e tutela dell’ambiente

Le risorse accumulate grazie all’emissione di Btp Green sono mirate a finanziare progetti in linea con gli obiettivi della Tassonomia europea delle attività sostenibili. Si possono finanziare tutti quei progetti che sono stati studiati ad hoc per lenire gli effetti dei cambiamenti climatici o per adattarsi ad essi e per proteggere le risorse idriche e dell’ambiente marino. 

Altri progetti saranno invece mirati ad agevolare un’economia realmente circolare in grado di riciclare tutte quelle materie prime critiche per ottimizzare le risorse e allontanare il rischio di una eventuale carenza. Altri progetti che verranno finanziati attengono soprattutto alla prevenzione e al controllo dell’inquinamento e alla tutela degli ecosistemi. 

Attraverso i BTP Green si potranno anche ricavare risorse preziose per raggiungere i cosiddetti Obiettivi di Sviluppo Sostenibile 2030 delle Nazioni Unite. Tra i vari obiettivi prefissati spiccano l’energia pulita e accessibili, la creazione di città e Comunità sostenibili e la promozione di un consumo e una produzione sostenibile e responsabile. 

Dunque, sottoscrivere i BTP Green significa agevolare e favorire la lotta contro i cambiamenti climatici e investire nella sostenibilità del nostro Paese. Si tratta sostanzialmente di titoli a medio-lungo termine che presentano molte analogie con altri Buoni del Tesoro Poliennali. Per loro natura possono garantire un reddito fisso semestrale stabilito dalla cedola oltre al rimborso del valore nominale alla scadenza. In data 3 marzo 2021 sono stati emessi i primi BTP Green con scadenza 30 aprile 2045. Chi sottoscrive questi titoli potrà anche beneficiare di agevolazioni a livello fiscale.

Caratteristiche dei BTP Green

Attraverso i BTP Green si potranno, dunque, finanziare progetti sostenibili e a basso impatto ambientale. Questi buoni poliennali presentano tratti caratteristici dei classici BTP (Buoni del Tesoro Poliennali), anche se i fondi ricavati attraverso questi strumenti saranno vincolati esclusivamente a progetti con un impatto benevolo sull’ambiente, finanziando progetti mirati all’efficienza energetica e allo sviluppo di energie rinnovabili.

La tracciabilità

Una delle caratteristiche peculiari dei BTP Green è la tracciabilità. Chi sottoscrive questi buoni potrà avere subito contezza di come vengono spesi i fondi. Ecco perché si tratta di uno strumento trasparente, in cui sarà possibile supervisionare la destinazione dei fondi e il loro impatto ambientale. Questi nuovi strumenti finanziari sono stati creati ad hoc per conformarsi al Green Bond Principles dell’ICMA (International Capital Markets Association) in cui sono stati fissati con certezza i criteri di qualità e di trasparenza per l’emissione di obbligazioni verdi.

Come acquistare i Btp Green

Sono due i metodi previsti per l’acquisto di un Btp Green: il sindacato di collocamento o un’asta marginale. Le due emissioni già avvenute sono state collocate mediante il sindacato e quindi sono state appannaggio solo ed esclusivamente degli investitori istituzionali. Questi Btp poi vengono immessi sul mercato secondario per consentire ai privati cittadini di poter accedervi e di farne il prezzo mediante lo scambio tra domanda e offerta. Il fatto che le prime emissioni di questi buoni sia avvenuta tramite investitori istituzionali non deve rappresentare un disincentivo per i privati cittadini che avranno comunque sempre modo di poter investire in strumenti finanziari sostenibili.
Si potrà ricorrere all’asta marginale, in cui il prezzo di aggiudicazione (e la quantità emessa) spetterà solo alla valutazione del Ministero del Tesoro.  Ogni intermediario potrà fare una richiesta minima di almeno 500.000 euro per ciascuna delle 5 richieste previste. I prezzi all’asta potranno variare con scatti di un centesimo di euro o multipli di un centesimo.

I potenziali rischi

Ovviamente quando si parla di investimenti di lunga scadenza i rischi sono sempre dietro l’angolo. Quando si finanziano progetti di lungo termine si deve sempre tenere in considerazione l’insidia legata alla volatilità, specialmente nell’attuale contesto di mercato. Un green bond italiano con scadenza di circa 8 anni presenta alcuni margini di rischio. Negli investimenti sostenibili, i rischi finanziari vanno valutati con grande attenzione. Anche in questo caso sono presenti tutti i rischi di un BTP classico, fra i quali lo spread, rischio paese e rischio tasso. Sono tutti rischi che dovrebbero essere valutati insieme ad un esperto del settore prima effettuare la sottoscrizione.