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Tutte le tasse sulla prima casa: scopri quali sono e quanto pagherai

Tutte le tasse sulla prima casa: quali sono e quanto si pagano? Ecco tutto quello che c’è da sapere per essere sempre in regola

Quando si parla di investimenti immobiliari tra le domande maggiormente calde vi è sicuramente questa: quali sono le tasse sulla prima casa e in che modo possono essere pagate? Per dare una risposta a tale interrogativo è sufficiente continuare a leggere l’articolo.

L’economia italiana deve molto a quella che si potrebbe definire come proprietà immobiliare. Si quantifica con una percentuale di circa il 70% la stima degli italiani sono in possesso di una casa, visto che non è sicuramente sfuggito all’erario come, da ogni tempo, si sia avvantaggiato sfruttando l’imposizione fiscale sul mattone a mo’ di ideale fonte di proventi.

L’abbondante serie di tasse trova in partenza una duplice giustificazione: in primis la maggior facoltà contributiva connessa alla proprietà di un bene dal punto di vista economico considerevole; in seconda battuta il dover prendere parte alle spese destinate ai servizi indivisibili (il riferimento va a illuminazione pubblica, manutenzione, pulizia delle strade, etc.).

La consapevolezza sugli standard di tassazione che grava come una spada di Damocle sugli inermi capi dei contribuenti, sarebbe di primaria rilevanza in quanto va a ricadere fortemente sulle spese gestionali dell’abitazione come anche sulla negoziazione o donazione del medesimo.

E allora, quali sono le tasse sulla prima casa e in che modo possono essere pagate? Per quale ragione il possedere un immobile in Italia si rivela quanto mai esoso? Scopriamo dunque quali sono e come vanno gestite durante il processo di acquisto. 

Le tasse per l’acquisto di una casa

Prima di addentrarsi nel cuore della questione, converrebbe partire dal principio. Il momento è quello in cui si prende una delle decisioni più importanti nella propria vita, l’investimento per eccellenza, l’acquisto della prima casa. È essenziale eseguire un atto notarile e già da qui si comincia con i prelievi fiscali. 

Il proprietario dovrà effettuare il pagamento di una sfilza di tasse che varieranno a seconda che si tratti di:

  • prima casa o seconda casa;
  • negoziazione e acquisto di un immobile da privato o da un’azienda;
  • donazione.

Le tasse per l’acquisto della prima casa

Dopo questo breve specchietto introduttivo, si passa ora a esaminare le tasse gravanti sulla proprietà e che vanno a incidere sulle spese inerenti la manutenzione dell’immobile.

Nella sostanza ci si potrà riferire a tre. Le imposte che ciascun possessore di prima casa dovrà versare ciclicamente al proprio Comune di residenza sono le seguenti: IMU, TASI e TARI.

Dall’annata 2014, quando entrò in vigore la legge 27 del dicembre 2013, questa fatidica terna è stata racchiusa sotto una sola voce la IUC (imposta unica comunale). Per il contribuente la differenza è impercettibile, poiché il margine di tassazione e la cifra di tasse da pagare è praticamente immutata. 

Le tasse per l’acquisto della prima casa: IMU

L’acronimo vale a dire l’Imposta Municipale Propria che, dall’anno 2012, è subentrata alla precedente ICI (imposta comunale sugli immobili).

Per applicare l’IMU, la premessa primaria è il possedere l’immobile, il terreno fabbricabile o quello agricolo.

Dal 2014 la tassa municipale propria è stata abrogata sulla prima casa (il domicilio dove soggiorna la famiglia o il proprietario).

Una norma che non è da considerarsi per le abitazioni di lusso censite nelle categorie A/1 (abitazioni signorili), A/8 (ville) e A/9 (castelli e palazzi con alto valore storico o artistico).

Sostanzialmente, l’IMU dovrà essere pagata solo dai soggetti a seguire:

  • possessori di case, fabbricati, terreni fabbricabili e ad utilizzo agricolo;
  • proprietario del diritto di usufrutto, utilizzo, abitazione ed enfiteusi;
  • consorte a cui è stata attribuita l’immobile nei casi di separazione, invalidazione o scioglimento delle clausole civili del matrimonio;
  • soggetti che riscuotono in concessione spazi demaniali;
  • inquilino di immobili anche se da fabbricare o in fase di realizzazione.

L’IMU va calcolata con l’applicazione di un’aliquota ordinaria uguale allo 0,76% della stima dell’immobile sancito stando alle modalità predisposte dalla normativa. Tale aliquota potrebbe differenziarsi a seconda del Comune di residenza che potrebbe incrementarla o alleggerirla per un massimale pari allo 0,3%.

Quindi la percentuale di tassazione fluttua da un minimo di 0,46% sino a un massimale di 1,06%. Per il versamento sono predisposti due pagamenti all’anno:

  • il primo entro il 16 giugno;
  • il secondo entro il 16 dicembre.

Le tasse per l’acquisto della prima casa: TASI

La TASI rappresenta quella tassa predisposta per i cosiddetti servizi indivisibili (mantenimento e cura per il verde pubblico, ristrutturazione manto stradale, arredo urbano, illuminazione pubblica e per sovvenzionare ciascuna delle attività previste della polizia municipale). Un’imposta in vigore dall’anno 2014. 

Anche in tale fattispecie la premessa per andare ad applicarla consta nel possedere l’immobile. Proprio come per l’IMU, sulla prima casa non grava la suddetta tassazione.

La TASI dovrà essere pagata dal possessore dell’immobile o, in ciascuna delle circostanze in cui l’abitazione sia occupata da un soggetto differente dal medesimo, spetterà esattamente all’occupante predisporre una quota compresa tra il 10% e il 30% dell’imposta con la restante cifra a carico del titolare.

Il versamento avrà luogo in due momenti tramite il modulo F24 o per mezzo del bollettino di conto corrente bancario:

  • il primo entro il 16 giugno;
  • il secondo entro il 16 dicembre.

Le tasse per l’acquisto della prima casa: TARI

Nel 2014 ecco arrivarela TARI, ai più nota come la tassa sui rifiuti. La premessa per andare ad applicarla sta nell’essere possessori di locali o spazi all’aperto esposti alla produzione di rifiuti urbani.

La tassa dovrà essere pagata dai:

  • proprietari residenti dell’immobile;
  • inquilini residenti nella casa con legittimo contratto di locazione (la tempistica non deve superare il semestre all’interno del medesimo anno solare);
  • soggetti che assicurano servizi in zone commerciali e nei locali in multiproprietà.

La TARI prevede una quota fissa e una variabile. Il tariffario è decretato dai Comuni di residenza. Le tariffe sono quantificate per sostenere integralmente le spese per la raccolta e smaltimento dei rifiuti.Il versamento della TARI può essere eseguito in rate o anche versando un’unica quota.

Le tasse per l’acquisto della prima casa: cosa pagare

Con l’acquisto di un immobile è essenziale il pagamento di: 

  • IVA se il colui che vende è una società o tassa di registro nella circostanza sia un privato;
  • imposta catastale;
  • imposta ipotecaria.

Per chi acquisterà la prima casa da azienda, i versamenti da effettuare:

  • IVA al 4%;
  • imposta di registro con quota fissa di 200 euro;
  • imposta catastale con quota fissa di 200 euro;
  • imposta di registro con quota fissa di 200 euro.

Per quanti acquisteranno prima casa da privato, ecco le spese:

  • imposta di registro con quota variabile nella misura del 2%;
  • imposta catastale con quota fissa di 50 euro;
  • imposta ipotecaria con quota fissa di 50 euro;

In definitiva, non c’è modo di evitare di dover pagare le tasse sulla prima casa. Tuttavia, conoscere in anticipo quali sono le principali imposte da pagare può aiutare a pianificare e gestire al meglio il proprio budget. Non bisogna dimenticare che, nonostante il peso delle tasse, la casa rappresenta un bene prezioso e un investimento importante per il futuro. Quindi, nonostante le difficoltà, non bisogna arrendersi, ma affrontare con determinazione e responsabilità ogni sfida che la vita ci pone di fronte.