I modi per guadagnarsi da vivere e investire i propri soldi sono innumerevoli, per non dire illimitati: c’è chi decide di aprire un negozio, chi fonda una start-up, e anche chi prende una strada alternativa e particolare come l’apertura di un allevamento di lumache. Avviare una simile attività, proprio come qualunque altro business imprenditoriale, richiede necessariamente una serie di competenze di base che non andrebbero sottovalutate. Vediamo dunque insieme tutto quello che è necessario sapere nel merito della questione per non rischiare di sbagliare.
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Cosa sapere per iniziare
In termine tecnico l’allevamento di lumache si chiama elicicoltura ed è un tipo di attività piuttosto diffusa anche nel nostro Paese. Come per qualunque altro tipo di lavoro anche in questo caso non è possibile improvvisarsi allevatori di lumache, ma è necessario prima di tutto formarsi in materia. Senza la giusta formazione non andremo da nessuna parte e, anzi, potremmo rischiare di sprecare l’investimento iniziale.
Il primo elemento importantissimo da studiarsi prima di intraprendere questa avventura è la consapevolezza di quanto terreno avremo bisogno (e, ovviamente, di quello che abbiamo a nostra disposizione). Non esistono dei limiti minimi o massimi di terra necessaria per allevare lumache, ma sarebbe consigliabile per chi è alle prime armi iniziare prima di tutto da un piccolo appezzamento grazie al quale potremo prima di tutto fare un po’ di pratica. Mano a mano che “prenderemo la mano” potremo prendere in considerazione la possibilità di ampliare i nostri orizzonti con allevamenti via via più estesi.
Qualunque sia l’opzione scelta è importante ricordare che un allevamento di lumache dovrà necessariamente essere diviso in recinti, ognuno dei quali comporterà un determinato tipo di introiti: evidentemente, tanto maggiore sarà il numero di recinti tanto più cospicuo sarà il guadagno complessivo dell’attività.
La scelta del terreno giusto
Com’è ovvio, prima di intraprendere questa attività è fondamentale assicurarsi che le nostre lumache possano vivere in un terreno adatto alle loro necessità e che non comprenda elementi di disturbo che possano inficiare la loro crescita. Affinché possano prosperare, le lumache hanno bisogno di tanto spazio e di erba fresca e sana, oltre ovviamente all’acqua. Per quanto riguarda il terreno, in realtà, non servono particolari accortezze. Ad ogni modo, è pur sempre importarte ricordarsi che l’acqua a loro disposizione non dovrebbe essere troppo sulfurea, meglio ancora se fosse sorgiva.
Il kit di allevamento perfetto, tra le altre cose, dovrebbe includere anche un’apposita rete per elicicoltura, un sistema di irrigazione basato su micronebulizzatori e ovviamente i semi per le colture con le quali andremo a sfamare questi gasteropodi.
Quali lumache selezionare?
Veniamo a questo punto ad un altro punto chiave: non tutte le lumache o chioccole sono uguali e sarà dunque necessario selezionare la varietà più adatta ai nostri scopi. Quando si avvia l’allevamento, è fondamentale introdurre delle lumache da riproduzione, come nel caso dell’Helix Aspersa Muller o della Rigatella, che devono essere accuratamente selezionate e certificate. Affidarsi a un allevatore che fornisce lumache di origine italiana e non importate dall’estero è di importanza cruciale per garantirsi animali sani e in forma. Questa scelta assicura che le lumache non siano state sottoposte a stress e che mantengano la loro vitalità una volta introdotte nell’ambiente di allevamento.
L’Helix Aspersa in particolare mostra una notevole capacità di adattamento a vari tipi di climi e terreni. La sua conchiglia può raggiungere un diametro massimo di 35 mm e un’altezza compresa tra 28 e 32 mm, con un peso che può superare i 15 grammi. Il peristoma, ovvero l’apertura dell’ultimo giro del guscio, è di colore biancastro e può essere leggermente ripiegato verso l’esterno. La colorazione di base del guscio varia dal verde al giallo, spesso con la presenza di 1-5 bande spiralate marroni e sfumature gialle o bianche. Si tratta di una varietà che può essere usata per la riproduzione ma anche per la gastronomia.
Allevata soprattutto nelle isole maggiori (anche se si può trovare in praticamente tutte le Regioni italiane) è tra le varietà preferite nella cucina italiana, grazie alla sua facilità di allevamento e al suo sapore delizioso. Oltre a essere un ingrediente culinario ricercato e raffinato, è rinomata per le proprietà curative della sua bava: tale secrezione è apprezzata nel settore cosmetico per le sue capacità cicatrizzanti ed emollienti e viene infatti utilizzata per migliorare la salute della pelle e ridurre le rughe. Negli ultimi tempi, l’uso della bava di lumaca nei prodotti cosmetici è aumentato significativamente: sono infatti indubbi i suoi benefici, compreso l’effetto lifting e i miglioramenti che può portare per la pelle acneica.
Quanto si può guadagnare?
Fornire una risposta del tutto esaustiva a questa domanda è praticamente impossibile, in quanto sono veramente troppe le variabili in gioco. Tutto dipende per l’appunto dalle dimensioni dell’impianto installato, dalla qualità delle lumache allevate, dai costi che andremo a sostenere (come i materiali per i recinti) eccetera. Diciamo comunque che in linea di massima per un allevamento standard si può pensare di produrre circa 2 quintali di lumache a stagione.