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Gettoni telefonici: quali hanno valore?

Cabina telefonica in Inghilterra

Nel mondo ipertecnologico dove ci troviamo a vivere diamo ormai assolutamente per scontata la presenza degli smartphone, dispositivi innovativi che hanno iniziato a fare il loro ingresso nel mercato intorno al 2006/2007 (vivendo un boom grazie ad iPhone di Apple) e che oggi praticamente chiunque di noi possiede. Si tratta di prodotti che ci permettono di telefonare e inviare messaggi praticamente dappertutto, raggiungendo i quattro angoli del pianeta Terra in una manciata di secondi. Eppure, in un’epoca dopo tutto non così lontana, un’opzione che ora fa parte della nostra quotidianità sembrava impensabile, quasi fantascientifica. A lungo chi voleva chiamare quando non si trovava a casa doveva recarsi in una cabina telefonica e inserire al suo interno dei gettoni telefonici. Anche molti italiani ricorderanno di certo questa abitudine, ormai consegnata al passato.

Questi ultimi sono stati per tanto tempo l’unica moneta della nostra storia a non essere stata emessa dalla Zecca di Stato. Nati ufficialmente nel 1927 in occasione della STIPEL alla Fiera di Milano, sono ufficialmente usciti di produzione il 31 dicembre del 2001, diventando negli ultimi anni solo un semplice ricordo.

Come molti altri oggetti d’epoca simili (è il caso delle loro ideali “cugine”, le schede telefoniche), proprio alla luce della loro rarità, i gettoni telefonici potrebbero potenzialmente avere un valore anche piuttosto consistente (se non addirittura inestimabile). Ovviamente, nel caso in cui ne avessimo ancora qualcuno chiuso in un vecchio cassetto, è necessario prestare attenzione ad una serie di dettagli. Vediamo quali.

Le caratteristiche dei gettoni telefonici

Quanto valgono, davvero, i vecchi gettoni telefonici? Ecco tutto quello che dovrebbe sapere un collezionista che vuole guadagnarci qualcosa.
L’interno di una cabina telefonica

Vediamo prima di tutto quali sono gli elementi che caratterizzavano i vecchi gettoni telefonici. Molti di essi, come quelli introdotti dalla TETI a partire dal 1945, presentano tre incavi ed erano un tempo adatti per l’utilizzo in tutti i tipi di telefoni pubblici.

Inoltre, ed è un elemento importante, è necessario sapere che ogni gettone metallico presenta un codice numerico composto da quattro cifre: tale codice indica il mese e l’anno di produzione del gettone. Le prime due cifre della serie numerica indicano l’anno di emissione.

Un altro aspetto che non andrebbe sottovalutato è rappresentato dalle caratteristiche uniche presenti su questi gettoni: eventuali errori di conio renderanno questo tipo di oggetti ancor più preziosi, proprio perché così saranno maggiormente rari e ricercati.

Quanto valgono i gettoni telefonici

Ora che ne abbiamo delineato le caratteristiche principali, scopriamo nel dettaglio quanto possono valere concretamente.

Bisogna innanzitutto partire dal presupposto che quasi tutti i gettoni telefonici ancora in circolazione valgono solo 1 euro: si tratta ovviamente dei pezzi più comuni. Diverso invece è il discorso per i seguenti gettoni:

  • Il sigla 7607 può arrivare a valere fino a 30 euro;
  • Il Sigla 7803: 20 euro;
  • Il Sigla 7704: fino a 50 euro;
  • Il Sigla 7304: 60 euro;
  • Il Sigla 7110: fino a 70 euro;
  • Il Sigla 6505: fino 45 euro.

Ritornando al tema dei difetti di conio, come anticipato, questi sono in grado di fare lievitare e molto il valore di un gettone telefonico: tuttavia, sarà indispensabile farli valutare da un esperto, anche in considerazione del fatto che (in certi casi fortunati) può capitare che il loro valore aumenti di ben 10 volte.

I pezzi più ricercati in assoluto

Non c’è dubbio che uno dei pezzi più ambiti in assoluto sia lo STIPEL 1927, il primo gettone telefonico mai coniato nel nostro Paese. Per i pezzi non usurati, i collezionisti sono disposti a pagare fino a 990 euro ma non è da escludere che si possano vendere anche quelli non in perfette condizioni, con importi che possono variate dai 60 ai 100 euro.

Ci sono però gettoni in grado di costare davvero una fortuna: pensiamo al gettone TIMO del 1928 e al gettone TELVE del 1932, il cui valore può rispettivamente arrivare a 1.300 euro (quando è in condizioni perfette, o intorno ai 200 euro se usurato) e a 350 euro. Tra i più ricercati troviamo inoltre i gettoni SET del 1934 (per un valore che si aggira tra i 70 ed i 150 euro) e TETI del 1935 (che, a seconda dello Stato, possono valere dai 30 ai 200 euro).

Pur con le dovute eccezioni, invece, i gettoni coniati tra il 1959 e il 1982, non sono considerati preziosi. Gli unici di questi anni che vantano un certo valore sono gli ESM coniati in quegli anni che risultano privi di logo: in quel caso si parla di valutazioni dai 50 ai 300 euro, a seconda del numero di serie.

Dove trovare e rivendere gettoni telefonici

Quanto valgono oggi i cari vecchi gettoni telefonici? Ecco tutto quello che è necessario sapere a riguardo.
Una vecchia cabina telefonica

Chi volesse sfruttare questo tipo di opportunità può affidarsi al mondo del web: spesso infatti si fa ricorso a piattaforme online come eBay, ma è altrettanto possibile rivenderli in negozi specializzati come quelli d’antiquariato o di numismatica. Un’alternativa è rappresentata dalle fiere d’antiquariato, sempre molto apprezzate da parte dei collezionisti e degli appassionati.

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