Da sempre l’oro costituisce uno dei beni di rifugio più gettonati in cui investire e, come osservato dagli esperti sul tema, il valore che le persone gli attribuiscono cresce sempre più nel tempo. Tuttavia, a proposito delle sue quotazioni variabili, c’è da sapere che le stesse vengono quotidianamente annunciate (per un numero di volte pari a due durante il giorno) dal Bullion Market Association di Londra, in riferimento all’oro puro di 24 carati, da cui tutte le transazioni commerciali sul prezioso metallo possono prendere spunto.
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Ma, precisamente, la quotazione dell’oro da cosa dipende? È dunque noto che la stessa rimane ignota fin quando non viene annunciata ufficialmente ai tavoli del Bullion Market, e dipende strettamente dal rapporto che ogni giorno viene bilanciato tra la domanda e l’offerta dell’oro, e di conseguenza in riferimento alla compravendita dei contratti. Tuttavia, è bene sottolineare che il prezzo dell’oro puro 24 kt è ben diverso da quello usato che possiamo comprare o rivendere nei classici punti vendita (alias “compro oro”).
La differenza consiste nell’impurità stessa dell’oro usato, la cui composizione prevede una quantità di oro a un massimo di 18 kt perché contaminato da piccole porzioni di metalli vari. Pertanto, la sua quotazione ufficiale viene decurtata del 25%, che corrisponde senz’altro allo spread, ossia al margine di guadagno che il punto vendita si riserva al momento dello scambio. Ma, che si tratti di oro puro o usato, il dato di fatto rimane tale: investire in questo prezioso metallo era, è e sempre sarà la scelta più intelligente, da un punto di vista soprattutto economico.