Ottenere la licenza di un taxi non è esattamente un traguardo facile da raggiungere: chiunque voglia intraprendere questo tipo di mestiere deve essere consapevole che generalmente sarà prima di tutto necessario partecipare ad un bando di concorso che viene emanato dal Comune per la copertura dei posti disponibili. Ad ogni modo, anche una volta ottenuto il tanto ambito documento, potremmo avere intenzione di vendere la nostra licenza da tassisti ad un altro soggetto interessato a intraprendere il mestiere: la possibilità c’è, ma è in ogni caso necessario considerare almeno 5 elementi importanti. Vediamo quali, più nel dettaglio.
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Indice
Licenza di taxi: cosa bisogna sapere
1 . Come si compra la licenza di taxi
2. Chi può usare la licenza taxi
5. Come funziona il lavoro del tassista
Licenza di taxi: cosa bisogna sapere
Partiamo prima di tutto dall’ottenimento della licenza. È compito dei Municipi gestire la procedura di concessione del permesso per il servizio di taxi, principalmente attraverso l’istituzione di un concorso pubblico. Quest’ultimo viene organizzato conformemente alle direttive stabilite dalla relativa Regione dove il soggetto andrà ad operare. Di conseguenza, pur mantenendo la struttura normativa di base, ogni ente ha la facoltà di introdurre specificità nell’iter. In generale, i requisiti per partecipare al concorso per ottenere la licenza taxi includono:
- Età anagrafica: è necessario essere maggiorenni e avere compiuto almeno 21 anni.
- Cittadinanza: bisogna essere cittadini italiani o appartenenti a un Paese membro dell’Unione Europea.
- Istruzione: è obbligatorio aver adempiuto all’obbligo scolastico.
- Esperienza pratica: bisogna possedere la patente di guida di categoria B.
- Abilitazione: frequentare un corso della durata di due mesi presso una scuola guida, ottenendo l’abilitazione professionale rilasciata dalla Motorizzazione civile.
- Preparazione: superare con successo un esame scritto e uno orale per l’iscrizione nel registro dei conducenti pubblici presso la Camera di Commercio.
C’è però un problema: in linea generale è piuttosto raro che le amministrazioni comunali lancino bandi per nuovi tassisti. Da qui nasce la necessità per molti di acquistare la licenza. Vediamo dunque quali sono gli elementi da considerare quando avviene la cessione della licenza di un taxi.
1 . Come si acquista la licenza di taxi
Questa come abbiamo visto è la seconda strada percorribile che vada al di là della partecipazione al bando, ma presenta a sua volta alcuni ostacoli potenziali. Prima di tutto, per acquisire una licenza taxi è ovviamente necessario che vi sia un venditore disponibile: trovare qualcuno disposto a cederla non è un compito facile, data la complessità del processo di ottenimento. A questo principio è dunque collegato un secondo ostacolo, di natura prettamente economica: il costo di una licenza taxi è stabilito attraverso una negoziazione privata tra le parti coinvolte ed è strettamente legato alla dimensione del bacino di utenza della città di riferimento. Stiamo parlando di cifre che a volte possono variate tra i 100.000 e i 200.000 euro. C’è infine un terzo impedimento da considerare nell’acquisizione di una licenza taxi ed è quello di natura temporale: il conducente potrà infatti procedere all’acquisto solo da un collega in possesso di una licenza da almeno cinque anni, poiché nei primi cinque anni è vietato trasferire l’autorizzazione comunale per la conduzione del veicolo.
2. Chi può usare la licenza taxi
Un altro aspetto da considerare è il fatto che la licenza taxi è strettamente legata alla persona titolare e implica che nessun conducente, al di fuori del beneficiario designato, potrà lavorare come autista per il trasporto di passeggeri sul mezzo. Non è insomma consentita la prestazione del servizio da parte di sostituti del titolare. Ci può essere in questo contesto una sola eccezione a questa norma e riguarda le auto con licenza NCC (Noleggio con conducente), che sono soggette a regolamenti diversi. A conferma della natura strettamente personale della licenza, emerge un ulteriore dettaglio che vale la pena di sottolineare: tutti gli oneri legati alla gestione del veicolo saranno sempre e solo a carico del tassista, compresi i costi per il carburante, il bollo auto, l’assicurazione, la revisione, il tagliando e, in generale, tutte le spese relative alla manutenzione ordinaria e/o straordinaria del mezzo.
3. L’opzione ereditaria
Uno scenario ulteriore relativo alla cessione della licenza taxi è la possibilità di ereditare il permesso. In caso di decesso del titolare, gli eredi appartenenti al nucleo familiare saranno però tenuti a comunicare la morte all’ufficio del Comune che ha rilasciato la licenza entro un periodo di due mesi dalla data del decesso. Analogamente alla situazione precedente, anche in questo contesto gli eredi sono vincolati al rispetto dei requisiti tecnici e personali sopra indicati. In aggiunta, è necessario che gli eredi presentino la richiesta entro un massimo di due anni dalla data del decesso dell’ex titolare della licenza stessa. Trascorso tale periodo, il diritto ereditario decade e la licenza taxi ritorna sotto la gestione del Comune.
4. Il regime fiscale
La licenza taxi può essere ceduta, previa richiesta del titolare, a una persona da lui designata che soddisfi i requisiti stabiliti dalla legge. Dato che si tratta di un’attività d’impresa, eventuali plusvalenze derivanti dalla cessione della licenza concorrono a formare a tutti gli effetti il reddito d’impresa. Nel caso in cui tale reddito non sia stato dichiarato, l’Ufficio può utilizzare, per fini di accertamento, dati e informazioni comunque acquisiti o venuti a sua conoscenza. Tali principi sono stati illustrati dalla Corte di cassazione con la sentenza n. 20770 del 21 luglio 2021.
5. Come funziona il lavoro del tassista
Un ultimo punto da evidenziare è lo svolgimento del lavoro di tassista nella pratica quotidiana. Chi ottiene la licenza deve infatti essere consapevole che un tassista garantisce il trasporto di passeggeri attraverso il proprio veicolo, eseguendo tale servizio in risposta a una “richiesta” effettuata dal passeggero tramite chiamata immediata o prenotazione anticipata. Il tassista si occupa di “prelevare” (il cosiddetto pick-up) il passeggero o i passeggeri, in base alla capienza del veicolo e alle esigenze dell’utente, per poi accompagnarli all’indirizzo indicato nel modo più rapido possibile, evitando deviazioni o soste intermedie a meno che non siano esplicitamente richieste dal passeggero. Durante le ore di lavoro, se il tassista non è “impegnato” nel trasporto di un passeggero, andrà a sostare in una delle aree di parcheggio taxi dedicate all’interno della città, in attesa di utenti che necessitano del suo servizio di trasporto o di una chiamata da parte della centrale radio che gli assegna una corsa. Il valore di ogni corsa e la cifra richiesta al cliente sarà deciso in base allo strumento montato sul mezzo chiamato “tassametro” e che darà un valore progressivo a quella corsa in base al tempo e ai chilometri percorsi.
Durante il trasporto del passeggero, il tassista attiva il tassametro, che calcola in modo progressivo il costo del viaggio in base al tempo e alla distanza percorsa. Al termine della corsa, il conducente si occupa di richiedere al passeggero di saldare l’importo dovuto per il servizio.