L’annuncio del ministro Matteo Salvini a riguardo era arrivato ormai diverse settimane fa e adesso ci siamo quasi: sta per arrivare la nuova sanatoria edilizia 2024, dedicata a piccole e lievi difformità all’interno delle abitazioni degli italiani. Proprio per la sua portata ridotta, il leader della Lega non l’ha in realtà mai voluto chiamare condono vero e proprio, utilizzando piuttosto il termine “piano salva case“. Si tratterà, insomma, di uno strumento che aiuterà i nostri concittadini a risolvere una serie di problemi di lieve entità (come ad esempio le modifiche ai muri interni) e a bypassare in questo modo un certo tipo di burocrazia. La sanatoria, in sostanza, non riguarderà in ogni caso gli immobili del tutto abusivi ma anzi farà riferimento a quegli elementi che avrebbero potuto essere sanati all’epoca della loro realizzazione. Scopriamo insieme tutto quello che è necessario sapere a riguardo.
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L’obiettivo di Matteo Salvini
Con questa mossa il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti punta a tutelare i proprietari per quanto riguarda la regolarizzazione dei loro immobili; inoltre, il decreto mira anche a sollevare tutti gli uffici preposti dall’enorme mole di richieste di modifiche relative a eventuali difformità edilizie.
Ribadiamo che non si tratta di una misura destinata a sanare degli abusi, quanto piuttosto mirata rispetto ad alcune leggere irregolarità, come ad esempio un tramezzo che è stato spostato per rendere una camera più spaziosa, o ancora l’apertura di una finestra. Il problema è che tali modifiche spesso non sono mai state regolarizzate, e ciò rende impossibile la vendita del relativo immobile.
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti si propone dunque di rivedere le procedure amministrative per assicurare ai cittadini risposte definite entro tempi definiti, velocizzando processi che spesso richiedono una lunga attesa da parte dei richiedenti.
Le difformità previste dal decreto
Vediamo ora più nel dettaglio quali elementi prenderà in considerazione la sanatoria edilizia 2024 prevista dal Governo Meloni. Il piano sarà mirato nello specifico alla regolarizzazione di:
- Variazioni di forma che derivano dall‘interpretazione incerta delle norme esistenti;
- Modifiche strutturali interne agli edifici, come soppalchi o pareti divisorie, apportate dai proprietari;
- Difformità che avrebbero potuto essere corrette al momento dell’intervento, ma che ora non possono essere regolarizzate a causa delle restrizioni sulla conformità, impedendo l’ottenimento di permessi o segnalazioni di conformità per molti interventi realizzati in passato.
Il decreto, inoltre, punta a “permettere i cambi di destinazione d’uso degli immobili tra categorie omogenee”.
Sorge a questo punto spontanea la domanda: cosa non si potrà condonare? Fermo restando che le linee guida precise devono ancora essere ufficializzate, è molto probabile che tra gli interventi non inclusi siano previsti:
- Gravi abusi edilizi. Si tratta di interventi di costruzione o ristrutturazione di un edificio eseguiti senza le autorizzazioni amministrative necessarie per garantire la sua sicurezza e la sua conformità legale. Non essendoci una normativa ufficiale che fornisca una definizione chiara di abuso edilizio, vengono comunque considerati sotto questo termine tutta una serie di violazioni relative ai lavori che non rispettano le concessioni rilasciate dal Comune o dal Catasto;
- Abusi edilizi in aree vincolate;
- Edifici che sono stati realizzati in aree di rischio idrogeologico o sismico.
Sanatoria edilizia 2024: regole in arrivo a fine maggio
In un’interrogazione al Senato dello scorso 18 aprile, Matteo Salvini ha anticipato:
“Il nostro obiettivo è salvare queste case da una normativa frammentata (a differenza dell’Europa, che vorrebbe tassarle), andando a regolamentare tutto quello che c’è all’interno delle mura domestiche: la cameretta per il secondo figlio, l’antibagno, l’anticamera, il soppalco, la veranda, la finestra spostata di 20 centimetri rispetto alla piantina originaria di quant’anni prima. L’obiettivo di oggi, come abbiamo illustrato a tutti gli operatori, dopo numerose riunioni sul piano casa, è di arrivare entro la fine di maggio all’esame di quest’Aula del Parlamento con alcune modifiche che riguardano – ripeto – non gli abusi esterni, ma tutto quello che c’è all’interno delle quattro mura”
Il leader leghista ha inoltre precisato:
“Si tratta nel complesso, quindi, non di un condono per chi ha costruito la villa in riva al mare lungo il fiume in aree protette architettonicamente o idrogeologicamente pericolose – se uno ha la cameretta per il secondo figlio ereditata dal nonno dal genitore, penso che sia più utile che paghi al Comune una quantità di denaro per poter tornare tranquillamente in possesso della propria abitazione – con l’obiettivo finale di abbassare il costo degli affitti. Infatti, se si riportano sul mercato milioni di immobili che oggi sono bloccati, si fa un buon servizio alla pubblica amministrazione e si arriva ad abbassare il costo degli affitti, soprattutto nelle grandi città. L’impegno entro maggio è che questo lavoro che stiamo portando avanti da un anno e mezzo – unico Governo che se n’è fatto carico – diventi realtà”
Salvini, in un incontro con Confedilizia a Piacenza tenutosi a settembre del 2023, aveva dichiarato che un’azione di questo tipo potrebbe aiutarci a risanare il bilancio, “facendo cassa” e al contempo aiutando i proprietari di immobili a “tornare nella disponibilità piena del proprio bene”.