Silvio Berlusconi, scomparso ieri mattina a Milano all’età di 86 anni, ha avuto una carriera sorprendentemente florida, con successi in diversi ambiti a partire da quello immobiliare e della costruzione, passando per tv ed editoria, finanza e sport, fino alla politica e molto altro. Ripercorriamo le tappe salienti della carriera di Berlusconi imprenditore, che nonostante le vicende giudiziarie che lo hanno visto spesso protagonista, si è distinto come visionario e innovatore, genio indiscusso degli affari.
Approfondimenti
Silvio Berlusconi: esperienze giovanili
Inizialmente, dopo alcune esperienze lavorative giovanili come cantante e intrattenitore sulle navi da crociera insieme all’amico Fedele Confalonieri, Berlusconi si è avvicinato al mondo degli affari come venditore porta a porta di scope elettriche. Successivamente, ha intrapreso l’attività di agente immobiliare e nel 1961 ha fatto il suo debutto nel mondo delle costruzioni immobiliari. Il tratto distintivo della carriera di Berlusconi è stato quello di mantenere un dualismo netto tra la sua idea seria e pragmatica di imprenditoria e il suo spirito da comunicatore e intrattenitore, insieme all’intuizione di fondere insieme impresa e politica, convinto che senza relazioni la sua espansione imprenditoriale non potesse raggiungere le vette sperate.
Berlusconi imprenditore: Milano 2
Nel 1963, Berlusconi ha fondato la Edilnord Sas, con Carlo Rasini e il commercialista svizzero Carlo Rezzonico Nel 1964, l’azienda di Berlusconi ha aperto un cantiere a Brugherio per costruire una sorta di città modello destinata a 4.000 abitanti, ma le prime abitazioni non furono accolte con grande entusiasmo sul mercato
Nel 1968, con la fondazione di Edilnord 2 ha acquisito un’ampia area di terreni nel comune di Segrate e ha ottenuto le autorizzazioni necessarie per la costruzione di una grande area residenziale, completata solo nel 1972. Conosciuta come Milano 2, è diventata uno dei progetti più importanti della carriera di Berlusconi imprenditore.
Nel 1972 Berlusconi ha fondato la Italcantieri Srl, successivamente trasformata in SpA nel 1975, di cui è diventato presidente. Questa azienda ha lanciato la carriera immobiliare di Berlusconi, che da quel momento ha ottenuto tali successi imprenditoriali da essere nominato, nel giugno del 1977, cavaliere del lavoro dall’allora presidente della Repubblica Giovanni Leone.
La carriera di Silvio Berlusconi nel settore immobiliare e della costruzione ha segnato una pietra miliare nella sua vita imprenditoriale, aprendo la strada per le sue future avventure nel mondo degli affari e nella politica.
Berlusconi e la televisione
Dopo il successo nel settore immobiliare, Silvio Berlusconi ha ampliato i suoi interessi nel campo della comunicazione e dei media. Approfittando della sentenza n. 202 del 1976 della Corte costituzionale, che apre definitivamente la strada all’esercizio dell’editoria televisiva, ha acquisito Telemilano dal fondatore Giacomo Properzj. La tv via cavo operava nella zona residenziale di Milano 2. Due anni dopo, l’azienda è stata rinominata Canale 5 e si è trasformata in una rete televisiva nazionale che comprendeva più emittenti.
Nel 1978, Berlusconi ha fondato Fininvest, una holding che coordinava tutte le sue diverse attività imprenditoriali. Nel 1982, il gruppo Fininvest si è ampliato con l’acquisizione di Italia 1 dall’editore Edilio Rusconi e nel 1984 di Rete 4 dal gruppo editoriale Arnoldo Mondadori Editore.
Questa mossa ha creato un vero e proprio duopolio televisivo, da un lato la RAI, la televisione di Stato, dall’altra lui, che intanto si accaparrava i migliori talenti attraverso una campagna di acquisizioni per attirare i divi televisivi degli anni ottanta verso il nuovo polo tv. Uno di questi fu Mike Bongiorno, al quale offrì un primo compenso di 600 milioni di lire per un anno, contro i 52 che guadagnava alla RAI fino a quel momento.
Negli anni successivi, il gruppo Fininvest si è espanso in Europa, fondando La Cinq in Francia nel 1986, Tele 5 (Telefünf) in Germania nel 1987 e Telecinco in Spagna nel 1990.
Berlusconi e la legalità
Silvio Berlusconi imprenditore è noto per le sue strategie innovative nel campo della televisione e della pubblicità. Una delle sue tattiche è stata quella di registrare le trasmissioni in anticipo su nastri, noti come “pizzoni”, che venivano poi diffusi alle reti regionali per la trasmissione in simultanea. Questa pratica ha di fatto creato una nuova rete televisiva nazionale con un escamotage che sovvertiva la legge, consentendo a Berlusconi di vendere spazi pubblicitari a importanti inserzionisti a livello nazionale attraverso la sua concessionaria Publitalia.
La figura di Berlusconi è spesso associata alla parola “limite” quando si tratta di legalità. Viene descritto dai media come una persona che si muove costantemente sul filo tra il giusto e lo sbagliato, tra il corretto e lo scorretto, tra il legale e l’illegale. Accuse, ricatti, regali, prostituzione minorile, il famigerato “bunga bunga”, leggi ad personam e persino il suo presunto coinvolgimento con la mafia, a partire dall’origine dei finanziamenti immobiliari sino alle relazioni con Dell’Utri e Mangano, sono temi spesso associati alla sua storia. Tuttavia, è innegabile che tutta la storia di Berlusconi imprenditore, tra luci e ombre, abbia rappresentato un capitolo di enorme importanza per gli assetti enocomici e successivamente anche politici del nostro Paese.
Editoria e partecipazioni
Nel campo dell’editoria, Berlusconi è diventato il principale editore italiano nel settore dei libri e dei periodici. Nel 1990 ha acquisito la maggioranza delle azioni di Mondadori e Giulio Einaudi Editore, oltre a diverse altre case editrici minori.
Ha anche investito nel settore della distribuzione audiovisiva, essendo stato socio di Blockbuster Italia dal 1994 al 2002 attraverso Fininvest, e controlla il gruppo Medusa Film. Accaparrandosi i diritti di moltissime pellicole cult del cinema.
Berlusconi ha anche avuto interessi nel settore della grande distribuzione, acquisendo il gruppo Standa dalla Montedison nel 1988 e i Supermercati Brianzoli nel 1991. Nel 1998 ha venduto il gruppo Standa, diviso tra il gruppo Coin e Gianfelice Franchini, ex proprietario dei Supermercati Brianzoli.
Il Gruppo Fininvest, attraverso le sue partecipazioni in società come Mediolanum e Programma Italia, ha anche una forte presenza nel settore delle assicurazioni e della vendita di prodotti finanziari.
La carriera imprenditoriale di Silvio Berlusconi si è estesa in diversi settori, dal campo edilizio alla comunicazione, all’editoria, alla distribuzione e alle assicurazioni. La sua influenza nel panorama mediatico italiano è stata significativa e ha contribuito a rompere il monopolio televisivo della RAI.
Berlusconi e il calcio
Silvio Berlusconi imprenditore, oltre alla sua carriera nel settore dei media, è anche noto per il suo coinvolgimento nel calcio italiano. Nonostante inizialmente avesse manifestato interesse ad acquistare l’Inter, il 20 febbraio 1986 Berlusconi diventò proprietario del Milan. Ha ricoperto la carica di presidente del Milan dal 24 marzo 1986 al 13 aprile 2017, con alcune interruzioni dovute a leggi sul conflitto di interessi e al suo ruolo di presidente del Consiglio dei ministri italiano.
Durante il periodo in cui Berlusconi era il principale azionista del Milan, il club ha ottenuto notevoli successi, vincendo numerosi titoli, tra cui 8 campionati italiani, 1 Coppa Italia, 7 Supercoppe italiane, 5 UEFA Champions League, 2 Coppe Intercontinentali, 5 Supercoppe UEFA e una Coppa del mondo per club FIFA. Nel complesso, il Milan ha conquistato 29 trofei ufficiali durante i 31 anni in cui Berlusconi è stato coinvolto nel club.
Nel 2017, dopo mesi di trattative, la holding della famiglia Berlusconi, la Fininvest, ha venduto tutte le quote del Milan all’imprenditore cinese Li Yonghong. Successivamente, nel 2018, Berlusconi è diventato proprietario del Monza, un club calcistico che all’epoca militava in Serie C. Nel 2020 il Monza è stato promosso in Serie B e nel 2022 ha raggiunto la promozione in Serie A.
Berlusconi e la politica
Dal momento in cui entrò in politica intorno al 1994, dopo lo scandalo di Tangentopoli, Berlusconi imprenditore lasciò tutte le cariche sociali nelle sue imprese, ma rimase proprietario e si lanciò nella sua carriera istituzionale, che ci limiteremo a descrivere per sommi capi in questa occasione, poiché meriterebbe un approfondimento a sé. Un altro capitolo di grande importanza, infatti, che lo vedrà dapprima vicino a Bettino Craxi, successivamente lo porterà a fondare il suo partito di centrodestra, Forza Italia, e che lo ha visto per 3 mandati non consecutivi anche ricoprire la carica di presidente del consiglio.
Ha militato attivamente in politica fino al 2013, quando fu condannato in via definitiva dalla Cassazione per frode fiscale, nell’ambito del cosiddetto processo Mediaset iniziato circa 8 anni prima e interdetto alle cariche pubbliche. Questo non lo ha comunque mai fermato nell’esercitare la sua influenza politica come leader di partito, impegno che ha portato avanti fino alla sua riabilitazione politica nel 2019 e ancora fino al momento della sua morte, avvenuta ieri a Milano.
Il patrimonio di Berlusconi
Nel 2011, la rivista Forbes stimò il patrimonio di Berlusconi imprenditore in 7,8 miliardi di dollari americani, e fino al momento della sua morte si collocava come terzo uomo più ricco d’Italia con un patrimonio stimato di 6,9 miliardi. Ma si tratta di una stima molto complessa da valutare, tra le sue principali proprietà immobiliari (senza contare tutto il resto tra partecipazioni azionarie e beni di lusso) si trovano la Villa San Martino ad Arcore, ville a Porto Rotondo, una a Macherio, Lesa, Lesmo e alle Bermuda, pare ne possedesse più di 20, tutte dimore di enorme prestigio. Inoltre, Berlusconi deteneva il 61% di Fininvest, con la quota rimanente in mano ai suoi cinque figli. Fininvest controlla diverse aziende, tra cui Mediaset (oggi Media for Europe), Mondadori e Mediolanum.
Abbiamo ripercorso brevemente la storia di Berlusconi imprenditore, una storia fatta di grandi successi e contraddizioni, che ha comunque plasmato, nel bene e nel male, in modo indelebile tutti i settori in cui ha operato, dall’imprenditoria alla politica. Domani, mercoledì 14 giugno, si terranno per Silvio Berlusconi i funerali di Stato al Duomo di Milano ed è stato indetto un giorno di lutto nazionale. Sarà questo l’ultimo saluto dell’Italia a uno dei suoi personaggi più carismatici e influenti di tutti i tempi.