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Fondi di investimento nel calcio: il segreto per ottenere grandi rendimenti

Ecco cosa devi sapere se sei interessato al mondo dei fondi di investimento attivi nel calcio.

Il calcio è il classico sport che o lo si ama o lo si odia: i tifosi più incalliti farebbero qualsiasi cosa per vedere i propri idoli trionfare, mentre i detrattori lo considerano uno sport inutile e trovano che i suoi protagonisti vengano pagati cifre fin troppo elevate, per non dire folli. Al di là di come la si possa pensare (de gustibus non disputandum est, dicevano i latini…) non c’è dubbio che si tratti ad oggi di un campo estremamente interessante all’interno del quale investire se si è alla ricerca di rendimenti elevati. Vediamo insieme dunque come funziona l’affascinante universo dei fondi d’investimento nel calcio e quali opportunità può offrire.

Fondi di investimento nel calcio: lo scenario attuale

Sempre più spesso, di recente, i fondi di private equity hanno iniziato a guardare all’universo calcistico, ma non solo, come una preziosissima fonte di grandi profitti. Il motivo principale è che chi investe, in questo periodo storico in modo particolare, è alla disperata ricerca di una diversificazione del proprio portafoglio di investimenti con degli asset che possano garantire un rendimento stabile. Di norma i club quotati in Borsa vantano in realtà dei titoli molto volatili, ma questo non ha certo impedito molti a scommettere su di essi. Una recente analisi di Dbrs Morningstar, rappresentata da Michael Goldberg e Akex Sterling, ha a proposito rivelato che:

Questa dinamica porta benefici a tutto il mondo dello sport perché fornisce liquidità aggiuntiva, con un potenziale incremento dell’efficienza operativa e dei rendimenti, aumentandone le valutazioni.

La nuova “moda”, se così la si può chiamare, legata agli investimenti nel mondo dello sport ha iniziato ad emergere in tempi piuttosto recenti. Questo perché a partire dal 2019 le leghe e i club hanno iniziato a modificare, alleggerendole, le regole che impedivano a più soggetti di avere in mano la governance dei club. Sempre secondo gli studi di Dbrs Morningstar:

Da allora le società di private equity  hanno sfruttato questa opportunità per implementare livelli record di raccolta perché le proprietà sportive hanno rendimenti storicamente forti e vantaggi di diversificazione, nonostante la mancanza di poteri o rappresentanza nel consiglio di amministrazione e potenziali difficoltà con l’uscita dall’investimento.

Gli ultimi sviluppi in Italia

In Italia questo rinnovato interesse nei confronti dei club emerge a partire dal 2018, quando il fondo di investimento di private equity Elliott, fondato da Paul Singer, conquista il 99,7% delle quote del Milan di Silvio Berlusconi. In un paio di anni appena lo scenario nel nostro Paese è dunque cambiato radicalmente, con numerose squadre nel mirino di altri fondi alla ricerca di guadagni facili, particolarmente in riferimento alle percentuali sui diritti televisivi di trasmissione dei match. Ecco dunque che in questa situazione sono stati in tanti a gettarsi in questa nuova avventura, finanziando in modo consistente le squadre e i loro giocatori in cambio di cospicue percentuali sulla vendita dei diritti tv sul lungo termine.

Come ottenere importanti rendimenti investendo nel mondo del calcio? Ecco cosa devi sapere.
Un gruppo di appassionati esulta guardando un match di calcio.

Perché è risultato conveniente investire nel calcio italiano

A primissima vista, un investimento di questo tipo potrebbe non sembrare particolarmente conveniente. Non è infatti affatto semplice riuscire a rendere profittevole una squadra, le variabili sono numerose e ad alti livelli è parecchio complesso riuscire a restare competitivi senza l’introduzione di importanti investimenti, non soltanto nelle infrastrutture ma ovviamente anche negli stipendi degli stessi giocatori. Il talento d’altra parte si paga caro, anche quando si tratta di calciare un pallone.

Negli ultimi anni, la tendenza più diffusa è stata dunque quella di investire in un asset che con il tempo si è svalutato per poterlo rivendere in un secondo momento ad un prezzo decisamente superiore. La Serie A, da questo punto di vista, rappresenta dunque un esempio particolarmente interessante. Ad oggi si tratta del quarto campionato di calcio più importante a livello europeo (secondo l’Annual Review of Football Finance 2020) e non c’è dubbio che negli ultimi anni, grazie ad una serie di acquisti ad hoc, sia tornata a far parlare di sé in termini particolarmente positivi: pensiamo, giusto per fare un paio di esempi, alle operazioni monster che hanno portato Cristiano Ronaldo alla Juventus o Zlatan Ibrahimovic al Milan. A questo quadro è necessario aggiungere l’effetto deletario che la pandemia di Covid-19 ha avuto su molti club, che nel giro di pochi mesi hanno perso il considerevole potere economico che potevano vantare prima del 2020.

Investire in un club garantisce a quest’ultimo una fondamentale liquidità immediata, a fronte di un importante fetta degli incassi della Lega Calcio per i prossimi 10 anni, corrispondente al 10% del totale: chiaramente, quello che i fondi si aspettano in questo senso è una crescita costante del brand Serie A, che alle condizioni attuali si potrebbe dare praticamente per scontato.

Prospettive molto rosee valgono anche per quanto riguarda i singoli grandi club della Serie A, come la Juventus, il Milan e l’Inter. Le previsioni rispetto alla solidità finanziaria di queste ultime sono estremamente positive, anche in considerazione del fatto che, per esempio, i due team milanesi non hanno per il momento un loro stadio di proprietà, contrariamente alla Juventus che a Torino vanta una struttura tutta per sé. Quando il nuovo stadio San Siro sarà finalmente eretto, entrambi i club potranno aspettarsi di vedere un aumento esponenziale dei loro incassi. In conclusione, investire nel mondo del calcio italiano oggi è più conveniente che mai, proprio alle luce delle aspettative degli analisti e alla crescita del valore di calciatori, team e dello stesso Campionato. Ad ogni modo, è necessario ricordare che si tratta pur sempre di investimenti con un’ottica di guadagno a  l ungo termine compresa tra i 5 e i 10 anni.

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