La garanzia “SACE”, precisamente sezione speciale per l’assicurazione del credito all’esportazione, è stata istituita nel 1977 a Roma in qualità di istituto statale; solo più tardi nel 2004 diviene una società per azioni, controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Nel 2012, viene acquisita dalla Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. e, in collaborazione con il “SIMEST” (società italiana per le imprese miste all’esterno) diventano il punto di riferimento dell’internazionalizzazione delle aziende occupandosi del loro export nel mercato estero.
Approfondimenti
La Sace, in particolar modo, fornisce servizi di tipo sia finanziario che assicurativo a favore degli istituti bancari che forniscono credito alle aziende richiedenti. Reduci dal periodo pandemico che non ancora del tutto possiamo lasciarci alle spalle, numerose imprese si sono ritrovate a dover fronteggiare la crisi economica chiedendo prestiti alle banche. In relazione a questo scenario, è stata presa in considerazione proprio la garanzia Sace, in seguito al programma avviato nell’aprile 2020 e facente parte di “Garanzia Italia”, per consentire alle imprese di ottenere l’accesso alla liquidità in maniera molto più celere.
Un esempio rappresentativo dell’importanza di tale garanzia per gli istituti creditizi, lo si può ottenere in riferimento al Superbonus: le banche hanno delineato profili ben precisi da rispettare per accedere ai finanziamenti e, più dettagliatamente, le imprese interessate devono rientrare nei rispettivi Codici Ateco 41 e 43 e detenere un credito fiscale derivante dagli interventi dedicati al superbonus. Tuttavia, la garanzia ha un raggio di copertura del 70,80 e 90 per cento dell’importo totale, inversamente proporzionale al fatturato dell’impresa e al numero dei dipendenti dichiarati; tuttavia la norma sancisce anche che i crediti di imposta maturati dall’azienda alla data dal 25 novembre 2022 possono essere tenuti positivamente in considerazione come parametro di valutazione della condizione economica del richiedente.