La Silicon Valley Bank è una banca specializzata fondamentale per le startup, le aziende tecnologiche e i venture capitalist. L’istituto di credito è stato fondato nel 1983 in California, ma ha filiali in tutto il mondo, tra cui anche l’Italia.
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La banca, dunque, è stata fondata per aiutare le aziende tecnologiche emergenti a ottenere il finanziamento e si è estesa talmente tanto che è diventata una delle banche più importanti al mondo nel settore tecnologico grazie alla sua vasta gamma di servizi finanziari, tra cui prestiti, servizi bancari di base e servizi di tesoreria, oltre a consulenze, servizi personalizzati e gestione del rischio.
Le startup americane, e non solo, nel corso degli anni si sono affidate (e fidate) di questa banca e adesso vivono in una situazione delicata. Non solo loro, ma anche acceleratori di startup, organizzazioni di venture capitalist e incubatori di startup.
Sono tantissime le grandi aziende tecnologiche che sono clienti di SVB come ad esempio Spotify, Fitbit e Pinterest oltre al miliardario Elon Musk. Nella sua attività di aiuto alle nuove imprese ricordiamo che la banca ha aiutato grandi realtà come Airbnb a crescere. Ecco perché Svb può essere considerata come pioniere dell’innovazione nel mondo.
Svb non solo negli Stati Uniti
Come abbiamo avuto modo di spiegare, la Svb era considerata l’unica vera banca che guardava in maniera positiva all’innovazione e a chi voleva investire nell’ambito tecnologico. La banca si è imposta quindi come specializzata e verticalizzata in questo settore.
Ma la Silicon Valley Bank non è stata punto di riferimento soltanto per gli Stati Uniti, perché anche in Cina è riuscita a conquistare la fiducia degli startupper. Ad esempio, Zai Lab, società di biotecnologie aveva liquidità nella Svb, come anche Everest Medicines. Queste startup si sono detto non preoccupate per il crac della Svb dichiarando che possono continuare a pagare dipendenti e fornitori. Tuttavia, la conseguenza immediata potrebbe essere una riduzione dei finanziamenti poiché altre banche potrebbero diventare più prudenti nell’erogazione di prestiti. Le startup, invece, potrebbero diversificare le loro fonti di finanziamento, riducendo la dipendenza dalla Svb.
Al momento l’ipotesi più credibile è quella che anche altre banche aprano almeno uno sportello dedicato al mondo sempre più ampio delle start-up. Meno probabile, invece, che nasca un’altra banca così verticalizzata come la Svb. Serve, però l’intervento dei Governi altrimenti le nuove generazioni di startup tecnologiche potranno chiudere definitamente i battenti.