La crisi della Silicon Valley Bank ha destato preoccupazione tra le startup e le imprese innovative, ma anche al Governo italiano. La banca americana è infatti uno dei principali partner finanziari delle startup made in Italy poiché fornisce loro prestiti e servizi di consulenza. Pertanto non è da escludere conseguenze negative, dal punto di vista economico e finanziario, per tutte quelle imprese italiane che dipendono dai suoi servizi.
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Il Governo italiano, ultimamente ha lanciato diversi programmi per sostenere le imprese innovative, come il Fondo per l’Innovazione Tecnologica (FIT) e il Piano Nazionale Impresa 4.0 e la crisi della banca americana potrebbe rallentare questi finanziamenti.
Come il presidente americano, Joe Biden, anche il Governo italiano è intervenuto per rassicurare aziende e risparmiatori perché non ci sarebbe il rischio di un effetto domino anche sulle banche italiane. Gli stessi segnali positivi sono giunti dalle borse europee che, dopo il forte down dei giorni scorsi, nelle ultime ore stanno risalendo dal buio in cui erano cadute.
Ma cosa dice il Governo italiano sulla crisi della Silicon Valley Bank e qual è la sua posizione? Scopriamolo.
L’intervento del ministro dell’economia e delle finanze
A nome del governo italiano ha parlato il Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti il quale ha detto di seguire con attenzione gli sviluppi delle vicende oltre oceano.
In un comunicato ufficiale del Mef, si legge che le autorità di vigilanza assicurano la stabilità dei sistemi bancari italiani ed europei; per questo non c’è rischio di collasso. Secondo Giorgetti l’intervento tempestivo da parte delle autorità americane è stato utile e spera che lo stesso modus operandi possa essere messo in atto dall’Europa per la stabilità finanziaria dei paesi membri.
Giorgetti getta dunque acqua sul fuoco ricordando che il sistema bancario italiano ha regole diverse rispetto a quello americano.
Il sistema finanziario europeo, e italiano in particolare, è lo specchio fedele di un modello industriale (e culturale) poco propenso al rischio e all’innovazione basato principalmente sui circuiti di intermediazione bancaria (definito per questo Bancocentrico).
Il modello statunitense, invece, basato su un sistema “mercato-centrico” assicura maggiori informazioni a tutti gli stakeholders, e un sistema di incentivi e disincentivi molto più rapidi ed efficaci. Certo tale modello espone gli imprenditori a maggiori rischi di perdita del capitale, ma è proprio il rischio un fattore irrinunciabile dello spirito imprenditoriale, ed anche “motore” di un capitalismo che intenda guardare più ai profitti che alle rendite.
Ovviamente non bisogna abbassare la guardia ma serve continuare a vigilare perché il rischio è dietro l’angolo. Il ministro è certo che il crack della SVB non avrà alcuna conseguenza sull’Italia. Dello stesso parere è anche il ministro delle imprese del made in Italy Adolfo Urso. Ecco dunque la posizione del Governo italiano sul caso Silicon Valley Bank.