Con le ferie invernali che si avvicinano al loro termine naturale (sabato prossimo celebreremo l’Epifania, la festività che, proverbialmente, tutte le feste si porta via) ecco che si apre, come da tradizione, l’atteso periodo dei saldi stagionali. Si tratta, com’è noto, di un intervallo di tempo nel quale i negozi di abbigliamento tagliano i prezzi dei loro capi, proponendoli a cifre più basse rispetto a quanto indicato dal prezzo del cartellino. I saldi invernali resteranno in vigore per l’intero mese di gennaio su tutta la penisola – sebbene vi saranno leggere differenze tra una regione e l’altra – e rappresenteranno per molti un’opportunità di acquistare ciò su cui si sono messi gli occhi da tempo a un costo sensibilmente più basso.
Approfondimenti
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Indice dei contenuti
- I saldi e il surriscaldamento globale
- Troppo caldo per i capi pesanti
- Tutte le date dei saldi invernali
- Il nuovo codice di consumo per i saldi invernali
- La guida al corretto acquisto in saldo
I saldi e il surriscaldamento globale
Il periodo dei saldi invernali è molto atteso, tanto dall’acquirente quanto dal commerciante. Si tratta infatti di un intervallo di tempo nel quale, tipicamente, si massimizzano le vendite. Secondo le statistiche riportate dall’agenzia di stampa ANSA, il 40% degli italiani aveva pianificato di comprare in saldo durante questo mese già prima che si aprisse. Non solo. Vi è infatti un altro 56% di consumatori che, pur non essendo certo di concludere alcun acquisto, ha preventivato una spesa in caso di offerta interessante. Il budget medio del consumatore si aggira intorno ai 267 euro. A leggere queste stime ci appaiono interessanti, eppure non tutti i commercianti impegnati nel settore dell’abbigliamento sarebbero d’accordo. C’è infatti il problema del clima.
Troppo caldo per i capi pesanti
Che cosa c’entra il surriscaldamento globale con i saldi invernali? Ebbene, le temperature straordinariamente miti che stiamo riscontrando in tutto il Paese hanno praticamente dimezzato gli acquisti sulle collezioni autunno-inverno tra ottobre e dicembre. Di fatto, i negozi arrivano alla stagione degli sconti senza mai aver avuto l’opportunità di vendere a prezzo pieno. Non hanno infatti ancora avuto un vero mercato per questi capi, dal momento che il cliente non ha avuto l’occasione di indossarli, e ora si trovano già a doverli proporre a prezzo ridotto.
“Bisogna rivedere le norme che disciplinano le vendite di fine stagione. I saldi invernali iniziano durante un periodo eccessivamente precoce rispetto al termine della stagione. Se si espletassero nel giusto periodo, rappresenterebbero un’occasione di grande interesse economico. Sia per gli operatori commerciali sia per i consumatori.”
È il pensiero di Beniamino Campobasso, il presidente nazionale di Fismo Confesercenti, l’associazione che ha reso noti i dati relativi all’interesse degli acquirenti per le liquidazioni di gennaio.
Tutte le date dei saldi invernali
Le date di inizio dei saldi invernali sono specifiche relativamente a una sola regione: la Valle d’Aosta. A quelle latitudini è possibile trovare gli sconti nei negozi già a partire da oggi, mercoledì 3 gennaio. Per quanto riguarda il resto d’Italia, invece, occorre un pò di pazienza in più. Non molta.
Il semaforo verde è infatti per venerdì 5 gennaio, cosicchè nel weekend sarà già possibile approfittare delle liquidazioni stagionali. C’è un’eccezione da tenere però bene a mente, e riguarda un’altra regione a statuto speciale, libera dunque di gestire in autonomia i propri saldi invernali. Parliamo del Trentino Alto-Adige. Qui sarà necessario attendere più a lungo e avere contezza di dove ci si trovi. Nelle località non ritenute prettamente turistiche, il via libera si avrà sabato 13 gennaio. In quelle molto frequentate dai turisti si dovrà attendere il termine della stagione invernale, dunque il 24 febbraio. Nella provincia di Trento, invece, ogni commerciante sarà libero di decidere quando iniziare gli sconti. Ci si può dunque aspettare che molti cominceranno dal 5 di gennaio, per non restare indietro rispetto alla concorrenza nelle regioni confinanti.
Il nuovo codice di consumo per i saldi invernali
La normativa obbliga il negoziante ad adottare le tutele del nuovo codice di consumo. Tale regolamentazione era già stata richiesta durante l’ultima stagione dei saldi, nello scorso mese di luglio. Ci possiamo attendere che più di 15 milioni di famiglie approfitteranno dei ribassi, generando un giro di affari che dovrebbe sfiorare i 5 miliardi di euro. Si stima che ognuna di queste famiglie spenderà in media 306 euro.
Confcommercio, associazione che lavora a stretto contatto con Confesercenti, nell’augurare una buona stagione di saldi invernali a tutti i commercianti italiani, si è unita a Federazione Moda Italia per ricordare i principi cardine del corretto acquisto di capi scontati, per guidare i comportamenti in punto vendita di negoziante e cliente.
La guida al corretto acquisto in saldo
Per approcciare con maggiore serenità la stagione dei saldi invernali, ricordiamo anche in questa sede i principali accorgimenti da tenere quando si visita un negozio che aderisca al periodo dei ribassi.
- Prova dei capi: chiariamo subito che non esiste alcun obbligo per il negoziante di far provare il capo posto in vendita. Per quanto possa apparire sgarbato e insensato rifiutare di fare indossare un indumento, è concesso comportarsi in questa maniera.
- Cambi prodotto: Anche in questo caso è la discrezionalità del commerciante a decidere tempi e modi. Se il capo fosse danneggiato oppure non conforme, entrerebbe in vigore l’obbligo della sostituzione. Ciò significa che non sarebbe più il negoziante a decidere il da farsi, bensì il cliente potrebbe rivalersi su esso, o essa, pretendendo la sostituzione o riparazione dell’indumento. Qualora ciò non fosse possibile, chi vende sarebbe tenuto a restituire la cifra d’acquisto. In caso di acquisto online, per ogni compravendita esiste la possibilità di ottenere un cambio o rescindere un contratto fino al quindicesimo giorno dopo la data della transazione. Fanno eccezione i prodotti personalizzati e quelli su misura.
- Pagamenti: ogni punto vendita deve, senza se e senza ma, accettare pagamenti con carta di credito e favorire le operazioni cashless.
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