L’escamotage per non farsi pignorare lo stipendio è la soluzione per salvare il tuo bilancio familiare e per lasciare qualcosa dopo la vendita di una casa. Se hai una busta paga, hai sentito la tentazione di richiedere un prestito con una cessione di parte dello stipendio. Se non hai ancora firmato, lascia perdere: la cessione impone la riscossione di parte della tua entrata mensile per pagare la rata: il risultato è che non risulti insolvente, ma il reddito è più basso e devi tirare la cinghia altrove. Il pignoramento dello stipendio avviene quando non riesci a pagare le rate di un prestito o di un mutuo. Se sei dipendente a tempo indeterminato, l’ente che ti ha dato i soldi in prestito ti può chiedere di pagare con un pignoramento di parte dello stipendio. Così l’ente creditore si prende la rata con gli interessi moratori dovuti e tu ricevi una somma più bassa finché non paghi il prestito. Come funziona questa formula nei dettagli e come salvarti da questa procedura? Segui i nostri consigli!
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Come funziona il pignoramento in busta paga
Il pignoramento di parte della tua entrata mensile non avviene da un giorno all’altro. Prima di tutto devi avere un debito con un creditore e devi non aver pagato le rate nei tempi previsti facendo scattare così una serie di strumenti, come la polizza assicurativa sul prestito. Il creditore ha il titolo esecutivo, cioè il contratto che prova che gli devi dei soldi, ma ha bisogno di un decreto ingiutivo o di una sentenza in tribunale per procedere al pignoramento, come spiega anche un articolo dedicato di Adnkronos. Infatti, solo dopo che anche gli enti preposti accertano il tuo debito il creditore può ottenere un atto di pignoramento che serve per toglierti parte dello stipendio. In più, il tuo datore di lavoro o l’ente per cui lavori devono inviarti una raccomandata con ricevuta di ritorno o una PEC entro 10 giorni dall’atto. Questo ti dà il tempo di mettere in atto delle contromisure ed evitare così di perdere parte dello stipendio o la casa. Ecco come fare!
Come rendere impignorabile lo stipendio
Prima di pensare a come salvare il tuo stipendio dai pignoramenti, ricorda che c’è una percentuale sopra la quale il pignoramento non si può fare. Infatti, l’importo mensile del pignoramento non può superare il 20% dello stipendio e questa percentuale sale in base all’importo che ricevi ogni mese. Chi guadagna fino a 2.500 euro al mese non può pagare più di un decimo dello stipendio, che sale fino a un settimo se non si superano i 5.000 euro e un quinto se lo stipendio è superiore a quest’ultima cifra. Il calcolo si fa anche sul trattamento di fine rapporto. Il limite del 20% si supera se ci sono altri pignoramenti in corso, così potresti ritrovarti a ricevere metà dello stipendio perché c’è un secondo pignoramento. I pignoramenti non si fermano con la Naspi, come evidenziato in questo articolo di Orizzonte Scuola.
Quali sono le strategie per evitare il pignoramento dello stipendio in tempi rapidi?
- Licenziarti. Ottieni la Naspi e potresti teoricamente lavorare in nero, però potresti rischiare più di un semplice pignoramento: l’ipotesi di reato è di truffa all’INPS;
- Prelievo dal conto prima che arrivi il pignoramento. Purtroppo, questa procedura non è possibile, perché il pignoramento arriva prima dell’accredito dello stipendio. In più, se hai già delle somme di denaro con cui potresti pagare il debito, ti conviene pagare quanto manca con quello che hai per ridurre o evitare gli effetti del pignoramento (dipende se quanto hai basta per completare i pagamenti);
- Cambiare conto corrente dove accrediti lo stipendio. Alle autorità serve solo un’indagine per trovare il secondo conto e vanificare il tentativo;
- Richiedere una cessione del quinto. Se c’è un solo pignoramento questo è un escamotage per non farsi pignorare lo stipendio. Come, ma prelevano comunque la rata? Sì, però non sei indicato come debitore, non serve il tribunale, ti accordi con il creditore e risolvi il problema.
- Richiedere un rifinanziamento. Prima che il creditore va in tribunale, chiedi un incontro per ottenere un rifinanziamento, oppure un piano di ammortamento più leggero. Prima lo fai, magari con un legale, e più darai l’idea di essere una persona affidabile che si è trovata in difficoltà.
- Opporti. Puoi chiedere al giudice di verificare se la procedura è corretta o se il creditore ha davvero diritto di chiederti il pignoramento. Se riesci a provare che la procedura è scorretta, oppure che il creditore non ha diritto, allora si annulla tutto e non devi pagare.
Se hai anche un secondo pignoramento, puoi verificare se sei in condizioni di pagare. Questa procedura ti potrà sembrare inutile, ma è necessaria anche nel tuo interesse. Durante la verifica presso gli enti preposti c’è il calcolo delle tue spese tra gli assegni per gli alimenti, i debiti con le tasse e i debiti diversi (condominio, bollette, affitto, ecc.). Dopo questo calcolo, puoi chiedere di ottenere un importo più basso per il pignoramento, oppure di stralciare il debito finché non sarai in grado di pagarlo.
Quando non si può pignorare lo stipendio
In quali situazioni il creditore non può procedere con il pignoramento del tuo stipendio?
- Se l’importo mensile è inferiore ai 2.500 euro e dimostri di non poter pagare nemmeno 1/10 dello stipendio per via delle spese correnti (affitto, bollette, assegni familiari, tasse, ecc.);
- Se trovi un accordo con il creditore, con la cessione del quinto, oppure con un rifinanziamento;
- Se paghi l’importo mancante in un’unica soluzione;
- Se la somma da restituire è troppo bassa e al creditore non conviene rivolgersi al tribunale per via delle spese;
- Se hai già altri 2 pignoramenti in corso, oppure hai superato il 50% dello stipendio prelevato con questa formula;
- Gli assegni di invalidità non sono pignorabili.
Come si fa a bloccare un pignoramento
Il metodo più semplice per evitare il pignoramento dello stipendio è consegnare la somma che manca all’ufficiale giudiziario o in tribunale, davanti al giudice. Agire prima che il creditore manda la richiesta di pignoramento agli enti preposti è la scelta migliore: un accordo evita problemi a tutti e consente di pagare con calma. In alternativa, se hai la somma necessaria, puoi chiedere una riduzione dell’importo mensile del pignoramento in base a quanto stai versando in quel momento. Se non hai denaro, puoi bloccare il pignoramento avviando una procedura per verificare la validità dell’atto e se hai la possibilità di pagare.