Lavorare in nero è illegale e comporta numerosi rischi, sia per il lavoratore che per il datore di lavoro. Tuttavia, chi subisce un danno a causa di un rapporto di lavoro irregolare può agire legalmente per ottenere un risarcimento. Per il lavoro in nero risarcimento il processo è abbastanza complesso, vediamo come ottenerlo.
Approfondimenti
Prima di tutto, bisogna chiarire cosa si intende per lavoro in nero. Qualsiasi attività lavorativa svolta in assenza di un regolare contratto di lavoro, con conseguente mancato versamento dei contributi previdenziali e assistenziali, è chiamato lavoro in nero. Questo tipo di lavoro comporta molti rischi per il lavoratore e per il datore di lavoro anche se purtroppo in Italia è molto diffuso.
Nel nostro Paese, la legge prevede che si tratta di una pratica illegale. La normativa di riferimento è il D.Lgs. 81/2015, noto come il Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro, che garantisce le protezioni per i lavoratori e prevede sanzioni per i datori che non mettono in regola il rapporto lavorativo.
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Caratteristiche lavoro in nero
- Mancanza di tutele: Il lavoratore in nero non ha diritto alle stesse tutele previste per i lavoratori regolari, come ferie, tredicesima, malattia, maternità/paternità, TFR e contributi previdenziali.
- Difficoltà a far valere i propri diritti: In caso di controversie, il lavoratore in nero ha maggiori difficoltà a far valere i propri diritti in quanto non esiste un contratto di lavoro regolare.
- Perdita del posto di lavoro: Il datore di lavoro può licenziare il lavoratore in nero senza preavviso e senza alcuna giustificazione.
- Mancanza di copertura assicurativa: In caso di infortunio sul lavoro, il lavoratore in nero non è coperto dall’assicurazione INAIL e dovrà farsi carico delle spese mediche.
Perché è importante denunciare il lavoro in nero?
Denunciare il lavoro in nero è fondamentale per:
- Tutelare i propri diritti: Il lavoratore in nero ha diritto alle stesse tutele previste per i lavoratori con regolare contratto, come il diritto alla retribuzione, alle ferie, alla malattia e alla tutela in caso di infortunio.
- Combattere l’evasione fiscale: Il lavoro in nero alimenta l’economia sommersa e danneggia l’intero sistema economico.
- Prevenire il caporalato: Il lavoro nero è spesso associato al caporalato e allo sfruttamento dei lavoratori.
Quali sono i diritti del lavoratore in nero?
Anche se non ha un contratto di lavoro regolare, il lavoratore in nero ha diritto a:
- Retribuzione: Il lavoratore ha diritto a ricevere la retribuzione per il lavoro svolto, anche se non è stata corrisposta in modo regolare.
- Tutela in caso di infortunio: In caso di infortunio sul lavoro, il lavoratore in nero ha diritto a un indennizzo, anche se non ha versato i contributi previdenziali.
- Risarcimento del danno: Se ha subito un danno a causa del rapporto di lavoro irregolare, il lavoratore può chiedere il risarcimento del danno.
Lavoro in nero risarcimento
I rischi sono molti e la mancanza di tutela anche, per il lavoro in nero risarcimento è possibile richiederlo in vari modi.
Differenze retributive: Il lavoratore può richiedere il pagamento delle differenze retributive, ovvero la differenza tra quanto effettivamente percepito e quanto sarebbe spettato in base alla normativa vigente.
TFR: Il lavoratore ha diritto al TFR (trattamento di fine rapporto), che va calcolato sulla base della retribuzione effettiva e del periodo di lavoro prestato.
Contributi previdenziali: Il datore di lavoro è tenuto a versare i contributi previdenziali all’INPS. Il lavoratore può richiedere che vengano versati i contributi dovuti per maturare i diritti pensionistici.
Risarcimento del danno: In caso di licenziamento illegittimo o di discriminazioni, il lavoratore può richiedere un risarcimento del danno.
Indennizzo INAIL: In caso di infortunio sul lavoro, il lavoratore può richiedere un indennizzo all’INAIL, anche se non ha un regolare contratto di lavoro. La giurisprudenza, infatti, ha riconosciuto il diritto all’indennizzo anche ai lavoratori in nero.
Per ottenere il risarcimento, il lavoratore deve rivolgersi a un avvocato e presentare ricorso al giudice del lavoro.
Come ottenere un risarcimento
- Raccolta delle prove: È fondamentale raccogliere tutte le prove possibili a dimostrazione del rapporto di lavoro, come buste paga, testimonianze di colleghi o vicini, ecc. anche messaggi e email e qualsiasi documento possa accertare l’esistenza di questo rapporto di lavoro.
- Consulenza legale: È consigliabile rivolgersi a un avvocato esperto in diritto del lavoro per valutare la fattibilità di un’azione legale e per essere assistito nelle procedure.
- Denuncia all’INPS e all’Ispettorato del lavoro: La denuncia all’INPS e all’Ispettorato del lavoro può essere utile per avviare i controlli e per ottenere il pagamento dei contributi previdenziali. Tutte queste segnalazioni porteranno per forza di cosa a controlli dell’azienda presso cui lavoravi in nero.
- Termine di prescrizione: È importante agire entro i termini di prescrizione previsti dalla legge, che di solito sono di cinque anni dal termine del rapporto di lavoro.
Per il lavoro in nero risarcimento è importante affidarsi ad un avvocato specializzato. La consulenza legale potrà aiutarti ad ottenere un risarcimento in tempi ridotti. Il lavoratore ha a disposizione cinque anni dal termine del rapporto di lavoro per far valere i propri diritti e chiedere il risarcimento.
Denunciare il lavoro in nero può comportare dei rischi per il lavoratore, come ad esempio ritorsioni da parte del datore di lavoro. Tuttavia, esistono delle tutele per i lavoratori che denunciano, come l’anonimato e la protezione da eventuali ritorsioni.
Il datore di lavoro che impiega lavoratori in nero è soggetto a sanzioni amministrative e penali, che possono prevedere il pagamento di multe salate e, nei casi più gravi, anche l’arresto. In ultima istanza si può procedere con un’azione legale. L’avvocato che ti assisterà potrà presentare una citazione in giudizio nei confronti del datore di lavoro con possibili cause come differenze retributive, tfr non versato ecc.