Quando si pensa al mondo delle fiction (in modo particolare) ma anche del cinema italiano uno dei primi nomi che saltano in mente è senza ombra di dubbio quello di Michele Placido, Nato il 19 maggio 1946 a Ascoli Satriano, in Puglia, Placido è attivo sul piccolo e sul grande schermo fin dai primi anni ’70, quando ha fatto il suo debutto con la pellicola Il caso Pisciotta per la regia di Eriprando Visconti. Ecco un’analisi approfondita del suo patrimonio accumulato nel corso di oltre 50 anni di carriera.
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Il patrimonio economico
Il patrimonio economico di Michele Placido è ovviamente legato principalmente alla sua carriera cinematografica e televisiva, ma non solo. Come già anticipato, l’interprete di una serie molto celebre come La Piovra ha infatti lavorato spesso anche dietro alla telecamera in veste di regista, ma ha anche calcato i palchi dei teatri più importanti d’Italia.
La partecipazione a produzioni televisive di successo come la celeberrima fiction incentrata sulla mafia, che è stata apprezzata in molti paesi, ha garantito all’attore un’enorme visibilità e, di conseguenza, anche un ritorno economico notevole.
Con il passare del tempo, Placido ha però avuto occasione di diversificare ulteriormente le sue entrate, guadagnando anche grazie alle opere teatrali, dove ha continuato a esibirsi anche dopo il successo televisivo, e alla partecipazione a festival ed eventi culturali.
Un altro aspetto da considerare è il ruolo di Placido come produttore. Attraverso la sua casa di produzione, ha potuto investire in progetti cinematografici, assumendo un ruolo decisionale che ha ampliato le sue fonti di guadagno in modo consistente. L’attività da produttore, va detto, ha rappresentato un’entrata solo in tempi relativamente recenti: il primo film di cui è anche produttore è stato L’uomo giusto, uscito nel 2007 per la regia di Toni Trupia.
La carriera al cinema
Placido ha dato il via alla sua carriera sul grande schermo nel 1972: in questo decennio ha preso parte a svariati film, collaborando tra gli altri anche con un genio come Mario Monicelli (nel film Romanzo Popolare del 1974), ma anche con Marco Bellocchio (in Marcia trionfale del 1976).
Ad oggi sono decine di ruoli che gli hanno permesso di arricchire il suo patrimonio personale: tra questi spiccano Giovanni Falcone del 1993, dove ha prestato il volto al compianto magistrato antimafia, ma anche La Lupa di Gabriele Lavia (nei panni di Malerba). Importantissimo anche il ruolo del padre del Freddo nel film Romanzo Criminale, non tanto per il personaggio di per sé quanto piuttosto per aver curato la regia della pellicola che ha sbancato i David di Donatello 2006.
Pur avendo preso parte a numerosi film drammatici o d’autore, Michele Placido è stato uno dei volti di punta di prodotti cinematografici ben più leggeri come Caterina va in città di Paolo Virzì, Oggi sposi di Lucia Lucini ma anche di Manuale d’Amore 3 di Giovanni Veronesi. Più di recente, inoltre, l’abbiamo apprezzato nel film storico L’ombra di Caravaggio, un’altra opera di cui è stato anche regista.
Il successo dietro la telecamera
Un’importante fonte di guadagno che ha contribuito ad aumentare il patrimonio di Michele Placido è stata, come già anticipato, anche la sua attività da regista. Al momento Placido ha diretto un totale di 16 film di cui l’ultimo, Eterno visionario, uscito nel 2024.
L’attività da regista gli è valsa numerosi riconoscimenti: oltre al già citato David per Romanzo Criminale (Miglior regia), Placido ha ottenuto nel 2008 il premio Città dei Cavalieri di Malta, seguito nel 2009 dal premio Federico Fellini 8½ per l’eccellenza artistica al Bif&st di Bari e dal premio Culturale MuMi nella sezione “Cultura della Solidarietà” per la regia de I Fatti di Fontamara. Nel 2011, il Foggia Film Festival gli ha conferito un premio per i 40 anni di carriera.
Nel 2018 ha inoltre ricevuto il premio “Note da Oscar” al Festival Alessandro Cicognini come miglior regista, insieme alla cittadinanza onoraria del comune di Rionero in Vulture. Più recentemente, il 6 settembre 2024, è stato insignito del premio alla carriera durante l’81ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, in una serata organizzata dal Nuovo Imaie.
La consacrazione de La Piovra
Non c’è dubbio che uno dei progetti che più ha dato soddisfazione (anche dal lato economico) a Michele Placido sia stata La Piovra, fiction Rai trasmessa per un totale di 10 stagioni (Placido ha preso parte alle prime 4). Nella serie, l’attore interpretava il ruolo del coraggioso commissario di polizia Corrado Cattani, che sarebbe poi uscito di scena alla quarta stagione dopo essere stato crivellato di colpi da un gruppo di banditi. Ma non è certo stato l’unico show che ha contribuito a impreziosire il suo percorso artistico sul piccolo schermo, già molto ricco.
Michele Placido è stato infatti negli anni, tra le altre cose, volto della fiction Il sequetro Soffiantini (nel 2002), ma ha anche recitato nei panni di Padre Pio in Tra cielo e terra del 2000.
Il percorso a teatro
Altrettanto interessante, seppur meno nota al pubblico mainstream, è stata la sua carriera teatrale. Nel 1998 Michele Placido ha esordito come regista teatrale dirigendo la commedia francese Un’aria di famiglia. Nel 2002 ha in aggiunta interpretato Otello di William Shakespeare, diretto da Antonio Calenda, e nel 2005 ha curato la regia del Don Giovanni di Mozart. Dal febbraio 2021 l’attore inoltre è presidente del Teatro Comunale di Ferrara.