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Franco Califano: scopri a quanto ammonta il suo patrimonio

Il dettaglio di un microfono professionale, come quelli degli studi di registrazione dei grandi cantanti

Venuto a mancare il 30 aprile del 2013 a causa di un arresto cardiaco, Franco Califano (da tutti conosciuto con il soprannome di “Il Califfo”) è stato uno dei cantautori e interpreti più amati della storia della musica italiana.

La poetica di Franco Califano, caratterizzata da una spiccata malinconia, è peculiare e mescola le sue forti radici romane con la tradizione popolare. Inconfondibile anche la sua voce, calda, profonda e suadente, che insieme ad un indubbio fascino ha fatto cascare ai suoi piedi migliaia di fan in tutta Italia. Il suo successo discografico, ovviamente, l’ha anche portato nel corso della sua vita ad accumulare un patrimonio considerevole. Vediamo insieme tutto quello che si sa a riguardo.

Chi è stato Franco Califano

Pianoforte, mixer e strumenti musicali vari
Per anni studi di registrazione di questo tipo sono stati “casa” per Franco Califano

Partiamo dal presupposto che stiamo parlando di un vero e proprio gigante del nostro panorama artistico, la cui influenza è ancora ben presente oggi in tantissimi altri artisti suoi colleghi (i Tiromancino di Federico Zampaglione).

Califano nacque a Tripoli, in Libia, il 14 settembre del 1938, visto che il padre Salvatore stava prestando servizio presso il Regio Esercito. Dopo una breve permanenza a Nocera con i familiari, il giovanissimo Franco si trasferì definitivamente nella Capitale, che diventò a quel punto ufficialmente casa sua.

Dopo aver tentato, senza successo, di seguire gli studi di ragioneria, decise di dedicarsi anima e corpo alla scrittura delle sue primissime opere, principalmente poesie, trascinato dal fervore della vita notturna capitolina.

Il suo successo da autore di brani arrivò negli anni ’60 dopo una parentesi milanese e dopo un matrimonio di breve durata con Rita di Tommaso, che sposò a 19 anni e che lo rese padre di Silvia, ma dalla quale si separò poco dopo. Il suo primissimo traguardo autoriale risale al 1965 con il pezzo E la chiamano estate di Bruno Martino. Fu soltanto il primo step di un inizio di carriera fulminante. Ben presto infatti “Il Califfo” si trovò a collaborare con Umberto Bindi e Ornella Vanoni per un brano iconico come La musica è finita, uscita nel 1965.

La consacrazione definitiva arrivò per lui negli anni ’70, con la pubblicazione del suo primo vero disco, ‘N bastardo venuto dar Sud. Gli anni ’70 furono anche gli stessi in cui mise la firma insieme a Dario Baldan Bembo ad uno dei più capolavori della musica italiana, Minuetto, della compianta amica Mia Martini. La svolta giunse poi a livello cantautoriale con Tutto il resto è noia, probabilmente ad oggi il suo disco più noto in assoluto, capace di vendere all’epoca (era il 1976) oltre 1.000.000 di copie.

Cosa sappiamo del patrimonio di Franco Califano

Le informazioni certe sul patrimonio di un gigante come Franco Califano sono, invero, piuttosto scarse, e possono più che altro essere intuite a partire dai suoi risultati professionali.

Le vendite

Franco Califano ha pubblicato nel corso della sua carriera, spalmata su più di 40 anni, un totale di 28 dischi, di cui l’ultimo, C’è bisogno di amore, uscito nel 2009. Complessivamente, come riporta anche Panorama, Califano ha venduto in carriera oltre 20 milioni di copie in tutto il mondo.

I diritti associati alla scrittura dei brani

Come anticipato, Califano non è stato soltanto un cantante, ma anche uno stimato autore per diversi suoi colleghi (Mina, Orietta Berti, Iva Zanicchi, Jimmy Fontana etc.) e alcuni dei pezzi usciti dalla sua penna hanno anche scalato le classifiche.

Per ognuno dei passaggi dei pezzi, ovviamente, l’artista è riuscito ad accrescere il suo patrimonio in modo notevole proprio grazie ai diritti SIAE ad essi associati.

Altri progetti discografici

Sempre nell’ambito della discografia, Califano fu molto prolifico anche come produttore. Una storia molto nota in questo senso è quella legata alla scoperta dei Ricchi e poveri, ai quali scelse il nome che sarebbe poi rimasto per sempre invariato (“Siete ricchi di idee e poveri di soldi”, disse loro Califano).

Nel 1981, insieme ad alcuni soci, diede inoltre vita alla Lupus, un’etichetta discografica con cui lanciò artisti come Jo Chiarello e Giampiero Artegiani.

L’attività cinematografica

Franco Califano si è impegnato nel corso della sua vita anche in diversi altri progetti che hanno contribuito in modo sostanziale ad aumentarne il patrimonio. Il pubblico l’ha per esempio visto recitare anche in diverse produzioni cinematografiche e televisive, come Viola bacia tutti di Giovanni Veronesi del 1997 o in Questa notte è ancora nostra di Paolo Genovese e Luca Miniero del 2008.

Una fetta di pubblico lo ricorda con affetto anche per la sua partecipazione alla terza edizione del reality Music Farm, condotto da Simona Ventura.

I problemi di soldi

La città di Roma, il Tevere e la Cupola di San Pietro
Il fiume Tevere di Roma, uno dei tanti luoghi del cuore di Franco Califano

Nonostante tutti i successi raccolti nell’arco di anni, Franco Califano dovette anche affrontare dei seri problemi finanziari.

Nonostante i proventi dei diritti d’autore versati dalla SIAE, le difficoltà economiche lo portarono a richiedere il sostegno della legge Bacchelli, destinata agli artisti in stato di grave indigenza. Per sua fortuna, in seguito, l’allora presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, lo incontrò e decise di coinvolgerlo in iniziative ed eventi regionali.