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Pace contributiva 2024-2025: cos’è e come funziona

La pace contributiva, nuova misura a favore dei contribuenti

Nel 2024, il Governo italiano ha introdotto una nuova opportunità per i lavoratori che desiderano migliorare la propria posizione pensionistica: la “pace contributiva”.


Questa misura consente di riscattare periodi di vuoto contributivo e può essere un’opportunità vantaggiosa per chi ha vissuto carriere discontinue o precarie. In questo articolo, esploreremo cos’è la pace contributiva, come funziona, chi può beneficiarne, quali sono i periodi riscattabili, i costi, e come fare domanda.

Cos’è la pace contributiva

La pace contributiva è una misura prevista dalla Legge di Bilancio 2024-2025 che consente ai lavoratori di “recuperare” i periodi in cui non sono stati versati contributi previdenziali. Questa possibilità riguarda tutti coloro che hanno iniziato a versare i propri contributi dal 1996 in poi e che, per varie ragioni, hanno avuto periodi di non contribuzione.

mettere da parte i contributi non versati con la pace contributiva

L’iniziativa mira a rimediare alla crescente precarietà del mercato del lavoro, caratterizzato da contratti a termine, interruzioni e cambi di impiego frequenti. Questo vuoto contributivo potrebbe compromettere l’importo della pensione futura, motivo per cui il riscatto di questi periodi può rappresentare una scelta molto utile.

Chi può beneficiare della pace contributiva

Possono aderire alla pace contributiva tutti i lavoratori che, al 31 dicembre 1995, non avevano versato contributi previdenziali. Inoltre, questa misura è accessibile anche dai superstiti di lavoratori deceduti prima di maturare il diritto alla pensione, che desiderano ottenere la pensione indiretta. In questo caso, sarà necessario verificare la posizione contributiva del defunto per capire se i periodi di vuoto contributivo sono riscattabili.

Quali periodi possono essere riscattati

Il riscatto riguarda esclusivamente i periodi non coperti da contribuzione che vanno dal 1° gennaio 1996 al 31 dicembre 2023. In particolare, si potranno riscattare fino a 5 anni di contributi mancanti, anche se i periodi di non contribuzione non sono continuativi. Questo significa che, se in passato si sono alternati periodi di lavoro e interruzioni, sarà possibile recuperare questi “buchi” contributivi, aumentando così il numero totale degli anni di contribuzione.

Il costo della pace contributiva

La pace contributiva non è gratuita: chi decide di aderire dovrà sostenere un costo, che può essere pagato in un’unica soluzione o suddiviso in massimo 120 rate mensili, a partire da 30 euro al mese. Il calcolo del costo avviene sulla base delle ultime 12 mensilità percepite dal lavoratore, e l’importo complessivo da versare dipenderà dalla durata del periodo di riscatto.

accantonamento dei contributi per la pensione con la pace contributiva

Tuttavia, un aspetto interessante della pace contributiva è che è possibile dedurre dal reddito il costo sostenuto per il riscatto dei periodi di non contribuzione, il che rende l’operazione ancora più conveniente dal punto di vista fiscale.

Perché aderire alla pace contributiva

Aderire alla pace contributiva può essere una scelta molto vantaggiosa per chi ha avuto interruzioni della carriera lavorativa, in quanto consente di aumentare la propria anzianità contributiva. Avere un numero maggiore di anni di contributi versati si traduce in una pensione più alta, in quanto l’importo della pensione futura dipende dalla media dei contributi versati durante la carriera lavorativa.


Inoltre, per coloro che si trovano a pochi anni dalla pensione, riscattare i periodi di vuoto contributivo può rappresentare un’opportunità irrinunciabile per evitare di vedere abbattuta la pensione a causa dei buchi contributivi accumulati nel tempo.

Come fare domanda per la pace contributiva?

Per presentare la domanda di pace contributiva, è necessario rivolgersi a un patronato o a un esperto del settore. È importante fare attenzione alla scadenza, che è fissata al 31 dicembre 2025. In questo lasso di tempo, sarà possibile verificare la propria posizione contributiva e chiedere il riscatto dei periodi mancanti.

Richiedi una consulenza pensionistica per ricevere assistenza personalizzata nella gestione della tua situazione pensionistica e per avere maggiori informazioni sulla pace contributiva. Un consulente esperto sarà in grado di aiutarti a capire se puoi aderire alla misura e come procedere in modo corretto.

Quando conviene fare domanda per la pace contributiva?

La domanda di pace contributiva conviene principalmente a chi ha accumulato buchi contributivi durante la propria carriera e desidera evitare che questi influenzino negativamente la propria pensione. Ad esempio, i lavoratori con carriere discontinue o precarie potrebbero approfittare di questa misura per sanare i periodi senza contributi.


Tuttavia, è importante fare una valutazione accurata del costo del riscatto e dell’impatto che avrà sulla propria pensione. La decisione di aderire alla pace contributiva deve essere presa tenendo conto della propria situazione finanziaria e delle prospettive di pensionamento.

La pensione è più sicura e tranquilla con la pace contributiva

La pace contributiva rappresenta una grande opportunità per i lavoratori che hanno avuto interruzioni nei versamenti dei contributi e che, altrimenti, potrebbero veder ridotta la loro pensione futura. Con una procedura semplice e la possibilità di dilazionare il pagamento, questa misura può rivelarsi particolarmente vantaggiosa per chi vuole garantire una pensione più alta.


Se ritieni che la pace contributiva possa essere utile per la tua situazione, lasciati supportare da un consulente dedicato per valutare insieme la soluzione più adatta alle tue esigenze. Non perdere questa occasione, ricordando che il termine ultimo per fare domanda è il 31 dicembre 2025.

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