
In un periodo in cui l’inflazione può ridurre significativamente il potere d’acquisto dei risparmiatori, gli inflation linked bond o i BTP€i – Buoni del Tesoro Poliennali indicizzati all’inflazione dell’area euro – rappresentano una soluzione interessante per chi vuole proteggere il proprio capitale. Ma cosa sono esattamente, come funzionano e a chi sono adatti? Scopriamolo insieme nel dettaglio!
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Cosa sono i BTP€i?

I BTP€i sono titoli di Stato emessi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze italiano. La loro particolarità è che offrono una protezione contro l’aumento dei prezzi: sia il capitale restituito alla scadenza sia le cedole periodiche sono indicizzati all’inflazione europea, misurata dall’Indice Armonizzato dei Prezzi al Consumo (IAPC), escluso il tabacco.
In pratica, questi titoli non solo pagano un interesse periodico, ma aumentano il valore del capitale investito se i prezzi aumentano. Se al contrario i prezzi diminuiscono (e in questo caso si parla di deflazione), è comunque garantito il rimborso del valore nominale: non si può dunque perdere in termini assoluti, anche se l’inflazione dovesse andare in negativo.
Perché l’indicizzazione è importante
Nel tempo, l’inflazione riduce il potere d’acquisto del denaro. Per esempio, 100 euro oggi potrebbero valere molto meno tra dieci anni. I BTP€i contrastano questo effetto, perché il valore del capitale e gli interessi pagati si adeguano periodicamente ai cambiamenti dei prezzi nell’eurozona.
Questa caratteristica rende i BTP€i (in generale) uno strumento particolarmente adatto a:
- chi vuole conservare il valore reale del capitale nel lungo periodo;
- chi teme che l’inflazione possa erodere i propri risparmi;
- chi cerca rendimenti certi in termini “reali”, cioè al netto dell’inflazione.
Le cedole semestrali: rendimento “reale” garantito
I BTP€i pagano cedole ogni sei mesi. Anche se l’importo di ogni cedola può variare nel tempo (perché legato all’inflazione), il tasso reale – cioè il tasso fisso stabilito al momento dell’emissione – rimane invariato.
Questo significa che gli interessi che si ricevono mantengono lo stesso potere d’acquisto nel tempo, proteggendo l’investitore dall’aumento dei prezzi.
Come si calcola una cedola?
L’importo della cedola si calcola così:
- Si prende il capitale investito aggiornato con l’inflazione.
- Si moltiplica per il tasso fisso reale diviso due (perché le cedole sono semestrali).
Esempio semplificato: se il capitale indicizzato è 1.020 euro e il tasso reale è 1%, la cedola sarà:
1.020 × 1% = 10,20 euro.
Cosa succede alla scadenza degli inflation linked bond?
Alla fine della durata del titolo (che può essere di 5, 10, 15 o 30 anni), l’investitore riceve il capitale iniziale rivalutato in base all’inflazione.
Se l’inflazione è aumentata, si riceverà più di quanto si è investito. Se invece l’inflazione è calata, si riceverà almeno il valore nominale, cioè quello investito all’inizio. In altre parole, come già anticipato, non si può ricevere meno di quanto si è sottoscritto.
Cosa succede se si vende il BTP€i prima della scadenza?
I BTP€i possono essere venduti in qualsiasi momento sul mercato secondario:
- Gli investitori istituzionali lo fanno sul mercato MTS (transazioni minime da 2,5 milioni di euro).
- I privati possono negoziarli sul MOT (Mercato Telematico delle Obbligazioni), con un investimento minimo di 1.000 euro.
Il prezzo di mercato dei BTP€i è espresso in termini “reali”, cioè senza considerare l’inflazione. Per ottenere il prezzo effettivo di compravendita, bisogna moltiplicare il prezzo quotato per il Coefficiente di Indicizzazione, che riflette l’inflazione accumulata fino a quel momento. Qui di seguito trovate una breve spiegazione a riguardo.
Cos’è il Coefficiente di indicizzazione?
Il Coefficiente di Indicizzazione (CI) serve per aggiornare il valore del capitale e delle cedole in base all’inflazione. Viene calcolato mensilmente utilizzando l’indice Eurostat IAPC (escluso il tabacco).
Il risultato del CI viene usato per rivalutare il capitale e calcolare sia le cedole sia il valore del rimborso finale.
Se, ad esempio, l’inflazione è aumentata del 6% rispetto all’emissione, il CI sarà 1,06, e il capitale sarà rivalutato di conseguenza.
E se l’indice Eurostat non viene pubblicato?
In casi rari in cui i dati Eurostat non fossero disponibili, si applicherà un Indice Sostitutivo calcolato su una media dei valori precedenti. Questo garantisce comunque la continuità dei pagamenti e il calcolo degli interessi.
Come si partecipa alle aste dei BTP€i?
L’emissione dei BTP€i avviene tramite asta marginale, riservata agli operatori istituzionali. Tuttavia, anche i piccoli risparmiatori possono acquistarli tramite banca o piattaforme online dopo l’asta.
Le aste si tengono ogni mese, e il prezzo e la quantità dei titoli vengono stabiliti in modo discrezionale. Le condizioni vengono comunicate prima dell’asta.
Lotto minimo e commissioni
Il lotto minimo di sottoscrizione per i BTP€i è di 1.000 euro nominali. Ogni offerta in asta deve essere di almeno 500.000 euro, ma per gli investitori privati è sufficiente acquistare sul mercato MOT.
Le commissioni di asta variano in base alla durata residua del titolo: più lunga è la durata, maggiore sarà la commissione.
Conviene investire in questi inflation linked bond nel 2025?

Nel 2025, considerata l’attuale situazione economica che stiamo vivendo, questo tipo di soluzione può essere adatta ai seguenti soggetti:
- Investitori prudenti: coloro che cercano di proteggere il proprio capitale dall’erosione inflazionistica (se ne è parlato molto soprattutto dopo la fine del periodo Covid e la guerra in Ucraina);
- Risparmiatori a lungo termine: chi può mantenere l’investimento fino alla scadenza, beneficiando di premi fedeltà e protezione del capitale;
- Chi desidera vantaggi fiscali: grazie alla tassazione agevolata e all’esenzione dall’imposta di successione.