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Come funziona un prestito su pegno e perché è ancora usato nel 2025?

Capolavori che raccontano storie, pronti a garantire valore attraverso il prestito a pegno

Nonostante si possa pensare che il concetto di pegno appartenga ad un passato ormai lontano, la realtà dei fatti è diversa. Il prestito su pegno è, certo, una forma di finanziamento di per sé antica, ma resta ancora (sorprendentemente) rilevante anche nel 2025.

Nonostante l’evoluzione del settore finanziario e l’emergere di nuove tecnologie, come le criptovalute e le piattaforme di prestito online, il prestito su pegno continua a essere una soluzione pratica per chi cerca liquidità immediata senza dover affrontare lunghe procedure burocratiche. In questo articolo esploreremo dunque il funzionamento di questo strumento, i suoi vantaggi, i suoi limiti e le ragioni per cui rimane una scelta valida in un mondo dominato dalla digitalizzazione.

Cos’è il prestito su pegno?

Oro puro
L’oro, eterno rifugio di valore, perfetto per ottenere liquidità con il prestito a pegno.

Il prestito su pegno, noto anche come credito su pegno, è un tipo di prestito garantito in cui il richiedente offre un bene di valore (come gioielli, orologi, opere d’arte o altri beni di lusso) come garanzia per ottenere una somma di denaro.

Il bene viene consegnato fisicamente a un istituto autorizzato, spesso una banca o un’agenzia di pegno, che lo custodisce fino a quando il debito non viene ripagato. Se il debitore non riesce a restituire il prestito entro i termini stabiliti, il bene può essere venduto per coprire l’importo dovuto.

Questa pratica ha radici storiche profonde, che risalgono addirittura al Medioevo, quando i banchi dei pegni erano gestiti da istituzioni religiose o da privati per fornire assistenza finanziaria alle persone in difficoltà. Nel 2025, il prestito su pegno si è modernizzato, ma il principio di base rimane invariato: offrire un bene tangibile in cambio di liquidità immediata.

Come funziona il prestito su pegno?

Il processo di ottenimento di un prestito su pegno è semplice e veloce, il che lo rende particolarmente attraente per chi ha bisogno di denaro in tempi brevi. Ecco i passaggi principali:

  1. Valutazione del bene: il richiedente porta un oggetto di valore presso un’agenzia di pegno o una banca autorizzata. Il bene viene valutato da un esperto per determinarne il valore di mercato. In genere, gli oggetti accettati includono gioielli in oro o diamanti, orologi di lusso, strumenti musicali, dispositivi elettronici di fascia alta o persino opere d’arte. Nel 2025, alcune accettano anche beni digitali, come NFT (non-fungible tokens), purché il loro valore sia verificabile;
  2. Offerta del prestito: una volta valutato il bene, l’istituto propone un importo di prestito, che di solito corrisponde a una percentuale del valore stimato dell’oggetto (spesso tra il 30% e il 70%). Ad esempio, un orologio del valore di 10.000 euro potrebbe garantire un prestito di 3.000-7.000 euro, a seconda delle condizioni di mercato e delle politiche dell’istituto;
  3. Accettazione e contratto: se il richiedente accetta l’offerta, viene stipulato un contratto che specifica l’importo del prestito, il tasso di interesse, la durata del prestito e le condizioni di rimborso. In Italia, la durata tipica è di 3-6 mesi, con possibilità di rinnovo;
  4. Custodia del bene: l’oggetto viene custodito in un deposito sicuro dall’istituto di pegno. Nel 2025, grazie alle tecnologie avanzate, i beni vengono spesso registrati digitalmente con codici identificativi e assicurati contro furti o danni;
  5. Rimborso o perdita del bene: il debitore ha un periodo di tempo prestabilito per restituire il capitale e gli interessi. Se il debito viene saldato, il bene viene restituito. In caso di mancato pagamento, l’oggetto può essere messo all’asta per recuperare l’importo del prestito. In Italia, la legge prevede che il debitore riceva l’eventuale eccedenza derivante dalla vendita, dopo aver coperto il debito e le spese.

Punti di forza e di debolezza

Come qualunque altro strumento di carattere economico, anche il prestito su pegno presenza punti di forza e criticità varie. Ecco i suoi vantaggi:

  • Velocità: a differenza dei prestiti bancari tradizionali, che richiedono verifiche di reddito, controlli creditizi e lunghe procedure, il prestito su pegno può essere erogato in poche ore. Questo lo rende ideale per situazioni di emergenza finanziaria;
  • Nessun controllo creditizio: poiché il prestito è garantito dal bene, non è necessario dimostrare solvibilità o avere una buona storia creditizia. Questo lo rende accessibile anche a chi ha avuto problemi finanziari in passato;
  • Flessibilità: non ci sono vincoli sull’uso del denaro ottenuto, che può essere impiegato per qualsiasi necessità, dalle spese mediche al pagamento di bollette o investimenti;
  • Rischio limitato per il debitore: se il debitore non riesce a ripagare il prestito, l’unico rischio è la perdita del bene dato in pegno. Non ci sono conseguenze sul punteggio creditizio o azioni legali per il recupero del debito;
  • Modernizzazione digitale: nel 2025, molte agenzie di pegno hanno adottato piattaforme online per la valutazione preliminare dei beni, rendendo il processo ancora più rapido e accessibile. Alcune offrono persino servizi di ritiro e consegna a domicilio per i beni di valore.

D’altra parte questa opzione ha anche diversi lati negativi, ovvero:

  • I tassi di interesse elevati: i tassi di interesse sui prestiti su pegno sono generalmente più alti rispetto a quelli dei prestiti bancari tradizionali. In Italia, il tasso annuo effettivo globale (TAEG) può variare tra il 10% e il 20%, a seconda dell’istituto e della durata del prestito;
  • Valutazione conservativa: gli istituti di pegno tendono a offrire importi inferiori al valore reale del bene per minimizzare il rischio. Questo significa che il richiedente potrebbe ricevere meno di quanto si aspetta;
  • Rischio di perdita del bene: se il debito non viene ripagato, l’oggetto dato in pegno può essere venduto. Questo può essere particolarmente problematico se il bene ha un valore affettivo oltre che economico;
  • Limitazioni sui beni accettati: non tutti gli oggetti sono idonei per un prestito su pegno. Gli istituti preferiscono beni facilmente valutabili e vendibili, come gioielli o orologi di marca, mentre oggetti meno liquidi, come mobili o collezioni di nicchia, potrebbero non essere accettati.

Perché è un’opzione ancora diffusa?

Un anello prezioso
Un gioiello prezioso, simbolo di affetto e chiave per un prestito sicuro

Come abbiamo visto, il prestito su pegno affonda le sue radici in un passato lontano, e per alcuni potrebbe essere vista come un’opzione ormai antiquata. Ma anche nel 2025 ne sentiamo parlare, e i motivi sono diversi. Tra questi:

  • Accessibilità universale: in un’epoca in cui l’inclusione finanziaria è ancora una sfida, il prestito su pegno offre una soluzione a chi non ha accesso ai canali di credito tradizionali, come i giovani, i disoccupati o coloro con un passato creditizio problematico;
  • Crisi economiche e incertezza: nel 2025, l’economia globale continua a essere segnata da instabilità, con inflazione, aumento del costo della vita e incertezze geopolitiche. In questo contesto, molte persone si rivolgono al prestito su pegno per affrontare spese impreviste senza dover vendere i propri beni;
  • Valore emotivo e praticità: per molti, il prestito su pegno rappresenta un modo per ottenere liquidità senza separarsi definitivamente da oggetti di valore affettivo, come un gioiello di famiglia o un orologio ereditato.

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