
Attenzione perché spesso ci concentriamo troppo sull’energia elettrica e sul gas, ma sottovalutiamo il peso che il consumo d’acqua può avere sulla nostra bolletta a fine mese. Eppure, con poche e semplici strategie, possiamo risparmiare denaro e, al contempo, renderci protagonisti di un mondo più green e sostenibile. Vediamo insieme come, nel dettaglio.
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Perché i costi dell’acqua aumentano (e come limitarli)

Negli ultimi anni, le bollette idriche hanno subito incrementi dovuti a diversi fattori: l’aumento dei costi di gestione delle infrastrutture idriche, l’inflazione (qui una guida su come proteggere i vostri risparmi dall’aumento dei prezzi) e le necessità di manutenzione delle reti, spesso obsolete. In Italia, secondo dati ISTAT, il consumo medio di acqua per famiglia è di circa 200 litri al giorno a persona, ma una parte significativa di questa quantità è sprecata per abitudini scorrette o perdite non rilevate. Ridurre i consumi non significa solo risparmiare denaro, ma anche contribuire alla tutela di una risorsa limitata, soprattutto in un contesto di cambiamenti climatici che rendono l’acqua sempre più scarsa in alcune regioni.Per limitare i costi, è fondamentale adottare un approccio combinato: investire in tecnologie efficienti, migliorare le abitudini quotidiane e approfittare degli incentivi disponibili.
5 strategie pratiche per ridurre i consumi
Di seguito, esploriamo cinque strategie pratiche per raggiungere l’obiettivo della limitazione dei consumi idrici domestici, tutte altrettanto valide.
Installare riduttori di flusso
Un modo semplice ed economico per risparmiare acqua è installare riduttori di flusso sui rubinetti e sulle docce. Questi dispositivi, noti anche come aeratori, riducono il flusso d’acqua senza compromettere la funzionalità, permettendo di risparmiare fino al 50% di acqua. Un aeratore di qualità costa tra i 5 e i 15 euro e può essere installato in pochi minuti: ad esempio, un rubinetto standard eroga circa 12 litri al minuto, mentre con un riduttore il flusso può scendere a 6 litri o meno.
Elettrodomestici efficienti
Lavatrici e lavastoviglie sono tra gli elettrodomestici che in casa nostra consumano la maggior quantità di acqua. Scegliere elettrodomestici ad alta efficienza energetica e idrica è, quindi, un passo fondamentale per ridurre i consumi.
Consigliamo in quest’ottica di prediligere i modelli di classe A+++ o con certificazioni specifiche, che consumano fino al 30% in meno di acqua rispetto a quelli più datati. Ad esempio, una lavatrice moderna utilizza in media 40-50 litri per ciclo, contro i 100 litri di un modello degli anni ’90. Inoltre, utilizzare questi elettrodomestici a pieno carico e con programmi eco può ulteriormente ottimizzare i consumi.
Recupero acqua piovana
Il recupero dell’acqua piovana è una soluzione sostenibile e sempre più popolare per ridurre la dipendenza dall’acqua potabile. Installare un sistema di raccolta, come cisterne o serbatoi, permette di utilizzare l’acqua piovana per irrigare il giardino, lavare l’auto o alimentare lo sciacquone del WC. In Italia, un sistema base per uso domestico costa tra i 200 e i 500 euro, ma può ridurre il consumo di acqua potabile fino al 20-30% in una famiglia media.
Manutenzione rubinetti e scarichi
Un rubinetto che gocciola o uno scarico difettoso possono sprecare centinaia di litri d’acqua al mese. Un rubinetto che perde una goccia al secondo può far sprecare fino a 5.000 litri all’anno, un volume che incide pesantemente sulla bolletta. Controllare regolarmente guarnizioni, valvole e tubature è essenziale per prevenire perdite. Sostituire una guarnizione costa pochi centesimi e può essere fatto senza l’intervento di un idraulico. Inoltre, installare cassette del WC a doppio flusso permette di scegliere tra scarichi a basso o alto volume, riducendo il consumo idrico fino al 50% per ogni utilizzo.
Abitudini quotidiane consapevoli
Le abitudini quotidiane giocano un ruolo cruciale nel consumo idrico. Piccoli gesti, come chiudere il rubinetto mentre ci si lava i denti o si fa la barba, possono risparmiare fino a 10 litri al minuto. Fare docce più brevi (5 minuti invece di 10) può ridurre il consumo da 120 a 60 litri per persona. Inoltre, raccogliere l’acqua fredda che scorre in attesa di quella calda (ad esempio, con un secchio) permette di riutilizzarla per altri scopi, come annaffiare le piante. Coinvolgere tutta la famiglia in queste pratiche, magari perché no con un gioco o una sfida per ridurre i consumi (in questo caso i più piccoli apprezzerano!), può rendere il processo più coinvolgente e divertente.
Bonus acqua potabile e detrazioni 2025
Per incentivare il risparmio idrico, il Governo italiano ha confermato per il 2025 il “Bonus acqua potabile” (qui i dettagli e i requisiti), che offre un credito d’imposta fino a 1.000 euro per l’acquisto di sistemi di filtraggio e depurazione dell’acqua. Questo incentivo permette di ridurre l’uso di acqua in bottiglia, con benefici sia economici che ambientali. Inoltre, sono previste detrazioni fiscali per interventi di efficientamento idrico, come l’installazione di rubinetti a risparmio idrico o sistemi di recupero dell’acqua piovana.
Interventi low cost con alto impatto
Ecco inoltre qualche semplice intervento che non peserà molto sul bilancio familiare:
- Aeratori per rubinetti: costo minimo, risparmio fino a 50 litri al giorno;
- Guarnizioni nuove: meno di 1 euro per eliminare perdite;
- Secchio per acqua piovana: un’alternativa economica ai serbatoi professionali;
- Timer per la doccia: aiuta a limitare il tempo sotto l’acqua;
- Programmi eco per elettrodomestici: gratuiti e altamente efficaci.
Come verificare la dispersione idrica in casa

Nel caso ci fosse dispersione idrica in casa, con conseguenti sprechi, ci sono alcuni segnali da non sottovalutare ed elementi da tenere monitorari.
Cerchiamo di controllare con una certa frequenza il contatore dell’acqua: annotiamo il valore la sera, prima di andare a dormire, e confrontiamolo con quello del mattino, senza utilizzare acqua durante la notte: se il contatore registra un aumento, potrebbe esserci una perdita. In alternativa, facciamo attenzione ai segni visibili come macchie di umidità, muffa o rumori di gocciolamento. Un altro trucco è aggiungere qualche goccia di colorante alimentare nella cassetta del WC: se l’acqua nella tazza si colora senza tirare lo sciacquone, c’è una perdita. In questi casi, contattiamo al più presto un idraulico.