
Il prestito tra privati è una pratica sempre più diffusa, soprattutto in famiglia o tra amici, per affrontare spese improvvise o sostenere un progetto senza ricorrere a banche e finanziarie. Si tratta di una soluzione comoda, ma che può sollevare dubbi dal punto di vista fiscale. Infatti, se non viene gestito correttamente, il rischio è che l’Agenzia delle Entrate lo consideri un trasferimento di denaro non giustificato, con possibili contestazioni. Per questo motivo, redigere una scrittura privata diventa fondamentale: un documento semplice ma efficace che mette nero su bianco l’accordo tra le parti e ne garantisce la validità.
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A cosa serve la scrittura privata e cosa deve contenere
La scrittura privata serve a formalizzare il contratto di prestito tra familiari o amici, specificando in modo chiaro le condizioni. Non basta infatti un semplice passaggio di denaro con bonifico, ma occorre documentare l’operazione per renderla trasparente agli occhi del fisco.
In questo accordo devono comparire alcuni dati essenziali: i dati anagrafici delle parti coinvolte, l’importo del prestito, la modalità di restituzione e la causale del bonifico prestito. Aggiungere questi dettagli consente di evitare equivoci e di dimostrare in maniera inequivocabile la natura del trasferimento.

Gli elementi essenziali e un modello fac-simile da usare
Per rendere valida la scrittura privata, occorre indicare con precisione:
- le generalità di chi presta e di chi riceve;
- la somma concessa e la valuta;
- la data del contratto e le modalità di restituzione (rate o in un’unica soluzione);
- l’eventuale presenza di interessi.
Un fac-simile semplice potrebbe prevedere un testo in cui le parti dichiarano di aver concordato un prestito infruttifero a parenti o con interessi, da restituire entro una certa data. Non è necessario un linguaggio complesso: la chiarezza è l’elemento più importante.

FAC-SIMILE SCRITTURA PRIVATA DI PRESTITO TRA PRIVATI
Tra i sottoscritti:
Sig./Sig.ra [Nome e Cognome del Prestatore], nato/a a [luogo di nascita] il [data di nascita], residente in [indirizzo completo], C.F. [___], di seguito “Prestatore”;
e
Sig./Sig.ra [Nome e Cognome del Beneficiario], nato/a a [luogo di nascita] il [data di nascita], residente in [indirizzo completo], C.F. [___], di seguito “Beneficiario”;
si conviene e si stipula quanto segue:
Art. 1 Oggetto
Il Prestatore concede al Beneficiario un prestito di euro [importo in cifre e lettere].
Art. 2 Modalità di erogazione
La somma sarà erogata tramite bonifico bancario sul conto del Beneficiario, con causale: “prestito tra privati”.
Art. 3 Restituzione
Il Beneficiario si impegna a restituire la somma entro il [data di scadenza o piano rateale], mediante bonifico sul conto del Prestatore.
Art. 4 Interessi
Il presente prestito è:
- Infruttifero (non prevede interessi).
- Fruttifero con interessi annui pari al [x]%, da corrispondere insieme al capitale.
Art. 5 Dichiarazioni
Le parti dichiarano che la presente operazione costituisce esclusivamente un prestito tra privati e non una donazione.
Art. 6 Registrazione
Qualora la scrittura venga registrata, le spese saranno divise tra le parti in parti uguali.
Art. 7 Foro competente
Per ogni controversia sarà competente il Foro di [città].
[luogo], [data]
Firma del Prestatore _______________________
Firma del Beneficiario _____________________
La gestione di interessi, registrazione e imposte
Uno degli aspetti più delicati riguarda gli interessi prestito privati. Le parti possono stabilire liberamente se il prestito sarà fruttifero o infruttifero. Nel primo caso, però, gli interessi devono essere dichiarati e tassati, rientrando tra i redditi di capitale. Nel secondo, quando si tratta di un prestito infruttifero, la scrittura privata serve a confermare che non è prevista alcuna remunerazione.
Un altro aspetto riguarda la registrazione della scrittura privata. Non è sempre obbligatoria, ma diventa consigliabile per dare data certa al documento e renderlo opponibile ai terzi. La registrazione comporta il pagamento di un’imposta di registro in misura fissa, a carico delle parti.
Senza una scrittura chiara, il rischio è che il prestito venga interpretato come una donazione, con conseguenti contestazioni sulle imposte indirette.

Come dimostrare il prestito in caso di controlli fiscali
Il fisco richiede la tracciabilità del bonifico per tutti i movimenti di denaro rilevanti. Per questo motivo è consigliabile effettuare sempre il trasferimento tramite bonifico bancario, indicando nella causale la dicitura “prestito tra privati” o “prestito infruttifero”.
In caso di controlli, la combinazione di scrittura privata, bonifico con causale chiara e, se possibile, registrazione del contratto, rappresenta la miglior difesa contro possibili contestazioni. L’Agenzia delle Entrate può infatti chiedere spiegazioni su somme di denaro entrate sul conto corrente e non giustificate: avere la documentazione pronta permette di evitare spiacevoli problemi.

Cosa fare se il prestito non viene restituito
Non sempre i rapporti familiari o di amicizia si concludono senza attriti. Può capitare che il debitore non restituisca la somma nei tempi stabiliti. In questi casi, la scrittura privata diventa uno strumento utile anche dal punto di vista legale: permette di dimostrare l’esistenza del credito e, se necessario, di avviare un’azione giudiziaria per il recupero.
Il creditore potrà infatti rivolgersi a un avvocato e, sulla base della scrittura privata, richiedere un decreto ingiuntivo. Senza un contratto, invece, sarà molto più difficile dimostrare la natura del prestito.

Faq
La registrazione è sempre obbligatoria?
La registrazione scrittura privata non è sempre obbligatoria. Tuttavia, se l’importo è elevato o se si vuole dare maggiore certezza giuridica al documento, è consigliabile procedere. In questo modo si evita qualsiasi contestazione sulla data o sulla validità del contratto.
Si possono prevedere degli interessi?
Sì, è possibile. Gli interessi prestito privati possono essere pattuiti liberamente, purché non superino i limiti dell’usura. È importante indicare chiaramente nella scrittura privata se il prestito è fruttifero o infruttifero. Se si applicano interessi, questi devono essere dichiarati dal creditore nella dichiarazione dei redditi.
Come provare l’avvenuto rimborso?
Per dimostrare che il debito è stato restituito, è bene usare sempre mezzi tracciabili, come bonifici o assegni. La tracciabilità bonifico rappresenta la garanzia migliore. Nel caso in cui il rimborso avvenga in contanti, è consigliabile far firmare al creditore una quietanza che attesti l’avvenuto pagamento.