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Il perimetro dei soggetti vigilati e dei conglomerati finanziari in Italia

sistema finanziario

Il sistema finanziario italiano è composto da banche, società di credito, intermediari, gestori del risparmio, assicurazioni e società legate ai pagamenti digitali e alle criptovalute, operanti sotto un’unica struttura organizzativa. Tali attività sono supervisionate da autorità di vigilanza il cui compito è monitorare la stabilità e la gestione dei possibili rischi del gruppo, nella tutela degli interessi dei clienti.

Saper riconoscere il perimetro dei soggetti vigilati, dei conglomerati finanziari e le regole a cui devono attenersi, aiuta a comprendere meglio i meccanismi che stanno alla base della finanza moderna.

Cosa si intende e quali sono le principali autorità di vigilanza

Le autorità di vigilanza hanno il compito di valutare la stabilità e la solidità dell’intero sistema finanziario italiano:

  • la Banca d’Italia, ad esempio, esercita il controllo bancario e finanziario sugli intermediari e sui gruppi, inclusi gli istituti di pagamento, i gestori del risparmio e della moneta elettronica.
  • l’IVASS si occupa dei gruppi assicurativi e delle imprese e ne sorveglia l’operato.
  • la CONSOB, invece, si focalizza sul corretto funzionamento e la trasparenza dei mercati e degli intermediari che offrono servizi di investimento.

Di norma, ogni autorità opera nel proprio ambito ma quando un gruppo ha attività in più settori, la vigilanza diventa congiunta e coordinata.

Soggetti vigilati: cosa sono e quale è compito svolgono

Il perimetro dei soggetti vigilati è composto da:

  1. Finanziatori (banche ed intermediari finanziari). I gruppi bancari o banche sono enti autorizzati a concedere crediti e a raccogliere denaro da piccoli risparmiatori e grandi investitori che operano sotto regole molto rigide riguardo a trasparenza, patrimonializzazione e gestione del rischio. Gli intermediari finanziari non sono banche, ma società in grado di concedere finanziamenti quali prestiti personali, cessioni del quinto, leasing o factoring. Controllate da un rigido regime, devono attenersi a specifici requisiti patrimoniali, organizzativi e di governance. Per approfondire è utile consultare la documentazione completa sui finanziatori in Italia.
  2. SIM, SGR, SICAV e SICAF. Operano nel settore dell’investimento e della gestione collettiva del risparmio. Le SIM sono società autorizzate che agiscono come intermediari offrendo consulenza, collocazione e vendita di prodotti finanziari per conto dei clienti; le SGR raccolgono i risparmi degli investitori per creare fondi comuni, gestirli e investirli. Le SICAV consentono a tutti gli investitori di diventare azionisti della società, partecipando in modo attivo al suo capitale che però varia in base all’emissione o al rimborso delle azioni. Al contrario, le SICAF hanno capitale fisso e sono considerate OICR chiusi, proprio perché gli investitori non possono ritirare le quote perché vincolate fino alla scadenza del fondo. Maggiori informazioni sono disponibili nel regolamento sulla gestione collettiva del risparmio .
  3. Istituti di moneta elettronica e di pagamento. Ponte tra sistema tradizionale e innovazione fintech, sono imprese, diverse dalle banche, autorizzate ad emettere moneta elettronica. Esse sono abilitate nella gestione di carte, bonifici, wallet elettronici e servizi di trasferimento fondi.
  4. Compagnie e gruppi assicurativi. Sono agenzie specializzate nella copertura dei rischi e nella protezione di famiglie e imprese. Sono soggette a costanti e rigidi controlli riguardo a solidità patrimoniale, adeguatezza delle riserve tecniche e correttezza dei prodotti offerti. L’ANIA mette a disposizione l’elenco delle imprese assicurative autorizzate.
  5. Operatori vigilati di ultima generazione. Sono piattaforme moderne, fornitrici di servizi di crowdfunding, che gestiscono cripto-attività. Sono entrate presto nel perimetro regolamentare grazie alla capacità di adattamento della vigilanza alle trasformazioni del mercato.

I conglomerati finanziari

I conglomerati finanziari sono grandi gruppi di imprese che operano in diversi settori chiave, come quello bancario e assicurativo, con lo scopo di offrire un’ampia gamma di prodotti e servizi. Quando queste società raggiungono dimensioni significative, vengono sottoposte a una vigilanza supplementare che va a monitorare la stabilità del gruppo e la gestione dei rischi, evitando che si generino squilibri sistemici.

Così ad esempio, per una banca nota a livello nazionale che controlla pure un comparto assicurativo di grandi dimensioni la vigilanza si concentrerà sull’equilibrio complessivo e non solo sulle singole attività, tenendo conto dei rischi di concentrazione, esposizioni infragruppo e governance consolidata.

Perché è importante conoscere i confini del perimetro vigilato

Conoscere i confini del perimetro vigilato è vantaggioso:

  • per i cittadini perché permette loro di riconoscere gli operatori davvero autorizzati;
  • per le imprese in quanto hanno la possibilità di scegliere i migliori partner finanziari;
  • per gli studiosi e i professionisti, perché possono analizzare la stabilità e le trasformazioni del sistema.

La vigilanza costituisce un pilastro che garantisce fiducia e trasparenza nei rapporti tra mercato, operatori e clienti. Ciò significa che un privato che deposita i propri fondi presso una banca vigilata è perfettamente a conoscenza del fatto che l’istituto sia soggetto a controlli continui e a requisiti di capitale. Così come un’impresa che sceglie un’agenzia di assicurazioni iscritta all’albo IVASS sa bene che la società è monitorata e dispone di riserve e margini di solvibilità.

Evoluzione e prospettive

Il perimetro della vigilanza è in costante evoluzione. Con il consolidamento della tecnologia e la presenza dell’intelligenza artificiale nei servizi finanziari, il quadro normativo potrebbe evolversi ulteriormente in futuro.

La sostenibilità gioca un ruolo fondamentale in questo contesto. Non a caso, le autorità si impegnano quotidianamente a offrire garanzie agli investitori sulle scelte etiche-ambientali degli intermediari finanziari.

Inoltre, il più delle volte, i conglomerati con sede in Italia fanno parte di gruppi globali e pertanto sono coordinati dalle autorità del territorio e da quelle europee, seguendo le linee guida delle istituzioni comunitarie.

Conclusione

Il perimetro dei soggetti vigilati e dei conglomerati finanziari in Italia è una struttura dinamica ma molto complessa che con l’evoluzione tecnologica, l’avvento di nuovi operatori è sempre più articolata. Tuttavia, la capacità di adattamento a questi cambiamenti da parte delle autorità offre maggiore tutela agli operatori economici e ai privati.