Non c’è dubbio che il volto di Lilli Gruber sia da quasi 40 anni uno dei più riconoscibili e apprezzati nel panorama giornalistico italiano. Nata a cresciuta a Bolzano, con una formazione in lingua italiana e tedesca, la cronista si è costruita nel corso del tempo una credibilità invidiabile nel nostro Paese, sia come inviata in zone di guerra, sia come conduttrice di TG e di talk show di stampo politico (è il caso di Otto e mezzo). Ma qual è il patrimonio di Lilli Gruber? Per rispondere a questa domanda – la cui risposta non può che essere una stima approssimativa – è necessario studiare il suo percorso professionale, analizzando passo dopo passo le sue diverse fonti di reddito. Ecco dunque tutto quello che possiamo ipotizzare a riguardo.
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Le fonti di reddito (TV/royalties/extra)

Nel caso di Lilli Gruber possiamo parlare di multicanalità, ovvero di una gestione del patrimonio che può fare affidamento a svariate fonti di reddito, ripartite nelle diverse attività di cui si è occupata e di cui si occupa tutt’ora. Vediamole una per una.
La televisione è sicuramente il volano per le altre attività collaterali della giornalista: attualmente Gruber dedica gran parte del suo team alla già citata Otto e mezzo, trasmissione di punta del panorama di La7, che ogni sera attira milioni di affezionati telespettatori alla rete di Urbano Cairo. Possiamo fare a proposito una stima di massima rispetto ai guadagni televisivi della conduttrice, ipotizzando un range simile:
- Intervallo basso: € 450.000 – € 600.000;
- Intervallo alto: € 600.000 – € 850.000+.
Ci sono poi tutti gli impegni di autrice di libri/saggi, che aggiungono un flusso di cassa ricorrente. Lilli Gruber ha pubblicato ad oggi numerosi bestseller con editori di primissimo piano come per esempio “I miei giorni a Baghdad“, “Chador“, “America anno zero” e, più di recente, “Basta! Il potere delle donne contro la politica del testosterone“.
Anche in questo caso possiamo fare delle ipotesi generali basandoci sulle royalties media stimate e sulle vendite dei volumi. Queste le stime prudenziali:
- Intervallo basso: € 70.000 – € 150.000
- Intervallo alto: € 150.000 – € 300.000+ (se consideriamo un anno particolarmente fortunato, con un bestseller di successo notevole).
Ci potrebbero poi essere anche eventuali guadagni extra derivanti dalla partecipazione a eventi particolari o per la moderazione di convegni: difficile in questo caso fare stime, anche se è lecito pensare che all’anno queste attività le possano fruttare non meno di 10.000 euro.
Metodo e limiti di stima
Effettuare le sopracitate valutazioni resta comunque complesso, in mancanza di dati ufficiali. I limiti in questo senso sono legati al fatto che i dati fiscali e i contratti privati non sono pubblici. Le stime si basano necessariamente su benchmark di mercato (quanto guadagnano giornalisti e anchor di pari livello) e su voci di corridoio del settore.
Un’altra variabile difficile da controllare è legata al fatto che un compenso televisivo può essere una combinazione di retribuzione fissa, bonus legati agli ascolti o partecipazioni societarie nel programma (nel caso di produzioni interne/miste).
In questo caso abbiamo dunque deciso di abbracciare un approccio Top-Down (stimando il valore di mercato di un talent di quel livello) e Bottom-Up (sommando le fonti di reddito pubbliche note), affidandoci in ogni caso a intervalli ampi e prudenziali.
Patrimonio noto: asset e partecipazioni
Il patrimonio di una figura di successo, costruito nel tempo, si compone di asset tangibili e intangibili.
Quelli tangibili sono ad esempio le proprietà immobiliari di pregio, in linea con il tenore di vita e la professione svolta (es. residenza a Roma, eventuale proprietà in Alto Adige/Trentino, o proprietà di investimento). Questi asset costituiscono la base solida del patrimonio personale.
C’è poi un altro aspetto della vita e della carriera di Lilli Gruber da non sottovalutare, cioè il fatto che la giornalista non sia solo un volto, ma anche un Brand (IP). La gestione dei diritti d’autore (libri) è una partecipazione de facto a un asset generatore di reddito. In alcuni casi, i top talent costituiscono società per la gestione dei propri diritti di immagine e professionali (service company), che detengono la proprietà intellettuale (IP) sui format o sui contenuti prodotti.
Lezioni operative per il lettore

Lilli Gruber rappresenta uno dei tanti esempi di personaggi pubblici che possono essere presi da esempio per quanto riguarda la gestione del proprio patrimonio e delle proprie finanze. Molto utile è in questo senso puntare sulla diversificazione delle fonti di reddito, senza affidarsi solo ed esclusivamente ad una di esse (come nel caso della tv per Gruber).
Abbiamo inoltre evidenziato come i libri siano asset capaci di generare reddito passivo (royalties) per anni: ogni lettore, nel proprio settore, dovrebbe cercare di creare la propria IP (corsi, software, know-how codificato) da monetizzare oltre il proprio tempo di lavoro.
C’è poi un altro tema da mettere in luce, ovvero l’importanza del personal branding: la credibilità e la reputazione (il brand Gruber) non sono solo elementi di immagine, ma la leva che permette di negoziare compensi più alti e di vendere i propri prodotti.
Tabella pay-mix %
Per concludere, vediamo – a titolo esemplificativo – una tabella che mostra in percentuale quali potrebbero essere le principali fonti di guadagno di Lilli Gruber e in che modo sono distribuite.
| Fonte di reddito | Funzione strategica | Stima % sul reddito lordo totale |
| TV (Contratto con La7) | Traffic driver: stimolo di credibilità e visibilità mainstream | 75% – 85% |
| Royalties editoriali sui libri | IP e reddito passivo/ricorrente | 10% – 20% |
| Collaborazioni/eventi/extra | Monetizzazione del personal brand | 3% – 8% |