Gli investitori più scaltri conoscono alla perfezione le basi per progettare il proprio portafoglio sfruttando i vantaggi della diversificazione utilizzando diverse classi di attività, in particolare azioni e obbligazioni. Tuttavia, le materie prime sono spesso escluse da questo mix, per tutta una serie di motivi. Di solito ciò accade perché gli investitori non sono veramente consapevoli del fatto che le materie prime sono un’importante asset class quando si tratta di avere un portafoglio di investimenti completamente diversificato.
Approfondimenti
Investire in materie prime per diversificare il proprio portafoglio è più facile di quanto si possa pensare. Esistono tanti fondi comuni di investimento ed ETF specificamente orientati al mercato delle materie prime, mentre molti titoli come Alcoa (AA) per l’alluminio o Barrick Gold (GOLD) per l’oro sono proprio legati strettamente all’andamento delle materie prime.
Il ruolo delle materie prime nel ciclo economico
Azioni, obbligazioni, valute e materie prime rappresentano classi di attività correlate all’interno del ciclo economico. Le materie prime e le azioni tendenzialmente si caratterizzano per avere una correlazione inversa: quando le azioni salgono, i prezzi delle materie prime scendono e viceversa. I cambiamenti comportamentali all’interno di ciascuna classe di attività sono in gran parte guidati dall’inflazione e, in misura minore, dai tassi di interesse.
In genere, quando l’inflazione è alta, anche i valori delle materie prime tendono a rimanere alti. Mentre l’aumento dell’inflazione si traduce in tassi di interesse più elevati, portando a una riduzione dei prezzi delle obbligazioni e delle azioni. Negli ultimi due mesi, l’inflazione ha toccato vertici mai registrati prima. Il tasso di inflazione è salito praticamente ovunque, così come le banche centrali si sono attivate per alzare i tassi di interesse per attutire l’impatto dell’aumento dei prezzi. Tutto questo ha avuto un impatto importante anche sul costo delle materie prime.
Esaminando le varie “nicchie” all’interno del mercato delle materie prime, si può dire che questo settore si suddivide in vari sottogruppi principali: esistono materie prime agricole, materie prime minerarie, materie prime energetiche e materie prime tessili. Le cosiddette “hard commodities” sono risorse naturali che devono essere estratte o lavorate, come petrolio o minerali, mentre le “soft commodities” sono i prodotti agricoli o bestiame.
Il settore Energia
Il mercato delle materie prime energetiche è composto principalmente da petrolio greggio, gas naturale, olio combustibile e benzina. Si tratta di prodotti essenziali praticamente per ogni aspetto del lavoro e della vita in tutto il mondo. Anche i prodotti energetici sono altamente ciclici e seguono da vicino il percorso dell’economia globale: quando l’economia è in crescita, c’è una maggiore domanda di prodotti energetici.
Metalli preziosi
I metalli preziosi includono beni come oro, argento e platino. Sebbene abbiano alcuni usi industriali, sono principalmente classificati come coperture contro l’inflazione o finalità di conservazione del capitale. Non è un caso che vengano definitivi “beni rifugio”. Gli investitori interessati ai metalli preziosi investono i loro soldi in numerosi fondi comuni di investimento ed ETF che si rivolgono specificamente a questa nicchia di mercato, mentre molti titoli minerari puntano soprattutto su oro e argento.
L’oro viene solitamente consigliato dagli analisti e dagli esperti di Wall Street quando si tratta di proteggere il portafoglio dall’inflazione. Anche l’argento e il platino rappresentano una buona protezione contro l’inflazione. Poiché l’oro è una risorsa limitata e non soggetta agli umori delle banche centrali di nessun paese, mantiene il suo valore indipendentemente dalla fluttuazione del prezzo di azioni, obbligazioni o valute.
Un aspetto importante per gli investitori è la considerazione dei tassi di interesse quando si tratta dell’efficacia dei metalli preziosi come copertura contro il rischio. Affinché l’oro sia davvero la migliore opzione di investimento, deve offrire un rendimento migliore di qualsiasi altra cosa.
Metalli di base
I metalli di base, o metalli industriali, sono utilizzati nell’edilizia, nella produzione, nell’ingegneria e in molti altri settori. I principali prodotti di questa categoria sono alluminio, rame, acciaio e zinco. Si tratta di metalli più presenti sulla Terra rispetto ai metalli preziosi, ma sono più soggetti all’ossidazione e agli agenti atmosferici, il che significa che i materiali necessitano di una manutenzione costante nel tempo.
Come per le materie prime energetiche, i metalli di base sono indicativi di salute economica. Il rame in particolare è soprannominato “Dr. Rame” perché è fortemente correlato con espansioni o recessioni economiche.
I beni agricoli
Un segmento del mercato molto interessante è quello legato all’agricoltura. Le colture agricole come la soia, il grano e il mais sono utilizzate non solo per la produzione alimentare, ma più recentemente sono state incluse anche nella crescente domanda globale di energia pulita. Il biodiesel sta crescendo rapidamente in popolarità e dovrebbe aiutare a mantenere i prezzi delle materie prime agricole più in linea con le materie prime pesanti come petrolio e rame.
Includere le materie prime nel proprio portafoglio è un ottimo modo per realizzare una maggiore diversificazione, proteggersi dai rischi di mercato come l’inflazione e la stagflazione e aumentare i rendimenti complessivi del portafoglio. Come scritto in precedenza, i prezzi delle materie prime sono ciclici e consentono di creare un portafoglio ben diversificato per ottenere buoni profitti nel lungo periodo.