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Intelligenza artificiale e inquinamento: un futuro finanziario sostenibile grazie alla tecnologia

Intelligenza artificiale, l'impatto sulla sostenibilità

Quando si parla di sostenibilità ambientale, il primo pensiero va all’impatto negativo delle tecnologie del passato sul mondo che ci circonda. Se invece concentriamo il nostro ragionamento sulle potenzialità evidenziate dalle nuove tecnologie per combattere i cambiamenti climatici, vediamo come tutto dipende da come scegliamo di agire e da quali tecnologie preferire per rendere più vivibile il nostro pianeta. 

Infatti, tra le innovazioni dell’Internet of Things (un neologismo molto usato nel mondo dell’informatica) e dell’Intelligenza Artificiale, ve ne sono parecchie che possono aiutare le aziende ad aumentare i livelli di sostenibilità ambientale dei propri processi di produzione, soprattutto se utilizzate correttamente. E’ ormai assodato che la combinazione tra Intelligenza Artificiale e IoT è in grado di contribuire a migliorare la sostenibilità ambientale dei processi di produzione e non solo.

Quanto è importante la sostenibilità ambientale?

Le Nazioni Unite hanno definito lo sviluppo sostenibile come quello sviluppo in grado di soddisfare i bisogni del presente “senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni”. Questo assunto ci dà la dimensione di quanto sia fondamentale dare ascolto ai nostri bisogni quotidiani senza trascurare mai gli effetti delle nostre azioni sulle generazioni future. 

In tal senso diventa fondamentale il ruolo e la responsabilità morale dell’imprenditore e delle aziende. Oltre agli obblighi normativi e alle nuove linee guida globali da seguire, gli imprenditori sono chiamati a svolgere un ruolo nevralgico per attuare quel salto di qualità che possa rendere i processi produttivi sempre più sostenibili e a minor impatto ambientale.

La sostenibilità ambientale non è una moda da seguire, né una leva di marketing su cui puntare per ottenere la green label. Oggi produrre nel rispetto dell’ambiente è una necessità. Abbiamo avuto, anche di recente, tante dimostrazioni che rivelano come la natura stia attraversando una fase di grande sofferenza ma, nonostante ciò, i leader politici e del mondo imprenditoriale continuano a non vedere la sostenibilità ambientale come una priorità.

Il ruolo del progresso tecnologico nella transizione ecologica

Dal punto di vista tecnologico, l’unica “colpa” della “transizione digitale” è la velocità. Per anni l’ambiente si è adattato ai cambiamenti che stavano avvenendo gradualmente. Ultimamente, però, lo sviluppo tecnologico è stato così rapido che ha superato di gran lunga i tempi di adattamento della natura. Infatti, durante il periodo di pandemia, la terra ha tirato un sospiro di sollievo per via del  rallentamento delle attività umane causato dai lockdown e dall’interruzione dei processi produttivi. I livelli di inquinamento si sono ridotti per il fatto che la popolazione ha viaggiato meno sia su strada che via mare.

L’Europa, attraverso il Green Deal europeo, si è imposta degli obiettivi per rendere sostenibile l’economia del Vecchio Continente. Tra le linee guida spicca soprattutto il Piano d’azione per l’economia circolare, che mira a realizzare un futuro verde, una maggiore competitività delle imprese e la tutela dell’ambiente.

Intelligenza Artificiale e IoT per la riduzione dell’inquinamento

L’inquinamento è uno delle principali cause del degrado ambientale in atto. La responsabilità è legata alle emissioni delle fabbriche, all’uso dipesticidi e all’allevamento intensivo. L’Internet of Things può offrire supporto per la riduzione dell’inquinamento attraverso sensori connessi. La loro funzione è misurare i valori e monitorare le tendenze. I sensori IoT possono essere posizionati nei punti di emissione o ad alto rischio di inquinamento per acquisire i dati in modo adeguato. La consapevolezza del superamento delle soglie consentite dovrebbe di per sé indurre l’imprenditore ad agire di conseguenza. 

Qual è, invece, il ruolo dell’IA? Supponiamo che i dati raccolti dai sensori vengano passati a un software AI dalla loro analisi. In tal caso, sarà possibile creare modelli predittivi o prescrittivi che serviranno a identificare in anticipo gli scostamenti nei valori monitorati. Il rilevamento di tali variazioni consentirà di mettere in atto azioni correttive prima che il processo vada fuori controllo.

Esistono varie forme di inquinamento e, di conseguenza, varie possibili applicazioni per ridurre la contaminazione del sottosuolo. I pesticidi e le colture intensive avvelenano il suolo con le loro sostanze nocive che possono causare anche tumori e altre patologie serie.

Con l’utilizzo di droni connessi e dotati di dispositivi di Edge Computing e Intelligenza Artificiale è possibile fare, ad esempio, il monitoraggio intelligente delle colture. E’ possibile monitorare la terra attraverso la “visione artificiale”. L’intelligenza artificiale può addestrare un drone a riconoscere le anomalie quando si trova in un’area problematica. A questo punto si fermerà e invierà un segnale all’ufficio centrale. In questo modo è possibile monitorare rapidamente vaste aree e salvare i raccolti prima di rischiare di perderli.

Intelligenza Artificiale e IoT per la tutela dell’ambiente

L’uso combinato delle tecnologie dell’Internet of Things e dell’Intelligenza Artificiale non agisce solo nella fase finale dei processi produttivi. Il vero potenziale risiede nella fase predittiva. Infatti, grazie a innovazioni come la visione artificiale, è possibile proteggere foreste e animali in via di estinzione attraverso un monitoraggio costante.

Nelle foreste sarà sufficiente installare telecamere in grado di avvertire le autorità preposte per prevenire lo sviluppo di un possibile incendio. Mentre per gli animali è possibile collegare, in modo non invasivo, un dispositivo che monitora le specie tracciandone gli spostamenti. La registrazione costante attiverà un allarme quando gli animali si trovano in luoghi che potrebbero minacciare la loro sopravvivenza.

Intelligenza Artificiale e IoT per la riduzione dei rifiuti

Quando si tratta di ridurre i rifiuti, la tecnologia dei sensori connessi ha già mostrato il suo potenziale. Basti pensare ai rubinetti con sensori di prossimità che interrompono il flusso dell’acqua dopo il lavaggio delle mani o alle luci che si accendono al passaggio di una persona. La prossima sfida sarà quella di riciclare dispositivi, rifiuti ed energia prodotta. Un flusso di riciclo continuo richiederà la raccolta di dati sull’utilizzo dai dispositivi connessi degli utenti. Le aziende saranno quindi in grado di agire prima che l’articolo o il servizio diventi un rifiuto.

Ogni anno milioni di dispositivi elettronici diventano rifiuti che danneggiano l’ambiente. Le grandi multinazionali hanno già avviato un percorso per ridurre gli sprechi lavorando con materiali riciclabili e dispositivi di monitoraggio anche quando sono in mano ai consumatori. In questo modo sarà possibile sostituire il dispositivo prima che si rompa e ricondizionarlo donandogli una nuova vita.

Conclusioni

Le tecnologie e il progresso da soli non bastano. Il cambiamento climatico mostra come ci troviamo in una fase di emergenza in cui dobbiamo lavorare tutti insieme. Soprattutto gli imprenditori dovranno prendere sul serio l’impegno volto a rendere più sostenibili le proprie attività non tenendo in considerazione soltanto il ritorno economico. E’ proprio quando ciascuno di noi si impegna a migliorarsi che si potrà costruire un pianeta migliore.