Una recente direttiva dell’Ue ha previsto l’abbandono progressivo delle caldaie a gas. Un processo che dovrà essere graduale a partire dal 2025, quando si attuerà il declassamento energetico e la fine di ogni agevolazione legata all’utilizzo di questo tipo di caldaie. Un processo che dovrà essere completato entro il 2029, quando verrà attuato il divieto vero e proprio di vendita di nuovi impianti a gas.
Approfondimenti
L’Italia ha da sempre agevolato l’installazione di caldaie a gas e il riscaldamento. La maggior parte delle case degli italiani è riscaldata con gas naturale, un numero più elevato rispetto a molti altri paesi. Quando si acquista una casa nuova, è molto probabile che abbia una caldaia a gas piuttosto che una pompa di calore.
L’esigenza di lasciare ai nostri figli un mondo più sostenibile ha accresciuto la sensibilità e la consapevolezza dell’urgenza del cambiamento climatico. Ecco perchè le famiglie stanno adesso optando per l’uso di mezzi ecologici come le auto elettriche, le biciclette o gli scooter elettrici.
La pandemia ha accresciuto la consapevolezza della limitatezza delle nostre risorse e dell’impatto positivo delle minori emissioni di carbonio sul pianeta. Tanti movimenti che auspicano una svolta verso un’economia sostenibile stanno cercando di alimentare e incentivare questo cambiamento.
Dal 2025 inizierà, dunque, il grande piano di dismissione graduale delle caldaie a gas per agevolare il risparmio energetico. Il riscaldamento delle nostre case con gas naturale e petrolio produce anidride carbonica quando viene bruciato. E’ importante introdurre un radicale cambiamento se vogliamo raggiungere l’obiettivo Net Zero del 2050.
È ora di ripensare al modo di scaldare le case
Riscaldarsi emettendo quantità inferiori di carbonio nell’atmosfera, è possibile. Una famiglia media, al giorno d’oggi, produce ogni anno 2745 kg di anidride carbonica attraverso il riscaldamento . Secondo l’Energy Saving Trust ogni famiglia dovrà ridurre le emissioni di riscaldamento del 95% per raggiungere gli obiettivi Net Zero del 2050.
La buona notizia è che ora sono disponibili alternative verdi come le pompe di calore in grado di catturare il calore dall’aria e dal suolo. Una pompa di calore “aspira” il calore a bassa temperatura dall’ambiente e lo “pompa” a una temperatura più alta. Il calore così prodotto viene utilizzato per riscaldare la casa. Esistono tre tipi diffusi di pompa di calore che si possono utilizzare.
Le pompe di calore ad aria raccolgono il calore dall’aria esterna utilizzando un ventilatore. Il ventilatore converte l’aria in calore per radiatori, acqua calda, riscaldamento a pavimento o ad aria calda. Le pompe di calore geotermiche, invece, sfruttano delle tubazioni interrate per assorbire il calore dal terreno stesso. Esistono anche dei sistemi di riscaldamento ibridi che combinano la caldaia a gas con la pompa di calore. Ciò significa che si può passare alle pompe di calore senza sostituire la caldaia.
Cosa rende più ecologica un’alternativa alla caldaia a gas?
Una quantità crescente dell’elettricità che noi utilizziamo è generata da fonti a basse emissioni di carbonio. Le pompe di calore funzionano a elettricità, quindi sono più ecologiche del gas.
Per avere una pompa di calore a casa propria occorre avere una casa accogliente con uno spazio all’aperto. Bisogna anche avere una connessione internet domestica, un impianto di riscaldamento esistente, funzionante e riparabile e un isolamento del soppalco profondo almeno 150 mm.
I costi e le sfide da affrontare in futuro
I costi variano ma non sono molto differenti rispetto a quelli generati da una caldaia a gas. Le alternative alle caldaie a gas funzioneranno in maniera ottimale soprattutto se la casa è ben isolata.
Quando viene introdotta una nuova tecnologia, ci sono alcune sfide da superare. La prima sfida riguarda le infrastrutture.
Con l’installazione delle pompe di calore aumenterà la domanda sulla rete elettrica poiché più persone utilizzeranno auto elettriche e pompe di calore. Per questo motivo occorre incrementare la produzione di energia da fonti rinnovabili. Le auto elettriche possono aiutare a immagazzinare elettricità rinnovabile quando non è necessaria. Gli elettrodomestici intelligenti, come alcuni riscaldatori ad accumulo e le pompe di calore, possono anche identificare quando è meglio utilizzare o risparmiare elettricità, contribuendo a ridurre la necessità di produrre in eccesso nei periodi costosi.
L’altra sfida sarà quella dei costi. Le pompe di calore hanno un costo iniziale più elevato rispetto alle caldaie a gas, ma nel lungo periodo faranno risparmiare sul consumo di energia.
Come raggiungere l’obiettivo Net Zero Emission
Per avvicinarsi agli obiettivi di Net Zero Emission, il modo con cui consumiamo energia dovrà cambiare. Le case e le aziende dovranno essere molto più efficienti dal punto di vista energetico. Se è vero che sono ancora prematuri i tempi per l’installazione di una pompa di calore, si potrebbe prendere in considerazione l’idea di sostituire la propria caldaia con modelli più evoluti e meno dispendiosi sul piano dei consumi.
Si può anche optare per un apparecchio di riscaldamento ad accumulo completamente elettrico e quindi meno dipendente dai combustibili fossili. Si tratta di approcciare verso una svolta che potrebbe migliorare la qualità dell’aria e salvare l’ambiente dalla minaccia del riscaldamento globale.