
In natura esiste un gruppo di 17 elementi chimici che si sono rivelati fondamentali per l’industria green, grazie al loro ruolo cruciale in tecnologie come le turbine eoliche, i veicoli elettrici e i dispositivi elettronici ad alta efficienza. Tra questi, neodimio e disprosio spiccano per la loro importanza nei magneti permanenti ad alte prestazioni, essenziali per i motori elettrici e i generatori. Tuttavia, è importante ricordare che i prezzi di questi materiali sono soggetti a fluttuazioni significative, influenzati da dinamiche di mercato, domanda globale e limitazioni nell’offerta. Qui di seguito proveremo ad esplorare l’importanza del neodimio e del disprosio, analizzando i fattori che ne determinano il prezzo, e discuteremo le prospettive future per il loro utilizzo nell’industria verde. Dobbiamo sottolineare, infatti, che le soluzioni alternative per la produzione di energia sono fondamentali per combattere contro il cambiamento climatico.
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Cosa sono le terre rare e perché sono importanti

Le terre rare includono elementi come il lantanio, il cerio, il neodimio e il disprosio, noti per le loro proprietà magnetiche, conduttive e catalitiche. Nonostante il nome, non sono necessariamente rare in termini di abbondanza nella crosta terrestre, ma la loro estrazione e raffinazione sono complesse e costose, spesso concentrate in pochi Paesi, con la Cina che domina il mercato globale (circa l’80% della produzione mondiale). Questi elementi sono indispensabili per l’industria green, poiché consentono la produzione di tecnologie a basse emissioni, come i veicoli elettrici, le turbine eoliche e i sistemi di accumulo di energia. La crescente domanda di soluzioni sostenibili ha portato a un aumento dell’interesse per il neodimio e il disprosio, ma anche a una maggiore attenzione ai loro prezzi e alla loro disponibilità.
Neodimio: il cuore dei magneti permanenti
Il neodimio è un elemento chiave nella produzione di magneti al neodimio-ferro-boro (NdFeB), noti per la loro eccezionale forza magnetica. Questi magneti sono utilizzati nei motori dei veicoli elettrici, nei generatori delle turbine eoliche e in dispositivi elettronici come altoparlanti e hard disk. La domanda di neodimio è cresciuta esponenzialmente con l’espansione del mercato dei veicoli elettrici, che si prevede raggiungerà i 27 milioni di unità vendute globalmente entro il 2030. Secondo dati recenti, il prezzo del neodimio si aggira intorno ai 70-100 dollari al kg (a seconda della purezza e della forma), ma è soggetto a variazioni dovute a restrizioni nell’offerta e alla crescente domanda. La dipendenza dalla Cina per l’approvvigionamento rappresenta un rischio, poiché politiche di esportazione restrittive possono causare picchi di prezzo improvvisi, come avvenuto nel 2011 quando i prezzi raggiunsero i 400 dollari al kg.
Disprosio: l’alleato per alte temperature
Il disprosio è spesso utilizzato in combinazione con il sopracitato neodimio per migliorare la resistenza dei magneti NdFeB alle alte temperature. Questo lo rende essenziale per applicazioni in cui i magneti devono operare in condizioni estreme, come nei motori dei veicoli elettrici ad alte prestazioni o nelle turbine eoliche offshore. Tuttavia, il disprosio è molto più raro del neodimio e la sua produzione è ancora più concentrata, con prezzi che possono superare i 400-500 dollari al kg. La scarsità di giacimenti economicamente sfruttabili e la difficoltà di estrazione rendono il disprosio un materiale critico, con un impatto significativo sui costi di produzione delle tecnologie verdi. La dipendenza dalla Cina per il disprosio è ancora più marcata, con oltre il 95% della produzione globale proveniente da questo Paese.
Fattori che influenzano i prezzi di neodimio e disprosio
I prezzi del neodimio e del disprosio sono determinati da una combinazione di fattori economici, geopolitici e tecnici. Ecco i principali:
- Domanda crescente: l’espansione dell’industria green, in particolare dei veicoli elettrici e delle energie rinnovabili, ha portato a un aumento della domanda di terre rare. Ad esempio, un singolo veicolo elettrico può richiedere fino a 1-2 kg di magneti NdFeB, che contengono sia neodimio che disprosio.
- Offerta limitata: la concentrazione della produzione in Cina crea vulnerabilità nella catena di approvvigionamento. Restrizioni all’esportazione o politiche interne cinesi possono ridurre l’offerta globale, spingendo i prezzi verso l’alto.
- Costi di estrazione e raffinazione: l’estrazione delle terre rare è un processo complesso, con impatti ambientali significativi. La raffinazione richiede tecnologie avanzate e costi energetici elevati, che si riflettono nei prezzi finali.
- Innovazioni tecnologiche: la ricerca di alternative ai magneti NdFeB, come magneti privi di terre rare o con un minore contenuto di disprosio, potrebbe mitigare la pressione sui prezzi, ma tali soluzioni sono ancora in fase sperimentale.
- Geopolitica: le tensioni commerciali, come quelle tra Stati Uniti e Cina, possono influenzare l’accesso alle terre rare, causando incertezze nei mercati globali.
Nel 2024, i prezzi del neodimio hanno mostrato una relativa stabilità, oscillando tra 70 e 90 dollari al kg, mentre il disprosio ha registrato picchi dovuti a strozzature nell’offerta. Tuttavia, le previsioni per il 2025 indicano una possibile crescita dei prezzi, spinta dalla domanda di tecnologie verdi e dai limiti produttivi.
Prospettive future e sfide per l’industria green
L’industria green dipende fortemente dal neodimio e dal disprosio, ma la loro scarsità e i prezzi elevati rappresentano una sfida significativa. Diverse strategie stanno emergendo per affrontare questi problemi:
- Diversificazione delle fonti: Paesi come Australia, Stati Uniti e Canada stanno investendo in miniere di terre rare per ridurre la dipendenza dalla Cina. Ad esempio, la miniera di Mountain Pass in California sta aumentando la produzione di neodimio.
- Riciclo: il riciclo delle terre rare da dispositivi elettronici e motori dismessi è un settore in crescita, anche se attualmente rappresenta meno del 5% dell’offerta globale. Tecnologie di riciclo più efficienti potrebbero ridurre la pressione sui prezzi.
- Sostituti: la ricerca di materiali alternativi ai magneti NdFeB, come magneti basati su ferrite o leghe prive di terre rare, è in corso, ma non ha ancora prodotto soluzioni competitive su larga scala.
- Ottimizzazione: i produttori stanno cercando di ridurre la quantità di disprosio nei magneti, mantenendo però le prestazioni. Ad esempio, Tesla ha annunciato progressi nella riduzione del contenuto di terre rare nei suoi motori.
Per concludere

Nonostante queste iniziative, la transizione verso un’industria green rimane vulnerabile alle fluttuazioni dei prezzi delle terre rare. Gli investimenti in ricerca e sviluppo, insieme a una cooperazione internazionale per diversificare l’offerta, saranno cruciali per garantire la sostenibilità economica e ambientale.