x

x

Vai al contenuto
Messaggio pubblicitario

Euro digitale, la Bce valuta se andare avanti, in attesa di Bruxelles

Siamo in attesa che Parlamento e Consiglio dell'Unione Europea diano il via libera all'euro digitale: ecco cosa sta facendo, nel mentre, la BCE.

L’Unione Europea sta attualmente valutando insieme alle banche centrali nazionali dei Paesi dell’area dell’euro se possa valere la pena l’introduzione di un euro digitale: se l’idea si dovesse concretizzare si tratterebbe di una valuta digitale della Banca Centrale, un equivalente elettronico del contante che andrebbe così ad affiancare le classiche banconote e le monete, ampliando la scelta delle persone sulle modalità di pagamento.

Al momento siamo ancora in attesa che il Parlamento Europeo e il Consiglio dell’Unione Europea si pronuncino nel merito della questione, ma in ogni caso la BCE si sta già portando avanti. Proprio di recente, infatti, Fabio Panetta, membro del board della Banca Centrale Europea in uscita, ha dichiarato:

Nel prossimo mese di ottobre presenteremo i risultati della fase istruttoria al Consiglio direttivo della Bce, che potrà così decidere se dar vita alla fase successiva del progetto.

Panetta, ad ogni modo, ha anche precisato ai rappresentanti della commissione Affari economici del Parlamento Ue che la decisione riguardo all’emissione dell’euro digitale “non è attualmente in discussione presso il Consiglio direttivo, e verrà discussa solo dopo l’approvazione del quadro legislativo”. Vediamo dunque quali sono le future prospettive a riguardo e tutte le caratteristiche di questo euro digitale.

Cos’è l’euro digitale

Risulta attualmente in fase di studio presso l'Unione Europea l'emissione dell'euro digitale: ecco di cosa si tratta con precisione.
Monetine

Se l’ambizioso progetto dovesse effettivamente andare in porto, i cittadini della Comunità Europea avrebbero a disposizione un mezzo di pagamento elettronico disponibile per chiunque nell’area dell’euro, sicuro e facile da usare esattamente come il contante oggi. Trattandosi di una moneta di banca centrale emessa dalla BCE sarebbe comunque diverso dalla “moneta privata”, ma ci sarebbe comunque la possibilità di utilizzare anche una carta o un’app sullo smartphone per effettuare un pagamento in euro digitale.

Perché si sta pensando all’euro digitale

In un contesto online in cui è purtroppo sempre più facile essere vittima di truffe e raggiri l’UE sta valutando questa opzione per rispondere alla crescente domanda di pagamenti elettronici sicuri e affidabili. In presenza di una moneta digitale emessa dalla banca centrale avremmo a disposizione “un’ancora di stabilità per il sistema monetario e quello dei pagamenti”. Un euro digitale, in parallelo, potrebbe contribuire al rafforzamento della sovranità monetaria dell’area dell’euro e della concorrenza e dell’efficienza del settore dei pagamenti europeo.

Un euro digitale potrebbe rappresentare una soluzione di pagamento adatta ad ogni occasione, da usare in qualunque momento e in qualsiasi Paese dell’area dell’euro. Sarebbe uno strumento digitale universalmente accettato che tutti i consumatori potrebbero usare gratuitamente per i pagamenti nei negozi, online o tra di loro. Offrirebbe la possibilità di effettuare pagamenti digitali, pur utilizzando un mezzo di pagamento pubblico. L’euro digitale garantirebbe inoltre lo stesso elevato livello di privacy e di facilità di utilizzo del contante. Tra i suoi obiettivi, inoltre, c’è la promozione dell’inclusione finanziaria, affinché nessun cittadino rischi di rimanere indietro.

Evidentemente, affinché possa essere fruibile dovrà prevedere come requisiti obbligatori l’accettazione da parte dei commercianti e la distribuzione da parte degli intermediari vigilati. In aggiunta, una simile valuta digitale assicurerebbe ai commercianti un maggiore potere contrattuale nel negoziare le condizioni di servizio con i fornitori di soluzioni di pagamento, riducendo di conseguenza i costi con evidenti vantaggi per i loro clienti.

A che punto siamo

L'euro digitale è un tipo di nuova valuta che l'UE sta pensando di lanciare nei prossimi anni: vediamo insieme tutti i vantaggi dello strumento.
Banconote

I lavori per la creazione di un euro digitale hanno preso il via a luglio del 2021 con le primissime consultazioni e, come da roadmap, dovremmo per l’appunto arrivare alla conclusione di una prima fase entro la fine dell’autunno 2023. Sempre secondo quanto dichiarato da Fabio Panetta (che si prepara a diventare Governatore della Banca d’Italia) è di importanza cruciale fare avanzare i lavori tecnici di pari passo a quelli politici:

Siamo un’unione monetaria strana. Non abbiamo un sistema di pagamento unico nell’eurozona. Io personalmente ho tre carte diverse. Con l’euro digitale non sarebbe più il caso.

Se il cambiamento dovesse diventare realtà, dunque, la moneta dell’UE resterebbe facilmente accessibile e accettata in tutta la Eurozona, senza che quest’ultima rischi di diventare predominio di operatori stranieri.

Risulta in ogni caso importante ricordare anche che l’euro digitale non è in alcun modo pensato per diventare un sostituto del denaro contante. Piuttosto, sarà una risorsa che andrà ad affiancare il cash. Panetta aggiunge:

Proprio come l’elettricità o l’acqua, i pagamenti che effettuiamo ogni giorno rappresentano un servizio essenziale sia per i singoli cittadini, sia per l’economia nel suo complesso. Non possiamo permettere che sia solo il settore privato, comprese le Big Tech, a offrire questi servizi.

Un’alternativa valida

L’Unione Europea, insomma, sente in qualche modo il peso di essere “rimasta indietro” a livello di pagamenti digitali e da questo punto di vista vuole proporre un’alternativa comunitaria. Panetta ha citato a proposito un servizio statunitense come Paypal, dichiarando:

In assenza dell’euro digitale, l’ingresso nel mercato dei pagamenti digitali di operatori privati potenzialmente dominanti avrebbe forti ripercussioni sul settore finanziario. Si tratta di una possibilità concreta, come dimostra la recente decisione di PayPal di introdurre una propria moneta denominata in dollari statunitensi da utilizzare nei pagamenti digitali.

Argomenti