L’Intelligenza Artificiale (IA) sta diventando sempre più pervasiva nella nostra società, e con essa sorgono nuove sfide e responsabilità. Per affrontare queste questioni, l’Unione Europea ha adottato una nuova normativa chiamata Artificial intelligence Act (abbr. AI Act), che stabilisce regole e standard per l’utilizzo responsabile della tecnologia. Questo articolo esplorerà i punti chiave del AI Act e il suo impatto sul panorama dell’Intelligenza Artificiale.
Approfondimenti
AI Act: Un passo avanti per l’UE
Il regolamento AI Act, di cui avevamo già parlato, è stato approvato dall’Eurocamera, e mira a garantire il rispetto delle leggi e dei valori fondamentali dell’UE nell’utilizzo dell’IA. Con 499 voti a favore, 28 contrari e 93 astenuti, l’Europarlamento ha dato il via libera a questa normativa, prima al mondo dedicata all’Intelligenza Artificiale. L’obiettivo principale dell’AI Act è combattere la discriminazione digitale, prevenire la disinformazione e contrastare l’uso delle tecnologie deep fakes.
Le principali disposizioni dell’AI Act
Una delle disposizioni più significative dell’AI Act riguarda il divieto totale dell’utilizzo di tecnologie di riconoscimento biometrico in tempo reale nei luoghi pubblici. Questa misura mira a tutelare la privacy dei cittadini e ad evitare l’abuso delle informazioni personali. L’EU ha deciso di non includere alcune eccezioni, come inizialmente si era previsto, per l’uso di telecamere di riconoscimento facciale in strade e ai confini in caso di minori scomparsi o per motivi di sicurezza nazionale.
Il ruolo dell’UE nella regolamentazione dell’IA
L’Unione Europea si pone come leader mondiale nella regolamentazione dell’Intelligenza Artificiale. La presidente dell’Eurocamera, Roberta Metsola, ha sottolineato l’importanza di questa regolamentazione che stabilirà uno standard globale per molti anni. L’UE ha adottato un approccio equilibrato, centrato sulle persone e mirato a proteggere i diritti fondamentali, la sicurezza e il benessere sociale ed ambientale.
I rischi ad alto livello nell’utilizzo dell’IA
L’AI Act si concentra anche sui rischi ad alto livello derivanti dall’utilizzo dell’IA. Questi includono i sistemi che generano danni significativi per la salute, la sicurezza, i diritti fondamentali delle persone o l’ambiente. Inoltre, vengono vietati i sistemi utilizzati per influenzare gli elettori e l’esito delle elezioni, così come i sistemi di raccomandazione usati dai social media con più di 45 milioni di utenti. Gli obblighi per operatori e fornitori varieranno a seconda del livello di rischio che l’AI può generare.
In merito a ciò, il Parlamento ha deliberato che saranno proibiti i seguenti utilizzi dell’Intelligenza Artificiale:
- Sistemi di identificazione biometrica remota “in tempo reale” e “a posteriori” in luoghi accessibili al pubblico.
- Sistemi di categorizzazione biometrica basati su caratteristiche sensibili come genere, razza, etnia, religione o orientamento politico.
- Sistemi di polizia predittiva che si basano sulla profilazione, la localizzazione o i comportamenti criminali passati.
- Sistemi di riconoscimento delle emozioni impiegati dalle forze dell’ordine, nell’amministrazione delle frontiere, nell’ambiente lavorativo e nelle istituzioni educative.
- L’estrazione indiscriminata di dati biometrici da Internet o da video provenienti da telecamere a circuito chiuso per creare database di riconoscimento facciale.
La sfida delle IA generative e dei deepfake
Le IA generative, come ad esempio il modello ChatGPT, dovranno rispettare i requisiti di trasparenza previsti secondo l’AI Act. Ciò implica che i contenuti generati dall’IA devono essere chiaramente identificabili come prodotti di intelligenza artificiale. Questo è particolarmente rilevante per contrastare l’uso dei deepfake, manipolazioni audiovisive di volti, voci, immagini e molto altro, che possono ingannare e confondere le persone.
L’AI Act impone inoltre un’obbligazione di diligenza per gli operatori di sistemi ad alto rischio basati sull’IA, come ad esempio i sistemi utilizzati nei settori della salute, dei trasporti e della sicurezza. Gli operatori devono condurre una valutazione dei rischi e adottare misure adeguate a mitigarli. Inoltre, vengono introdotti requisiti di registrazione e di documentazione e reportistica per garantire la tracciabilità e la responsabilità nell’utilizzo dell’IA.
Le sanzioni per la violazione dell’AI Act
L’AI Act prevede sanzioni significative per coloro che violano le sue disposizioni. Le multe possono arrivare fino al 6% del fatturato annuale globale dell’azienda responsabile. In caso di violazioni gravi, le sanzioni possono raggiungere il 10% del fatturato annuale globale. Queste sanzioni mirano a garantire che le aziende rispettino le norme e ad incentivare un utilizzo responsabile dell’IA.
L’impatto dell’AI Act sul panorama dell’Intelligenza Artificiale
L’AI Act rappresenta un importante passo avanti nella regolamentazione dell’IA e avrà un impatto significativo sul panorama dell’Intelligenza Artificiale. Da un lato, l’AI Act fornirà un quadro normativo chiaro e coerente per l’utilizzo dell’IA nell’Unione Europea, aumentando la fiducia dei cittadini e degli utenti. Dall’altro lato, potrebbe comportare alcune sfide per le aziende che dovranno adattarsi alle nuove regole e investire nella conformità.
Tuttavia, l’AI Act potrebbe anche stimolare l’innovazione responsabile e promuovere lo sviluppo di soluzioni basate sull’IA che rispettino i valori fondamentali dell’UE. Inoltre, l’approccio equilibrato dell’UE potrebbe influenzare la regolamentazione dell’IA anche a livello internazionale, portando ad una maggiore armonizzazione delle norme a livello globale.
Stato della normativa
Il testo definitivo dell’AI Act è previsto per essere pubblicato a breve, poiché il Parlamento Europeo ha avviato oggi i negoziati con il Consiglio dei governi dell’Unione Europea. Pertanto, al momento, l’AI Act non è ancora una legge vigente, ma la chiusura dei lavori è attesa entro e non oltre il prossimo anno.