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BCE aumento tassi: come prepararsi alle conseguenze sulle tue finanze

La Banca Centrale Europea alzerà i tassi di interesse, ma ci sono modi utili per proteggersi quando si parla di mutui a tasso variabile.

La notizia era nell’aria già da diverso tempo, ma da qualche giorno è ufficiale: la BCE, Banca Centrale Europea, alzerà (nuovamente) i tassi di interesse. Si tratta di una scelta in qualche modo obbligata da parte del più importante istituto finanziaro del Vecchio Continente, costretto a questa mossa per riuscire a domare un’inflazione galoppante che in Italia, secondo quanto riporta Istat, si è attestata nel mese di giugno 2023 al 6,4%, mentre in Europa ha raggiunto il 6,1%.

Il recente annuncio di Christine Lagarde, a capo della BCE, avrà un impatto importante sulla vita di migliaia di famiglie, costrette ad un’ennesima doccia fredda dopo aver dovuto sopportare per mesi un aumento dei prezzi che in molti casi è apparso fuori controllo. Chi sarà più impattato da questa decisione sono soprattutto i nuclei familiari sui quali pesa un mutuo a tasso variabile, la cui rata è inesorabilmente destinata ad aumentare.

Tutto è perduto, a questo punto? In realtà no, per fortuna. Esistono infatti una serie di strumenti utili e di scelte che possono certamente aiutare i cittadini a far fronte a quest’ennesimo grattacapo finanziario. Vediamo dunque quali sono gli scenari per i prossimi mesi e in che modo riuscire a sopravvivere alla tempesta in arrivo.

BCE e aumento dei tassi di interesse: a che punto siamo e cosa ci dobbiamo aspettare

Partiamo dai dati: l’istituto finanziario ha deciso di aumentare i tassi di un quarto di punto percentuale, in questo modo il tasso sui rifinanziamenti principali passa al 4%, quello sui depositi passa al 3,50% e infine quello sui prestiti marginali raggiunge quota 4,25%. Dallo scorso anno è l’ottavo aumento consecutivo e, come riporta anche un recente report di HSBC, dovremmo aspettarci altri 3 aumenti fino a settembre.

Christine Lagarde ha voluto spiegare in questi termini la scelta, dolorosa e complessa, compiuta dall’istituzione di cui è presidente:

Le nostre decisioni future garantiranno che i tassi di interesse di riferimento della Bce siano portati a livelli sufficientemente restrittivi per ottenere un tempestivo ritorno dell’inflazione al nostro obiettivo di medio termine del 2% e saranno mantenuti a tali livelli per tutto il tempo necessario”

Quanto sia questo tempo di cui parla Lagarde non è dato sapere. Quel che è certo è che le ultime manovre della BCE sono effettivamente state in grado di abbassare l’inflazione, passata da un picco del 10% a poco più del 6%. Ma a che prezzo? Il costo della vita è semplicemente rallentato, ma sono ancora in tanti a lamentare tariffe impegnative (per usare un eufemismo) dai generi di prima necessità passando per i viaggi. L’obiettivo finale dovrebbe essere, come anticipato, quello di tornare sotto quota 2%, ma fino a quel momento sarà necessario trovare delle soluzioni per arrivare alla fine del mese, soprattutto per chi si è impegnato con un istituto bancario nell’acquisto di una casa.

Come proteggersi dal nuovo aumento dei tassi di interesse

Chiaramente, lo scenario cambia e di molto tra chi ha stipulato un mutuo con un tasso fisso e chi invece ha scelto un mutuo con tasso variabile. Per i primi soggetti, non è previsto alcun cambiamento, visto che le rate resteranno le medesime come già stipulato. Attenzione invece a chi vorrà richiedere mutui a tasso fisso nell’immediato futuro: il tasso richiesto nel 2023 tenderà infatti ad essere molto più alto rispetto al solito, proprio a causa dell’aumento del costo del denaro.

Diverso invece, e più complesso, è il discorso per i mutui a tasso variabile. In questi casi è per esempio consigliabile rinegoziare il mutuo, chiedendo se possibile alla propria banca di allungare il periodo di ammortamento, riducendo così il mutuo mensile e dilazionandolo ancora di più nel corso del tempo. Un’altra possibilità può essere rappresentata dal passaggio dal tasso variabile a quello fisso: si tratta di un’operazione resa possibile da un emendamento della legge di Bilancio 2023 ma valida, in ogni caso, solo per quei soggetti che non abbiano mai saltato il pagamento di nemmeno una data del finanziamento.

Esiste inoltre la possibilità di effettuare una surroga, ovvero di trasferire il proprio mutuo esistente da una banca verso un’altra, alla ricerca di un tasso di interesse più vantaggioso e dunque meno oneroso. Si tratta di una scelta che può avere diversi benefici: in primo luogo è gratuita e non comporta costi aggiuntivi; inoltre, la banca che si sceglie di abbandonare non può costringere il proprio cliente a mantenere il mutuo presso di essa; infine, è al contrario possibile che l’istituto di credito con cui si è stipulato il mutuo, per non perdere il cliente, faccia una controfferta ancor più vantaggiosa.

Nulla vieta, ovviamente, di estinguere il debito residuo, ma si tratta di una soluzione che non tutti possono permettersi e che richiede una liquidità residua non indifferente.

In generale, tenere monitorato il cambiamento dei tassi è una strategia molto utile perché permette di adattare le proprie scelte alla volatilità del mercato, proteggendosi così in maniera preventiva da eventi problematici imprevisti.

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