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Corte dei Conti e PNRR: Implicazioni per il futuro del Paese

Il compito della Corte dei Conti PNRR

La Corte dei Conti PNRR e Legge di Bilancio: cosa c’è da aspettarsi? La Corte è un presidio importante perché è un ente di controllo e di garanzia per il Paese. Come per le indicazioni della Banca d’Italia, della Banca Centrale Europea e di altri enti italiani ed europei, è importante conoscerne il ruolo per capire come andranno i titoli di Stato o le quotazioni del debito sul PIL nel nostro Paese. L’arrivo dei fondi europei PNRR in parte a fondo perduto ha dato un certo slancio all’economia italiana, ma le rate si ottengono solo se si raggiungono degli obiettivi prefissati.

In questo contesto è fondamentale sapere cosa fa la Corte dei Conti, cosa è successo nei primi mesi estivi con il Governo e come stanno andando le rate successive del PNRR dopo il cambio di rotta sugli obiettivi fissati con la Commissione Europea. Facciamo chiarezza ripercorrendo le varie tappe di questo percorso.

Corte dei Conti PNRR, cosa fa

Corte dei Conti PNRR cosa fa
Scorcio di Roma

La Corte dei Conti è un’istituzione che nasce nel 1862, già con il Regno d’Italia. Con la Repubblica, la Corte dei Conti non cambia il suo lavoro, ma viene inserita direttamente tra gli organi del nuovo Stato. L’obiettivo dell’ente di controllo è di evitare gli sprechi generalizzati e di verificare la fattibilità degli investimenti o delle spese che lo Stato deve affrontare prima di approvare un piano economico, come può essere una Legge di Bilancio.

La Corte dei Conti non prende decisioni, è indipendente dal Governo, ma deve comunque riferire le analisi effettuate sul piano economico sottoposto a verifica. In più, con l’introduzione del pareggio di bilancio nella Costituzione italiana avvenuto nel 2012, la Corte ha il compito di verificare se i conti sono in regola anche sotto questo aspetto.

L’ente ha una sede centrale a Roma e delle sedi secondarie sparse su tutto il territorio nazionale. Con l’arrivo dei fondi europei PNRR soggetti a verifica dall’Unione – l’ente internazionale non paga le rate del PNRR se non vede un riscontro oggettivo sugli obiettivi raggiunti – l’opinione della Corte sull’utilizzo degli investimenti è stato tenuto in grande considerazione anche dall’UE durante i primi mesi dell’estate 2023, quando la Corte indicò alcune perplessità in merito all’assenza di alcuni obiettivi da raggiungere secondo gli accordi presi a livello internazionale.

Corte dei Conti PNRR: cosa è successo con il Governo

Corte dei Conti PNRR cosa è successo con il governo
Scorcio di Roma di notte

Il 3 maggio 2023 la Corte dei Conti ha emesso due delibere, che ha poi consegnato al Governo come da prassi. Secondo l’ente di controllo, alcuni obiettivi non si sarebbero potuti raggiungere entro la scadenza imposta dall’UE, cioè lo scorso 30 giugno, e questo avrebbe potuto pregiudicare l’arrivo di ulteriori fondi del PNRR da parte dell’Unione.

Il ministro Raffaele Fitto, incaricato della gestione dei fondi per mandato governativo, aveva replicato in Parlamento alle indicazioni della Corte, spiegando: “(…) questo accertamento compete esclusivamente alla Commissione europea nell’interlocuzione con lo Stato membro”, come ripreso anche in un articolo de IlSole24Ore dell’8 maggio. Stando alle parole del ministro, quindi, la Corte non poteva riferirsi a obiettivi raggiunti o meno, perché questo spettava al Governo in contatto con l’UE per la gestione dei fondi.

Il 2 giugno la Commissione Europea decide di fare luce sulla vicenda, dopo che il Governo aveva scelto di porre un limite sui controlli della Corte e le parti avevano aperto un tavolo per trovare un accordo. Anche l’Associazione magistrati contabili si era mossa in favore della Corte, ritenendo incostituzionale la decisione presa dal Governo.

Il limite sui controlli attualmente in vigore prevede un controllo da parte della Corte ex post, cioè dopo che il Governo ha attuato le norme relative al PNRR. Nella norma si parla anche della proroga dello scudo sulla responsabilità dei dirigenti dal punto di vista erariale. Il 4 giugno la Commissione Europea decide di non interferire nelle questioni nazionali.

Il 20 luglio Fitto propone alla Commissione UE di sbloccare la terza rata del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza trasformando la prima parte dell’obiettivo sui posti letto per gli studenti (7500 entro il 2022) in un unico obiettivo di 60 mila posti letto entro il 2026. Così arrivano sul tavolo del Governo 18,5 miliardi di euro, con i 519 milioni di euro che si sarebbero dovuti utilizzare per investire nei posti letto slittati alla quarta rata.

Lo stato dell’arte alla Corte dei Conti sul PNRR

Corte dei Conti PNRR, lo stato dell'arte
Bandiera italiana

Corte dei Conti PNRR, qual è lo stato dell’arte? La Corte ha delle limitazioni sui controlli e dovrà esprimersi nei prossimi mesi sulla Legge di Bilancio. Continua la sua attività di controllo sui progetti già realizzati con i fondi del PNRR, come è avvenuto con la relazione dello scorso 25 luglio sui piani urbanistici integrati. Il Governo, invece, sta attendendo la fine delle vacanze estive per attivarsi sulla quarta rata, che dovrebbe arrivare comunque nel 2023, dato che la quinta rata è prevista per i primi giorni di gennaio 2024.

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