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Inflazione, un magone che cambia le abitudini degli italiani

La guerra, la crisi energetica, l’inflazione sono questi i problemi che pesano, sempre di più, sulle sorti economiche degli italiani, soprattutto dei meno abbienti. L’organizzazione dei consumatori – Altroconsumo – ha stilato delle stime, giungendo a decretare che un italiano su tre si trova a fronteggiare una situazione economica delicata.

Sempre Altroconsumo ha sottolineato come, rispetto ad Aprile 2022, quando l’impossibilità degli italiani nel racimolare i propri risparmi si aggirava al 31%, già a dicembre 2022, questa stima ha subito una brusca impennata, arrivando al 41%. Questo peggioramento ha portato gli italiani a cambiare drasticamente le proprie abitudini, in favore di un risparmio totale negli acquisti (alimenti, vestiario, attività culturali, ecc.). Si è stimato che circa il 37% ha scelto di prelevare dai propri risparmi per fronteggiare la spesa delle bollette che diventa, giorno dopo giorno, insostenibile.

Ovviamente, come si è detto, il peso dell’inflazione si fa sentire maggiormente per chi ha una situazione economica instabile, a dispetto del solo 2% – come dichiarato da Altroconsumo – che ha scelto di non modificare il proprio stile di vita.

Se c’è qualcosa di positivo in questa situazione, ormai al limite del decoro della vita degli italiani, è legata alla capacità di adattamento di quest’ultimi, pronti a risparmiare quanto più per riuscire a fronteggiare i costi elevati. Ma per quanto potrà andare avanti questa situazione? Fin quando gli italiani saranno costretti a limitare non soltanto i propri svaghi, ma soprattutto l’acquisto e utilizzo di beni di propria necessità?

È vero che il poeta e letterato italiano, Arturo Graf, affermò “la perseveranza è la virtù per cui tutte le altre virtù fanno frutto”, ma è, altresì, vero che guai ad eccedere nella perseveranza. Potremmo trovarci dinanzi ad un futuro dove la povertà farà da padrona.

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