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Meloni firma la Manovra: approvazione fulminea

La Legge di Bilancio 2023 è stata approvata dal Consiglio dei ministri, una Manovra economica da 35 miliardi per il nuovo anno.

“Sono molto soddisfatta del lavoro fatto con questa manovra perché non si limita a un lavoro ragionieristico ma fa scelte politiche e la presenta un governo che in appena un mese ha scritto e presentato una manovra che ricalca e racconta di una visione politica”

riferisce la Meloni nella conferenza stampa dopo aver approvato la Manovra

La prima Manovra del Governo Meloni

La Manovra da 35 miliardi di euro è basata sulle priorità base: la giustizia sociale, che serve a definire attenzioni anche per le famiglie con bassi redditi e la crescità per “mettere in sicurezza il tessuto produttivo”

Le famiglie

Una accurata attenzione va alle famiglie più bisognose. In precedenza le bollette erano ridotte per Isee con tetto massimo di 12mila euro mentre con il Governo Meloni si alza a 15mila euro per tutelare ancor più disagi economici.

Meloni descrive delle 3 tasse piatte presenti nella Manovra:

  • Redditi incrementali alle partite Iva aumentate del 15% limitati però ad un massimo di 40mila euro
  • Aumento di flat tax fino a 85mila euro
  • Tassa piatta ridotta da 10% a 5% sui premi di produttività con soglia massima 3mila euro

Il tanto atteso caro bollette

La Meloni poi nella conferenza stampa dopo l’approvazione della Manovra spiega: “i provvedimenti per l’energia sono di circa 21 miliardi, ovviamente le due scelte fondamentali riguardano i crediti di imposta per le aziende, per cui è previsto un credito che si applica su parte dell’aumento che le imprese hanno fatto rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Quindi noi confermiamo e aumentiamo i crediti dal 40 al 45% per le aziende energetivore e fino al 35% per le non energivore“. 

Rivaluteremo le pensioni minime al 120%…, mano a mano l’aumento diminuisce fino alle pensioni oltre 10 volte la minima, cioè sopra i 5mila per le quali l’indicizzazione la finiamo al 35%“, aggiunge Meloni. La pensione sarà accessibile “a 62 anni con 41 di contributi, ma con dei paletti di buon senso. Chi decide di entrare in questa finestra, fino a maturazione dei requisiti non potrà prendere una pensione superiore a 5 volte la minima, quindi tra i 62 e i 67 anni“.

Per quanto riguarda il reddito di cittadinanza Meloni prosegue “siamo fedeli ai nostri principi, si continua a tutelare chi non può lavorare, aggiungiamo anche le donne in gravidanza, ma per chi può lavorare si abolirà alla fine del prossimo anno e non potrà essere percepito per più di 8 mesi e decade alla prima offerta di lavoro

La premier Giorgia Meloni poi ringrazia i partiti della maggioranza e afferma che la voglia di lavorare sia molto accentuata, “speriamo in un atteggiamento serio e responsabile come quello avuto da noi”

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