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Situazione Economica Ucraina Oggi: Analisi approfondita

Situazione economica Ucraina oggi: l'analisi

La situazione economica ucraina oggi è a uno stallo. Gli aiuti economici da tutto il mondo occidentale sono puntuali e anche di alto valore, ma se il conflitto non si placa sarà difficile procedere con una ricostruzione di successo. L’Ucraina ha vissuto un periodo economico favorevole per via delle risorse non rinnovabili, ma la pandemia ha fermato tutto e non c’è stato modo di riprendersi per via della guerra. Qual è la situazione ora e quanto è stato fatto finora?

Quanti soldi ci vogliono per ricostruire l’Ucraina

La situazione economica ucraina oggi: quanto ci vorrà per ricostruirla
Manifestazione per la pace in Ucraina

Stando ai dati resi noti durante la Conferenza Bilaterale per la Ricostruzione dell’Ucraina che si è tenuta a Roma il 26 aprile 2023, il Paese in conflitto da circa un anno e mezzo avrà bisogno di 411 miliardi di euro per la sua ricostruzione in 10 anni. La valutazione arriva dalla Banca Mondiale e dalla Banca Centrale Europea. Il dati sono stati poi pubblicati in un articolo de Il Sole24Ore, che ha riportato la notizia. Durante lo svolgersi dell’evento sono emerse le opportunità di investimento nella ricostruzione per le imprese italiane, con particolare riferimento a settori quali:

  • Le costruzioni in genere. Il conflitto ha portato una serie di conseguenze sul campo. Il Paese dovrà ricostruire tutte le infrastrutture, alcune delle quali sono state letteralmente polverizzate dalla guerra. Il Paese aveva sottoscritto un accordo di 3 anni con la Webuild per la realizzazione di infrastrutture idroelettriche completamente nuove, con particolare riferimento a centrali idroelettriche e pompe per la gestione del flusso di acqua. Durante la conferenza l’Ucraina ha sottoscritto un accordo anche con il Gruppo italiano Mermec, che si occupa di ferrovie.
  • L’energia rinnovabile. Le fonti rinnovabili e il loro utilizzo sono l’investimento nel Green più interessante per diversi esperti e operatori nell’ambito finanziario, ma la crisi ucraina spinge ora il Paese a puntare ancora di più su queste tecnologie, anche per rendersi indipendente da Mosca per l’economia e il consumo energetico.
  • L’agricoltura. L’agricoltura di tipo industriale – la cosiddetta agroindustria – è un altro settore interessante, oltre che necessario per una reale ricostruzione. Il patto è stato firmato da Coldiretti, Filiera Italia e Consiglio agricolo ucraino.
  • La sanità. Anche in questo caso, solo uno sviluppo del settore può garantire servizi ai cittadini e un’economia più stabile.

L’aiuto europeo nell’economia ucraina? La situazione oggi

Gli aiuti europei nella situazione economica ucraina oggi
Monumento ucraino che rappresenta dei soldati

Quanti soldi ha dato l’Europa all’Ucraina? L’UE ha messo a disposizione un finanziamento da 18 miliardi di euro, che però l’Ucraina dovrà restituire, seppur con tempi lunghi. Lo scorso 22 agosto l’Unione Europea aveva disposto un aiuto economico di 1,5 miliardi di euro riferito proprio a questo prestito. In quella sede l’ente internazionale ha fatto sapere di aver fornito all’Ucraina 12 miliardi di euro nel 2023 sui 18 che erano stati indicati nell’accordo. Per ottenere gli aiuti, il Paese si è impegnato a rafforzare le istituzioni locali e a iniziare un percorso di riforme per entrare eventualmente nell’Unione.

Come per il PNRR in Italia, il finanziamento per l’Ucraina arriva in rate che proseguono man mano che l’UE verifica le riforme che si stanno adottando nel Paese. Questo non vuol dire che i singoli Stati membri dell’UE non stiano aiutando l’Ucraina anche per conto proprio. È notizia dello scorso 20 agosto che l’Ucraina ha ricevuto degli F16 da Danimarca e Paesi Bassi. Non sono mancati aiuti e rifornimenti anche militari da parte di USA, Francia, Regno Unito, Spagna e Italia. Infine, Zelensky si è recato recentemente in Svezia per ottenere ulteriori aiuti.

Il nostro Paese ha donato 660 milioni di aiuti militari, 310 milioni di aiuti finanziari e 50 milioni di aiuti umanitari. Gli USA hanno messo a disposizione del popolo ucraino 13 miliardi di dollari nel 2022, mentre la Francia ha organizzato una raccolta di 47 Paesi che ha portato 1 miliardo di euro nelle casse ucraine.

Come sta andando l’economia russa

La situazione economica ucraina oggi e quella russa
Soldato che guarda alla bandiera ucraina

L’economia russa non dovrebbe godere di buona salute. Il condizionale è d’obbligo perché dall’inizio del conflitto – denominato Operazione Militare Speciale – i dati ufficiali su cui fare affidamento non sono tantissimi. Cosa sappiamo davvero? All’inizio del conflitto, l’UE e gli Stati Uniti sono partiti subito con nuove sanzioni. L’Unione Europea ha creato una pagina ufficiale dove spiega le modalità, gli importi e le date delle sanzioni per il conflitto ucraino.

Lo scorso 16 agosto si è verificato un crollo del valore del rublo, tanto che la Banca Centrale del Paese ha dovuto far salire il tasso di interesse del 12%, con un aumento di 3 punti e mezzo. L’economia russa ha cercato così di arginare gli effetti dell’inflazione e del deprezzamento del rublo sul dollaro. USA e UE hanno bloccato le merci russe, impedendo così l’export (come prevedono le sanzioni). Questo fenomeno ha comportato un aumento dell’inflazione dallo 0,8% di gennaio 2023 allo 0,6% dello scorso luglio: nel mezzo c’è un periodo di oscillazione dello 0,3 – 0,4 percento.

L’aumento dei prezzi in Russia dipende anche dalla manodopera ridotta per via dell’invio dei civili nel conflitto e dalla impossibilità di importare dall’Occidente sempre per le sanzioni.

Situazione economica Ucraina oggi: su cosa si basa

La situazione economica ucraina oggi e ieri
Manifestazione per la pace in Ucraina

La situazione economica ucraina oggi è completamente diversa dal passato. Il Paese poteva contare su una gran quantità di materie prime non rinnovabili: carbone, minerale di ferro, gas, petrolio e argilla. Alcuni analisti ritengono che l’attacco alle zone ucraine con maggiore concentrazione di queste risorse non sia un caso. Infatti l’industria pesante – siderurgia, metallurgia e chimica – ha prosperato fino a poco tempo fa. Nel 2012 il Paese era tra i 10 nel mondo per produzione di acciaio e per l’esportazione dei metalli.

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