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Fallimento della Silicon Valley: storia delle crisi economiche mondiali

La storia economica mondiale ha sempre vissuto i grandi crack bancari

Il fallimento della Silincon Valley ha fatto tornare alla mente le grandi crisi che hanno investito nei passati tutto il mondo. Non solo l’America. 

Non è la prima volta che un colosso bancario fallisca con gravi conseguenze per i mercati, le altre banche e i risparmi dei piccoli risparmiatori. Infatti, la Svb è soltanto l’ultimo grande caso in ordine di tempo di questi crac di risonanza mondiale.

Nel corso della Storia sono state tante le crisi economiche che hanno avuto un impatto disastroso su imprese e famiglie. Ecco perché il fallimento della Silicon Valley Bank è soltanto l’ultima in ordine di tempo. Vediamo, dunque, la storia delle altre crisi economiche mondiali.

Le crisi economiche dell’ultimo secolo

La prima grande crisi avvenne nel 1929 con la “Grande depressione”, inserita in tutti i libri di Storia per le tragiche conseguenze che ebbe. Iniziata con il crollo della borsa di Wall Street il 24 ottobre del 1920 (ricordato come giovedì nero) e proseguita per i due giorni successivi, la crisi ben presto investì il mondo finanziario americano ma non solo. Infatti, questa grande bolla investì anche l’Europa e il mondo intero. Una crisi di cui ancora negli anni successivi in tanti pagarono le conseguenze. 

Tra le cause scatenanti della “Grande Depressione” vi era innanzitutto la fragilità economica derivata dalla fine del Primo Conflitto Mondiale (Grande Guerra). Infatti Regno Unito, Francia e Italia si erano ritrovate indebitate con gli USA per ingenti somme. 

Infine l’altra grande fragilità che portò alla Grande Depressione fu la mancanza di uno Stato guida nelle politiche economiche internazionali. Il ruolo spettava al vero vincitore della Grande Guerra (USA), ma la politica isolazionista decisa dagli americani lasciò campo libero al Regno Unito che nella conferenza di Genova del ‘22 adottò un sistema misto, denominato Gold Exchange Standard. 

Questo sistema garantiva un grande boccata d’ossigeno alla disastrata economia Britannica da un lato, mentre dall’altro le affidava un ruolo di regolatore dell’economia internazionale che non era in grado di gestire. 

Dopo la grande depressione, un’altra crisi investì il mondo, Italia compresa. Stiamo parlando dell’aumento vertiginoso dei prezzi del greggio che in alcuni casi toccò quota +70%. Un vero e proprio shock per le imprese e le famiglie che furono costrette a lunghi periodi di austerità.

Ma la prima grande crisi dell’età contemporanea avvenne nel 2008 quando fallisce una delle banche più importanti degli Stati Uniti: la Lehman Brothers. Nell’agosto del 2007 la Lehman Brothers aveva chiuso il suo piano sui mutui Subprime registrando una perdita da oltre 25 milioni di dollari. Tale perdita si è perpetrata per tutto l’anno successivo (2008) facendo registrare addirittura un crollo delle azioni in borse oltre 73%. Nell’agosto dello stesso anno si prospettava l’insolvenza dell’istituto bancario. Solo un mese dopo la stessa Lehman Brother annunciò di volersi avvalere della protezione in caso di bancarotta secondo il Capitolo 11 previsto nelle Leggi federali americane. 

Il recente fallimento della Svb ha fatto tornare in tanti indietro nel tempo, proprio nel 2008 quando si decretò la bancarotta di questo istituto di credito. 

A questa crisi ne seguì un’altra che vide l’allora presidente della BCE Mario Draghi in prima fila. Cosa successe nel 2011? Le Nazioni avevano aumentato il debito pubblico, mettendo a rischio la tenuta di tutta l’Eurozona. Lo stesso Pil italiano subì grossi contraccolpi a causa di quella che viene definita come la “crisi del debito”. 

Ecco dunque, in sintesi, i punti salienti della storia delle crisi economiche mondiali.

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