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Detrazione depuratore d’acqua: risparmia denaro e proteggi l’ambiente con questa soluzione!

bicchiere di vetro pieno d'acqua

Sono tanti i falsi miti e i pregiudizi che aleggiano sulla depurazione domestica dell’acqua. Molti si chiedono se sia davvero necessario depurare l’acqua a casa per bere acqua salubre e priva di sostanze di deposito nocive. La risposta non può che essere affermativa. L’acqua è proprio l’elemento fondamentale del nostro organismo, senza il quale non potremmo sopravvivere. Ecco perchè è importante bere quotidianamente acqua pulita. Sono sempre di più le famiglie che hanno deciso di installare presso la propria abitazione un depuratore per il trattamento dell’acqua

Ormai tutti hanno capito (o stanno comprendendo) l’importanza di depurare l’acqua del rubinetto. Alcuni Comuni si affannano a produrre opportune documentazioni per dimostrare come la propria acqua raccolta nelle cisterne sia impeccabile dal punto di vista microbiologico, invitando i propri concittadini a bere l’acqua che esce dal rubinetto senza ansie. Il vero problema, però, non è l’acqua che sgorga dalle falde, ma quella che attraversa le tubature che portano il prezioso liquido nelle nostre case. 

Molto spesso queste tubature sono vecchie e usurate e non vengono sottoposte a manutenzione e disinfezione periodica. Spesso quest’acqua arriva nelle nostre case colma di ruggine, batteri, germi e residui di metalli pesanti, anche se non ce ne acccorgiamo. Ecco perchè è importante installare un depuratore nelle nostre case. 

Installare un depuratore d’acqua è anche conveniente dal punto di vista fiscale. Infatti è possibile beneficiare di un credito di imposta su una buona parte della spesa sostenuta sia per l’installazione che per l’acquisto dei sistemi di filtraggio. Uno dei tanti bonus introdotti dal governo per la sostebilità ambientale. Questa agevolazione è finalizzata ad incentivare la depurazione dell’acqua domestica anche per ridurre l’impatto della plastica destinata all’uso di acqua potabile. 

Con questa agevolazione, il governo spera di favorire uno sviluppo realmente sostenibile, riducendo l’impatto ambientale della plastica. L’Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, avrà il compito fondamentale di analizzare i dati del reale impatto ambientale che il bonus apporterà nel prossimo biennio. 

Come funziona il bonus acqua potabile

Questa agevolazione viene riconosciuta mediante l’erogazione di un credito d’imposta fino al 50% calcolato sulla spesa sostenuta dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2023. E’ previsto un tetto massimo deducibile che non potrà superare i 1.000 euro a unità immobiliare per i cittadini privati, mentre il tetto si alza a 5.000 euro per le attività commerciali e istituzionali. Una misura che il governo ha finanziato stanziando ben 5 milioni di euro annui. 

Essendo state già presentate circa 28 milioni di domande, si stima che per il 2022 il credito di imposta sia stato del 17,9% anche in base alle risorse stanziate. Ogni richiedente, per sapere con esattezza quanto credito possiede, dovrà accedere al portare dell’Agenzia delle Entrate, loggandosi con le proprie credenziali e accedendo al cassetto fiscale. L’importo da dedurre dovrà poi essere inserito al momento della compilazione della dichiarazione dei redditi o in compensazione tramite modello F24.

La normativa che ha stanziato il bonus non ha inserito vincoli di spesa o relativi alla tipologia di utilizzo dell’immobile. Pertanto ogni famiglia potrà, ad esempio, installare un depuratore in casa o presso l’abitazione al mare, riscuotendo il bonus in entrambi i casi. Il credito d’imposta non dovrà essere considerato nel calcolo del reddito imponibile. A richiederlo possono essere sia  persone fisiche che liberi professionisti o titolari di impresa. 

Come ottenere il credito d’imposta

Per poter riscuotere il credito di imposta, ogni richiedente dovrà produrre l’apposita documentazione tramite fattura elettronica o documento commerciale, che dovrà anche riportare il codice fiscale del richiedente. Il pagamento del depuratore dovrà avvenire mediante un mezzo tracciabile, quindi non sarà ritenuto valido il pagamento col contante. 

La spesa sostenuta per l’anno precedente, dovrà essere comunicata all’Agenzia delle Entrate entro il 28 febbraio del successivo anno. Si potrà utilizzare il credito di imposta anche per portare in compensazione altre imposte utilizzando il modello F24, oppure indicandolo nella dichiarazione dei redditi. Se si richiede il bonus per l’anno 2022, il credito dovrà essere inserito nella dichiarazione del 2023. Chi compila il modello 730 dovrà inserire il credito al Rigo G15 con il codice 10.

Come richiedere il bonus all’Agenzia delle Entrate

Ogni contribuente aveva tempo dall’1 al 28 febbraio per presentare all’Agenzia delle Entrate il proprio modulo di  “comunicazione delle spese per il miglioramento dell’acqua potabile” per le spese sostenute nel 2022. Ogni comunicazione va inviata attraverso il portale ufficiale dell’Agenzia delle entrate, direttamente dal contribuente o tramite un intermediario abilitato. 

Una volta ricevuta la comunicazione, l’Agenzia delle Entrate stessa si occuperà di rilasciare una apposita ricevuta entro 10 giorni che sarà visibile nell’area riservata al contribuente. Si potrà così sapere se la richiesta è stata presa in carico o rigettata con adeguate motivazioni. Coloro che invece non volessero installare un depuratore d’acqua a casa propria, potranno sempre ricorrere ad una caraffa filtrante. Un altro strumento valido per depurare l’acqua del rubinetto e renderla più salubre.