Il governo italiano sta esaminando attentamente il possibile aumento dei prezzi dei carburanti nel paese, in particolare lungo le autostrade e le strade.
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Nello specifico, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha incaricato la Guardia di Finanza di monitorare la situazione al fine di prevenire speculazioni sui prezzi. Il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, ha affermato che “è giusto che i finanzieri si muovano” e che c’è “qualcuno che fa il furbo” attraverso la speculazione. Il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, ha invece detto di aver già chiesto a “Mister Prezzi” un costante monitoraggio dei prezzi dei carburanti in collaborazione con la Guardia di Finanza per individuare eventuali tentativi di speculazione.
Nel frattempo, la Procura di Roma sta indagando sui recenti aumenti dei prezzi dei carburanti allo scopo di stabilire le ragioni di questi aumenti e di individuare eventuali responsabilità.
Negli scorsi giorni il Codacons (l’associazione dei consumatori italiana) ha presentato un esposto a 104 Procure in cui si chiede di indagare sui prezzi di benzina e gasolio al fine di verificare se vi siano rialzi ingiustificati dei listini.
Oltre a questi esposti, il Codacons ha invocato l’Antitrust per verificare se produttori o distributori di carburanti abbiano sottoscritto un accordo sottobanco volto ad aumentare concordemente i prezzi al distributore, cosa che sarebbe contraria alle norme sulla concorrenza poiché negherebbe agli automobilisti la possibilità di fare il pieno al distributore più conveniente.
Il Codacons lancia il boicottaggio dei distributori poco virtuosi
Il Codacons, l’associazione dei consumatori italiani, ha lanciato un boicottaggio dei distributori di carburanti più cari in Italia e ha invitato gli automobilisti a fare rifornimento presso i gestori più convenienti.
L’associazione ha anche chiesto al governo di estendere l’applicazione della legge 231 del 2005, che vieta gli aumenti eccessivi dei prezzi al dettaglio nel settore agroalimentare, al comparto dei carburanti, definendo in modo certo il prezzo anomalo, ovvero la percentuale massima di aumento dei listini oltre la quale scatta l’illecito sanzionabile.
Una vera e propria caccia alle streghe, che ha portato anche l’associazione per i diritti dei consumatori a chiedere ai cittadini di collaborare alla causa, invitando i consumatori a inviare foto dei distributori che praticano prezzi superiori a 2 euro al litro a [email protected], indicando dove si trovano i distributori e allegando le foto dei prezzi praticati, al fine di segnalare le violazioni alle autorità competenti.
Lo scopo è quello di prevenire speculazioni sui prezzi dei carburanti lungo le strade e le autostrade.