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Buy Nothing: come usare i gruppi del dono per risparmiare

I gruppi Buy Nothing permettono di scambiare giocattoli e vestiti, riducendo le spese festive e l'impatto ambientale

Cosa c’è di più bello di un regalo? Dietro a questa domanda, apparentemente banale, si nasconde in realtà un mondo intero. Dare un oggetto ad un altro individuo è un gesto che non solo fa piacere, ma che è in grado di generare una connessione umana intensa e profonda. Questo è il principio su cui si basa la filosofia del Buy Nothing, utilissima per chi punta a ridurre le spese superflue. Conosciamola meglio!

Cos’è il movimento Buy Nothing

Regalo
Un regalo non deve essere per forza nuovo: l’emozione di ricevere un oggetto riutilizzato è al centro della filosofia Buy Nothing

In risposta al classico modello di consumo capitalista, che ci siamo ormai resi conto essere insostenibile, sta emergendo con forza la filosofia del “non comprare nulla”. Nato in Canada nei primi anni ’90, il movimento Buy Nothing si è consolidato negli Stati Uniti come una vera e propria dichiarazione di guerra contro l’eccesso di spesa e di consumo tipico del weekend del Black Friday e del Cyber Monday, che di recente ha iniziato a diffondersi anche nel nostro Paese.

Come funzionano i gruppi del dono

Nella maggior parte dei casi, i gruppi Buy Nothing (anche chiamati “gruppi del dono”) vengono organizzati a livello iper-locale, spesso tramite piattaforme come Facebook o attraverso app dedicate. Questa specificità geografica è fondamentale perché incoraggia le persone a conoscere e interagire con i propri vicini di casa, trasformando la semplice logica del “passare un oggetto” in un atto di costruzione comunitaria.

Regole principali di partecipazione

I singoli gruppi di solito si organizzano con regole che possono variare. Ci sono comunque una serie di linee guida che di norma ritroviamo con una certa frequenza. Ecco quali:

  • Gratuità assoluta: non è consentita la vendita, l’acquisto, il baratto o lo scambio di denaro. Tutto ciò che viene offerto (o chiesto) deve essere rigorosamente gratuito;
  • Iper-località: si partecipa solo al gruppo della propria area geografica di residenza per promuovere la costruzione di relazioni di vicinato;
  • Nessun giudizio: ogni dono, dal più grande al più piccolo, dal “nuovo” all'”usato”, ha lo stesso valore nel contesto di un’economia del dono. Si incoraggia a donare qualsiasi cosa, anche oggetti apparentemente insignificanti, perché (quasi) tutto può essere potenzialmente riutilizzato;
  • Libertà di dare e chiedere: non ci sono limiti alla frequenza con cui si può chiedere o donare. La partecipazione è benvenuta in ogni forma e non c’è aspettativa che chi riceve debba per forza dare a sua volta.

Tipologie di oggetti condivisi

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, la gamma di oggetti e servizi condivisi nei gruppi Buy Nothing è incredibilmente vasta. Non si limita a vestiti e giocattoli (che pure sono molto comuni), ma include:

  • Beni per la casa come mobili, elettrodomestici usati, stoviglie, utensili da cucina, decorazioni;
  • Accessori o capi d’abbigliamento: vestiti per adulti e bambini (spesso in lotti), scarpe, borse, costumi;
  • Materiali di riciclo vari;
  • Cibo o piante: eccessi di raccolto dal giardino, lievito madre, talee di piante, semi, erbe aromatiche;
  • Servizi di varia natura: dog-sitting per un’ora, lezioni di base su un software, montaggio di un mobile, oppure ancora prestiti di strumenti o attrezzature.

In altre parole: può trovare posto nel Buy Nothing tutto ciò che potrebbe avere un valore o un utilizzo per qualcun altro, anche se ritenuto troppo “piccolo” o “inutile” per una donazione tradizionale.

Vantaggi economici e ambientali del Buy Nothing

Risulta quindi evidente come questo tipo di attività presenti dei punti di forza innegabili, e questo a vari livelli.

La possibilità di ricevere gratuitamente articoli di uso comune, vestiti, giocattoli e persino arredamento riduce significativamente la necessità di acquisti nuovi. Si tratta anche di una soluzione particolarmente utile per le famiglie con budget limitati o per chi si trova ad affrontare spese straordinarie, perché permette di ottenere beni essenziali senza gravare sul portafoglio. Ma c’è di più.

Se per alcuni il valore aggiunto è la certezza che il proprio dono eviti la discarica (con un evidente effetto positivo sull’ambiente) altri apprezzano la semplicità logistica rispetto alle donazioni fatte in grandi enti di beneficenza: essendo tutti i membri vincolati alla stessa zona, gli utenti hanno la garanzia che il loro contributo stia creando direttamente valore per la loro comunità locale.

Esempi concreti di scambi

Immaginate di dovervi trasferire e di voler buttare un grande tavolo per fare spazio ad un altro mobile simile ma più moderno e in condizioni migliori: invece di mandarlo al macero potreste pensare di trovare qualcuno disposto a utilizzarlo nella propria abitazione, magari in sala da pranzo.

Oppure, invece di comprare un nuovo trapano per un piccolo lavoretto in casa, considerate la possibilità di farvelo prestare dal vicino: in questo modo non solo risparmierete, ma costruirete una relazione che in futuro potrà rivelarsi preziosa per voi stessi e la vostra controparte nello scambio.


Come trovare un gruppo Buy Nothing vicino a te

Un regalo in mano
Ritirare l’oggetto direttamente dal donatore rafforza i legami di vicinato, trasformando lo scambio in un atto di comunità

Se anche voi siete interessati/e a diventare parte di questo cambiamento positivo, iniziate a guardarvi intorno!

Oggi, una grossa fetta di questi scambi si trova soprattutto sui gruppi Facebook di quartiere. Il “Buy Nothing Project” ha inoltre lanciato un’applicazione dedicata (disponibile per Android e iOS) che permette a qualunque utente di trovare e unirsi a gruppi basati sulla loro posizione geografica in modo dinamico.

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