Michael Burry shorta di nuovo l’economia americana. Stando alle ultime notizie il trader avrebbe puntato 1,6 miliardi di dollari su un secondo crollo di Wall Street dopo aver previsto quello del 2008 basandosi sui dati dell’immobiliare. Per farlo, Burry ha usato più del 90% del portafoglio di una sua società in operazioni Put. L’operazione di shortare le azioni va in direzione opposta a quanto indicato da Nasdaq ed S&P 500, cresciuti del 16% l’uno e del 38% l’altro.
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Certo, anche i migliori investitori non sono infallibili, come è accaduto nel marzo 2023, quando lo stesso Burry dovette ritrattare una previsione proposta agli utenti Twitter nel gennaio di quest’anno. D’altra parte, il trader sa il fatto suo, visto che gli azionisti della società che ha usato per le operazioni Put hanno guadagnato il 56% di quanto investito da maggio 2020 allo stesso mese del 2023. Chi è Michael Burry e perché sta agendo in questo modo?
Michael Burry, chi è
Michael Burry è noto per aver scoperto nel 2005 la crisi americana che sarebbe avvenuta nel 2008. Da quel momento le analisi tecniche dell’investitore sono tenute in alta considerazione da parte dei trader internazionali, perché il suo fiuto sembra aver fallito solo una volta, ovvero a gennaio 2023, quando invitò i suoi utenti su Twitter a vendere, per poi cambiare idea 2 mesi dopo. Seguire i suoi consigli finanziari farebbe diventare ricchi, come dimostrerebbe un’analisi di Sure Dividend citata in un articolo de Il Messaggero sulla nuova scommessa di Burry.
Burry avrebbe venduto con lo strumento delle operazioni Put titoli appartenenti a banche della California e dell’Arizona, liberandosi anche di alcuni titoli cinesi. Che sia merito della deflazione nel Paese? Non si hanno certezze per dirlo, ma l’investitore starebbe cambiando settore per i suoi investimenti. Come? Secondo gli esperti, a spingere Burry ad allontanarsi dai titoli orientali ci sarebbero stati la fine della pubblicazione dei dati sulla disoccupazione giovanile su decisione del Governo di Pechino e la pressione che i cinesi avrebbero fatto nei confronti degli investitori, chiedendo di non diffondere i dati macroeconomici.
Il governo cinese starebbe agendo in questo modo per evitare ripercussioni politiche: la popolazione ha dato il potere con la promessa che i figli vivessero meglio dei genitori e un tasso di disoccupazione elevato potrebbe causare disordini dopo il lockdown durissimo dei mesi scorsi in Cina.
Michael Burry e le scommesse in short
Stando alle ultime informazioni disponibili, Michael Burry starebbe investendo in Expedia Group, Mgm Resorts, Cvs, Warner Bros Discovery e Stellantis. L’ammontare dell’investimento in operazioni Put ammonterebbe a 866 milioni di dollari con un fondo ETF. Come si può notare, gli investimenti riguarderebbero i settori viaggi, auto e media, ma anche energia e sanità.
La strategia di Michael Burry potrebbe sembrare arabo, ma in realtà si basa su un principio semplice. A quanto si apprende, secondo le analisi tecniche dell’investitore le azioni delle banche americane hanno ora una valutazione al rialzo per i prossimi tempi, ma questa valutazione sarebbe errata. Allora, l’investitore acquista queste azioni con operazioni Put, che costringeranno chi emette queste azioni a ricomprarle in base alla valutazione di oggi alla scadenza. Dato che le azioni varranno di meno secondo Burry, rivendendole sarà in grado di guadagnare 10 dollari di plusvalenza per azione. Questo è il concetto secondo le valutazioni del trader, moltiplicato per il numero di azioni che sta comprando.
Se l’operazione andasse a buon fine, per l’investitore sarebbe un boom simile a quello del 2008 e ne guadagnerebbero anche quanti seguirebbero il suo modo di investire. Con i due precedenti importanti (quello della crisi del 2008 e i rendimenti degli ultimi 3 anni della sua società) in tanti ritengono che Burry sia sulla strada giusta.
Michael Burry, da dove arriva la sua strategia?
Le manovre finanziarie di Burry sono venute a galla quando la Security Exchange Commission ha ricevuto il modulo 13F compilato come avviene ogni 3 mesi per normativa americana. La legge è nata in seguito a scandali finanziari importanti che hanno sconvolto l’economia americana. La dichiarazione è necessaria per chiunque operi con fondi speculativi, come fa anche Michael Burry (legittimamente!) con la sua società. Così si è scoperto che aveva iniziato a disinvestire in Cina e a investire altrove.
Molti analisti guardano a Burry e ad altri investitori come a un’indicazione di massima. Per gli investitori che stanno iniziando o che hanno degli investimenti sul mercato americano queste indicazioni sono importanti, perché possono dare un quadro di riferimento su quanto avviene in una potenza mondiale come gli Stati Uniti. Certo l’investitore americano ex neurologo sa il fatto suo, ma il consiglio è di non dare per scontata nessuna informazione. Infatti, non si sa a quali informazioni potrebbe attingere il trader ed effettuare la tua valutazione di mercato è l’unico strumento valido per i tuoi investimenti.