
Lo schema del pump and dump è tornato al centro del dibattito finanziario, spinto dall’ascesa delle cryptovalute e dall’enorme influenza dei social media sui mercati finanziari. Ma di cosa si tratta esattamente? È solo una truffa ben orchestrata o può essere vista, da alcuni, come un’opportunità di guadagno aggressiva per chi sa muoversi con rapidità e intuito?
Approfondimenti
Indice contenuto
Cos’è il Pump and Dump?

Il pump and dump è uno schema manipolativo in cui il prezzo di un asset – solitamente una penny stock o una criptovaluta a bassa capitalizzazione – viene gonfiato artificialmente (pump) attraverso campagne promozionali ingannevoli, per poi essere scaricato (dump) dagli stessi promotori che ne detenevano grandi quantità. Quando il prezzo raggiunge un picco, i promotori vendono in massa, causando un crollo improvviso che lascia gli ultimi investitori con forti perdite.
Originariamente diffuso attraverso call center aggressivi negli anni ’80 e ’90 (le famose boiler rooms, se n’è parlato anche nel film The Wolf of Wall Street con Leonardo di Caprio), oggi lo schema si è evoluto grazie a internet. Gruppi su Telegram, post virali su Reddit o tweet di influencer possono generare movimenti di mercato in pochi minuti, coinvolgendo migliaia di piccoli investitori in cerca del “colpo grosso”.
Come funziona?
Un tipico schema di pump and dump segue una sequenza chiara:
- Scelta dell’asset: si punta su titoli o token con bassa liquidità e scarsa regolamentazione, più facili da manipolare;
- Promozione manipolativa: vengono diffuse informazioni false o esagerate, spesso travestite da “soffiate” o analisi esperte;
- Effetto FOMO: l’interesse cresce, nuovi investitori entrano sul mercato spinti dalla paura di perdere un’occasione;
- Dump: i promotori vendono le loro posizioni, realizzando profitti e causando il crollo del prezzo.
Truffa o opportunità?
La risposta dipende dal punto di vista. Dal lato legale, il pump and dump è chiaramente una truffa: secondo le autorità di vigilanza finanziaria come la SEC (Stati Uniti) o la Consob (Italia), si tratta di una vera e propria frode di mercato perseguibile penalmente.
Tuttavia, c’è chi – in particolare tra i trader più esperti e aggressivi – lo considera un’opportunità ad alto rischio. In teoria, chi riesce a entrare in fase iniziale e uscire prima del crollo può guadagnare cifre significative. Ma nella pratica, la maggior parte degli investitori finisce per essere “l’ultimo a comprare”, subendo perdite anche totali.
Criptovalute: il nuovo terreno fertile
Le criptovalute rappresentano oggi il campo ideale per questi schemi. La mancanza di regolamentazione, l’anonimato e la difficoltà tecnica nel valutare molti progetti crypto li rendono perfetti bersagli. Meme coin come Dogecoin o Shiba Inu hanno visto impennate improvvise e crolli altrettanto rapidi, spesso innescati da post virali o endorsement di celebrità.
Secondo uno studio del 2018, in soli sei mesi sono stati identificati oltre 3.400 pump and dump su piattaforme di messaggistica usate da investitori crypto. La CFTC (Commodity Futures Trading Commission) ha perfino attivato un programma di ricompense per chi denuncia queste pratiche.
I seri rischi del Pump and Dump
Partecipare (anche inconsapevolmente) a uno schema del genere può comportare:
- Perdite finanziarie elevate, soprattutto per chi entra tardi;
- Conseguenze legali, se si partecipa attivamente alla promozione;
- Erosione della fiducia nei mercati, in particolare in settori giovani come le criptovalute.
Come difendersi
Per evitare di cadere in queste trappole:
- Fate ricerche indipendenti: diffidate delle promesse di guadagni rapidi;
- Attenzione ai segnali d’allarme: linguaggio sensazionalistico, urgenza all’acquisto, mancanza di dati verificabili.
- Non seguite ciecamente gli influencer, soprattutto se anonimi o poco trasparenti;
- Diversificate il vostro portafoglio e investite solo ciò che potete permettervi di perdere.
Cavalcare l’onda o evitare il naufragio: questo è il dilemma

Il pump and dump resta una pratica pericolosa, spesso mascherata da “opportunità” in ambienti dove la regolamentazione è debole e l’informazione scarseggia. Sebbene esistano investitori che riescono a trarne profitto, la realtà è che la maggior parte delle persone viene danneggiata.
In un contesto sempre più digitalizzato, l’educazione finanziaria è l’unico vero scudo. Comprendere i meccanismi del mercato è fondamentale per non cadere vittima di schemi manipolativi. In fin dei conti, investire non dovrebbe essere un gioco d’azzardo, ma un processo consapevole e sostenibile nel tempo.
Il caso Kim Kardashian
Un esempio recente è quello della celebre influencer e attrice americana Kim Kardashian, multata per aver pubblicizzato la criptovaluta EthereumMax senza dichiarare in modo trasparente di essere stata pagata per farlo. Secondo le autorità statunitensi, la medesima campagna pubblicitaria di EthereumMax aveva coinvolto più personaggi famosi per far aumentare artificialmente il valore del token.