
Se siete in possesso di un portafoglio di criptovalute, se avete degli investimenti al di fuori dei confini italiani o se siete dei titolari di conti esteri dovete necessariamente essere a conoscenza delle modalità di compilazione del quadro RW all’interno della vostra dichiarazione dei redditi.
In questo articolo vi spiegheremo tutti i passi fondamentali da seguire per evitare errori e, eventualmente, problemi con l’Agenzia delle Entrate.
Indice contenuto
Quando è obbligatorio compilare il quadro RW

ll quadro RW è la sezione del 730/Redditi Persone Fisiche dedicato ai contribuenti residenti in Italia che detengono attività finanziarie o patrimoniali all’estero, indipendentemente dal fatto che generino redditi imponibili in Italia. L’obbligo scatta se il valore complessivo delle attività supera i 15.000 euro alla fine dell’anno fiscale o in qualsiasi momento dell’anno. Questo vale per:
- Persone fisiche, società semplici ed enti non commerciali residenti in Italia;
- Attività detenute direttamente o indirettamente (tramite interposta persona o fiduciarie);
- Conti correnti esteri, criptovalute, partecipazioni in società estere, immobili e altri investimenti.
L’obbligo di compilazione sussiste anche in caso di monitoraggio fiscale, anche senza movimentazioni o redditi prodotti, se il contribuente è il titolare effettivo delle attività.
Cosa inserire nel quadro RW e come farlo correttamente
Il quadro RW richiede la dichiarazione di tutte le attività estere detenute, indicando il loro valore e altre informazioni specifiche. Di seguito, vediamo come compilare correttamente le sezioni più comuni.
Conti correnti e conti deposito esteri
Per i conti correnti e i depositi esteri, è necessario indicare:
- Codice Paese della banca estera;
- Valore iniziale e finale del conto al 1° gennaio e al 31 dicembre;
- Giacenza media per il calcolo dell’IVAFE, se applicabile;
- Codice attività (ad esempio, 01 per conti correnti).
Se il conto è cointestato, il contribuente deve dichiarare solo la sua quota di pertinenza, specificando la percentuale di proprietà.
Criptovalute e wallet
Le criptovalute, come Bitcoin o Ethereum, e i relativi wallet devono essere dichiarati nel quadro RW a partire dalla loro introduzione come attività finanziarie rilevanti ai fini del monitoraggio fiscale. Si devono fornire:
- Valore di mercato al 31 dicembre, convertito in euro usando il tasso di cambio medio del mese di dicembre (questo dato lo potete recuperare sull’exchange di riferimento o su piattaforme come CoinMarketCap);
- Codice attività (per le criptovalute è “14”);
- Codice Paese del wallet o della piattaforma (se il wallet è fisico, indicare il Paese di residenza del contribuente).
Non è richiesta la giacenza media per le criptovalute, ma è fondamentale documentare il valore dichiarato.
Partecipazioni in società estere
Le partecipazioni in società estere (azioni, quote, ecc.) devono essere dichiarate indicando:
- Percentuale di partecipazione;
- Valore nominale o, in mancanza, il valore di mercato;
- Codice attività (es. 05 per partecipazioni in società di capitali);
- Paese estero della sede legale della società.
Se la partecipazione è detenuta tramite una fiduciaria, il contribuente deve indicare il titolare effettivo (se stesso) e non l’intermediario.
Come calcolare l’IVAFE e l’IVIE
L’IVAFE (acronimo di Imposta sul valore delle attività finanziarie estere) si applica a conti correnti, depositi e altre attività finanziarie (inclusi alcuni strumenti derivati). L’aliquota da prendere in considerazione è in questo caso del 2 per mille sulla giacenza media annua o sul valore al 31 dicembre se non è possibile calcolare la media. Per i conti correnti e libretti di risparmio, l’imposta è fissa a 34,20 euro per persona fisica, se la giacenza media supera i 5.000 euro.
L’IVIE (Imposta sul valore degli immobili esteri) si applica invece agli immobili detenuti all’estero, con un’aliquota dello 0,76% sul valore catastale (o sul costo di acquisto se non disponibile). È prevista una deduzione per eventuali imposte patrimoniali pagate nel Paese estero, per evitare la doppia imposizione.
Per entrambe le imposte, il contribuente deve riportare i valori nel quadro RW e calcolare gli importi dovuti, che verranno poi versati come di consueto tramite modello F24.
Sanzioni previste per errori o omissioni
Ricordiamo che è cruciale porre estrema attenzione alla dichiarazione dei redditi, perché errori o omissioni nella compilazione del quadro RW possono comportare sanzioni significative da parte dell’AdE. Ecco quali rischi si corrono:
- Omessa dichiarazione: sanzione dal 3% al 15% del valore non dichiarato, aumentata al 6%-30% se l’attività è detenuta in un Paese a fiscalità privilegiata (stiamo parlando dei famosi paradisi fiscali, come il Principato di Monaco, la Svizzera etc.).
- Errori formali (es. dati errati ma dichiarazione presentata): sanzione da 258 a 2.582 euro.
- Ravvedimento operoso: consente di ridurre le sanzioni presentando una dichiarazione integrativa entro i termini previsti, con penalità ridotte (es. 1/6 del minimo per correzioni entro 90 giorni).
Per evitare sanzioni, è consigliabile verificare accuratamente i dati e conservare la documentazione di supporto. Consigliamo, in caso di dubbi, di affidarsi al proprio commercialista di fiducia.
Casi di compilazione (con o senza movimentazione)
Proviamo a questo punto a vedere insieme alcune casistiche e alle relative modalità di compilazione del quadro RW.
Caso | Compilazione quadro RW | IVAFE/IVIE |
Conto corrente estero (saldo 10.000 €, giacenza media 6.000 €) | Indicare valore iniziale, finale e giacenza media | IVAFE: 34,20 € (fissa) |
Criptovalute (valore 20.000 € al 31/12) | Indicare valore di mercato e codice attività 14 | Nessuna IVAFE |
Immobile estero (valore 200.000 €) | Indicare valore catastale o costo acquisto | IVIE: 1.520 € (0,76%) |
Conto senza movimentazioni (saldo 8.000 €) | Indicare valore iniziale e finale | IVAFE: 34,20 € (se giacenza >5.000 €) |
Documenti utili da avere a portata di mano

Per compilare correttamente il quadro RW, è consigliabile raccogliere in anticipo i seguenti documenti:
- Estratti conto bancari esteri per determinare valore iniziale, finale e giacenza media;
- Documentazione delle criptovalute: storico delle transazioni e valore di mercato al 31 dicembre (es. report da exchange o wallet);
- Atti di acquisto o valutazioni immobiliari per calcolare l’IVIE;
- Contratti o certificati di partecipazioni in società estere;
- Codici Paese e tassi di cambio aggiornati (es. Banca d’Italia o piattaforme affidabili);
- Ricevute di pagamento di eventuali imposte estere per deduzioni IVAFE/IVIE.