A livello economico c’è qualcosa che spaventi più i cittadini del pagamento delle tasse? Probabilmente no. L’appuntamento con il fisco è un timore di molti, ma ci sono comunque soluzioni che l’Agenzia delle Entrate offre ai contribuenti per renderlo in meno traumatico possibile: una di queste è la cosiddetta raterizzazione AER. Scopriamo insieme di cosa si tratta e proviamo a formulare delle ipotesi rispetto ai vari piani rateali a cui potremmo accedere.
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Chi la può chiedere e quali requisiti sono necessari

L’opportunità di rateizzare le imposte non è concessa in modo indiscriminato, ma è rivolta a tutti i soggetti (comprese le società, oltre alle persone fisiche) che siano in grado di dimostrare di essere in difficoltà economiche serie.
Il requisito fondamentale per l’accesso e la modalità di richiesta dipendono essenzialmente dall’importo totale del debito iscritto a ruolo:
- Rateizzazione “a semplice richiesta” (fino a 120.000 €): se il debito complessivo (comprensivo di interessi e oneri) è inferiore o pari a 120.000 euro, il contribuente può accedere al piano di rateizzazione ordinario con una semplice dichiarazione di trovarsi in obiettiva difficoltà economica, senza necessità di produrre specifica documentazione (salvo casi particolari);
- Rateizzazione “documentata” (oltre 120.000 €): se invece l’importo supera i 120.000 euro (o si richiedono più di 84 rate), è obbligatorio dimostrare la difficoltà economica presentando idonea documentazione. Per le persone fisiche e ditte individuali in regime semplificato si utilizza l’ISEE del nucleo familiare; per gli altri soggetti (società) si usano gli indici di bilancio specifici (Indice di Liquidità e Indice Alfa).
Piani disponibili e soglie (24/48/84)
I piani di dilazione sono strutturati per offrire diverse soluzioni in base alla capacità di pagamento del contribuente. Qui di seguito analizzeremo i vari scenari possibili.
Importi minimi, documenti e tempi
Rispetto alla rateizzazione, ogni rata di pagamento non potrà essere inferiore ai 50 euro. In riferimento ai documenti invece, come anticipato, la situazione cambia in base all’importo da versare: per la richiesta semplice (fino a 120.000 €), basterà l’apposito modello compilato mentre per l’istanza documentata, sarà necessario allegare l’ISEE o la documentazione economica/finanziaria richiesta per comprovare la difficoltà.
Una volta presentata la domanda, l’AER emette il provvedimento di accoglimento e il piano di rateizzazione, che include i bollettini di pagamento. La dilazione è considerata accolta se non viene notificato un rigetto entro un termine prestabilito. Generalmente, nel primo caso (il più semplice) l’accoglimento è immediato se la domanda viene presentata online attraverso l’Area Riservata del sito AER: piano di rateizzazione e bollettini qui vengono forniti subito. Diverso invece è il discorso per il secondo scenario, che essendo più complesso e delicato può richiedere tempi di elaborazione maggiori: l’Agenzia delle Entrate-Riscossione è tenuta in ogni caso a rispondere all’istanza entro un termine di 220 giorni dalla data di presentazione.
Simulazioni costo totale
Ricordiamo che la rateizzazione AER prevede l’applicazione degli interessi di dilazione, calcolati sulla base dell’importo dovuto, e che tutto questo incide sul costo complessivo finale del debito. Di seguito proponiamo in modo schematico una simulazione ipotetica.
Tabella: 5k/15k/60k → rata mensile, interessi totali, costo complessivo
Immaginiamo un piano a 84 rate (7 anni) con un tasso di interesse ipotetico. Prima di approfondire la questione, ricordiamo un aspetto importantissimo: il tasso varia perché viene fissato trimestralmente, qui useremo per semplicità un tasso indicativo del 4,5% annuo per il calcolo degli interessi.
| Debito iscritto a ruolo | Rata Mensile (stima indicativa) | Interessi Totali (stima indicativa) | Costo complessivo (stima indicativa) |
| 5.000 € | 68,90 € | 708,00 € | 5.708,00 € |
| 15.000 € | 206,70 € | 2.125,00 € | 17.125,00 € |
| 60.000 € | 826,80 € | 8.500,00 € | 68.500,00 € |
Decadenza: quando avviene e come rientrare
Salvo specifiche circostanze, come l’assoggettamento a una procedura concorsuale, il venir meno del beneficio della rateazione si verifica quando il contribuente non onora il versamento di un numero prestabilito di rate, anche non consecutive, nel corso del piano di dilazione. Il numero di rate non pagate che determina la decadenza varia in base alla data di concessione. Ecco i dettagli indicati sul sito dell’AdE:
- Per i piani di dilazione già attivi prima dell’8 marzo 2020: La decadenza scatta in caso di mancato pagamento di 18 rate, anche discontinue (secondo le disposizioni del DL n. 146/2021);
- Per i piani accordati tra il 9 marzo 2020 e il 31 dicembre 2021: Il beneficio si perde con il mancato versamento di 10 rate, anche non consecutive (come stabilito dal DL n. 137/2020);
- Per le istanze inoltrate dal 1° gennaio 2022 al 15 luglio 2022: la decadenza interviene dopo la mancata corresponsione di 5 rate, anche discontinue;
- Per le istanze presentate dal 16 luglio 2022 in poi: La perdita del beneficio si concretizza con il mancato pagamento di 8 rate, anche non consecutive.
Questo non significa però che ci si debba disperare nel caso in cui non si sia riusciti a pagare secondo le condizioni inizialmente pattuite e che non si possa rientrare nel piano.
Per i carichi decaduti da richieste presentate fino al 15 luglio 2022 è comunque consentito richiedere una nuova dilazione, a patto che, prima di inoltrare la nuova istanza, si provveda a saldare l’ammontare corrispondente alle rate scadute fino a quel momento. Il nuovo piano sarà limitato al numero massimo di rate che originariamente non erano ancora scadute.
Per i carichi decaduti da richieste presentate dal 16 luglio 2022 il debito che ha causato la decadenza non può più essere oggetto di ulteriori dilazioni e non può essere rateizzato nuovamente.
È importante notare che la perdita del beneficio di rateazione per uno o più carichi specifici non pregiudica la facoltà di richiedere la dilazione anche per debiti diversi da quelli per i quali è sopraggiunta la decadenza.
Domanda online: step + tips
Ma quindi come si fa per inviare la propria domanda all’Agenzia delle Entrate per la rateizzazione? Ecco una semplice guida passo passo.
- Step 1: accedete alla vostra Area Riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione (tramite SPID, CIE o CNS);
- Step 2: selezionate il servizio “Rateizzazione” e scegliete se presentare l’istanza per importi fino a 120.000 € (richiesta semplice) o superiore (richiesta documentata);
- Step 3: procedete con la compilazione del modulo online, selezionando i carichi che intendete rateizzare;
- Step 4: concludete l’operazione inviando la vostra richiesta.
Un consiglio: per evitare di dimenticarvi di pagare le rate in tempo, attivate l’opzione per la domiciliazione bancaria fornendo il vostro IBAN.

Fac-simile istanza
È fondamentale utilizzare l’ultima versione aggiornata per garantire la validità della richiesta. Se optate per la domanda online, il sistema telematico vi guiderà nella compilazione automatica del modello corretto.
Il modello di istanza ufficiale (ordinario o per debiti superiori a 120.000 €) è disponibile sul sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione e lo potete scaricare cliccando su questo link.
FAQ
Più cartelle in un piano?
Sì, la richiesta di rateizzazione può riguardare uno o diversi carichi (cartelle o avvisi di accertamento esecutivi) iscritti a ruolo dall’AER.
Sono previste sospensioni del piano?
La rateizzazione è una misura stringente. Le sospensioni per eventi eccezionali (come calamità naturali) vengono disposte tramite specifici provvedimenti normativi da parte del Governo: di conseguenza, non possiamo considerarli una prassi ordinaria.
Si può cumulare la rateizzazione con le rottamazioni?
No. I carichi che sono stati inclusi in precedenti misure agevolative (come la cosiddetta “Rottamazione-quater”, ne abbiamo parlato qui) non possono essere oggetto di rateizzazione, salvo che la rottamazione sia decaduta per mancato pagamento delle rate agevolate, in quel caso è possibile richiedere la dilazione per il debito residuo (con alcune eccezioni e regole specifiche).
Foglio piano rate con alert scadenze
Scarica qui un foglio Excel utile per gestire il tuo piano di rateizzazione (24/48/84). Tieni traccia di tutte le scadenze e calcola automaticamente gli interessi residui. Si tratta di una soluzione molto semplice e intuitiva per evitare problemi futuri!