In genere il recupero dei crediti è una delle attività più complicate da gestire per un’azienda perchè richiede l’espletamento di procedure ben determinate che vanno seguite alla lettera e che non ammettono errori. Per recuperare il credito, il creditore deve mettere a disposizione del debitore tutti i mezzi e creare le condizioni, affinchè il debitore possa adempiere alla propria obbligazione. Ad esempio il creditore dovrà mettere a disposizione tutti i documenti necessari affinché il debito possa essere estinto.
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Se si è in presenza di un credito certo, liquido ed esigibile e di un debitore che pur avendo la possibilità di adempiere, non ha onorato il suo debito, il creditore potrà agire per il recupero. Esistono due strade a disposizione del creditore per recuperare il proprio credito: la via giudiziale e quella stragiudiziale. Ogni tentativo esperito dal creditore per recuperare il credito vantato è idoneo ad interrompere i termini per la prescrizione.
Per interrompere la prescrizione serve sempre un atto di impulso da parte del creditore, che può avvenire autonomamente o attraverso un legale rappresentante. L’inerzia del creditore che non effettua alcuna richiesta o non adotta un comportamento mirato a recuperare il proprio credito entro un determinato lasso di tempo, farà scattare i termini per la prescrizione. A quel punto il debitore non è più tenuto a dover pagare il debito prescritto.
Conseguenze della prescrizione
In pratica la prescrizione rende il credito inesigibile nei confronti del debitore. Ecco perchè recuperare il debito prescritto, dal punto di vista giuridico, è praticamente impossibile. Ogni soggetto che è debitore di un debito prescritto può sempre far valere in giudizio l’eccezione di prescrizione che rappresenta anche l’arma fondamentale di difesa da un’azione di recupero crediti.
L’unica chance che il creditore ha per tentare il recupero dei crediti prescritti è ricorrere alla via stragiudiziale del credito confidando nel fatto che il debitore ignori l’intervenuta prescrizione del credito e degli effetti della prescrizione e decida di onorare il suo debito. Se un credito è prescritto, il creditore non potrà giocarsi la “carta” del decreto ingiuntivo per recuperare i proprio soldi.
Difficilmente il creditore troverà un giudice disposto alla concessione di un provvedimento monitorio per il recupero di un credito per il quale sono già scaduti i termini per la prescrizione. Ma se il Giudice, nonostante ciò, dovesse decidere ugualmente di accordare il decreto ingiuntivo, il debitore potrà sempre opporsi, chiedendo anche che gli vengano rimborsate le spese legali sostenute per opporsi al decreto ingiuntivo.
Quindi, non solo il creditore non riscuoterà il credito, ma dovrà anche sborsare i costi legali che il debitore ha sostenuto per opporsi al provvedimento monitorio, Con la prescrizione del credito, decadono anche tutti gli accessori del credito, in particolare tutti i diritti di garanza connessi. I crediti, a parte alcune eccezioni, si prescrivono in 10 anni. Nel caso dei crediti che riguardano i professionisti, i tempi per la prescrizione sono decisamente più brevi, esattamente come i crediti da lavoro dipendente e quelli derivanti dal contratto di trasporto.
Come si calcola la prescrizione di un credito?
La prescrizione inizia a decorrere dal giorno in cui il creditore può far valere il proprio diritto e termina allo spirare dell’ultimo giorno. Per poter fare il calcolo preciso basta utilizzare un normale calendario e calcolare anche i giorni festivi e il sabato. Dal conteggio deve essere sempre escluso il giorno nel quale inizia a decorrere la prescrizione. Se il termine ultimo va a coincidere con un giorno festivo (la domenica o una festività religiosa) l’ultimo giorno slitta a quello successivo.
Per fare un esempio pratico, se le spese condominiali si prescrivono in 5 anni e i termini per il pagamento scadono il 18 giugno 2023, che viene di domenica, l’amministratore di condominio avrà tempo fino a lunedì 19 giugno per poter recuperare il credito. Una volta che l’amministratore non ha agito contro il condomino moroso, il credito diventerà inesigibile e il debitore non dovrà pagare più nulla.
Si può interrompere la prescrizione di un credito?
La risposta a questa domanda è affermativa. Il creditore ha molti strumenti per poter interrompere i termini per la prescrizione, ad esempio intimando al debitore il pagamento del proprio debito attraverso una raccomandata o via Pec. Gli atti che per legge possono interrompere una prescrizione sono tutti quelli di cui il creditore può dare prova inconfutabile. Quindi una semplice telefonata o una intimazione a voce non integrano tale prova.
Occorre una prova scritta come una lettera di messa in mora inviata con raccomandata A/R o attraverso la Posta Elettronica Certificata. Ogni azione giudiziaria esperita dal creditore nei confronti del debitore interromperà il decorso del tempo per la prescrizione. Tali tempi si interrompono anche quando il debitore dichiara espressamente di riconoscere il debito.