Sono tanti gli eventi in programma nel corposo calendario delle riunioni BCE 2023 che i mercati e gli investitori stanno attendendo con ansia anche per capire quale direzione prenderà la Banca Centrale Europea per contenere l’inflazione. Stiamo attraversando una fase delicata, e per certi versi anche cruciale, per le sorti dell’economia mondiale.
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La Bce, per diversi mesi, ha alzato i tassi di interesse per frenare l’aumento dei prezzi. Una politica monetaria che ha impattato pesantemente su prestiti, mutui e investimenti, col rischio di generare una nuova recessione. L’inflazione, soprattutto negli ultimi mesi, ha dato segnali di flessione, anche se l’aumento sottostante dei prezzi, soprattutto dei generi alimentari, prosegue senza soluzione di continuità.
Se i prezzi energetici sono in calo, la parte core dell’indice sembra ancora in fase evolutiva, ecco perchè la Bce ha ritenuto ancora di dover proseguire sulla strada della stretta monetaria aggressiva. Dopo la riunione Bce di giugno, il tasso di riferimento è balzato al 4,0% e non sono previste pause in Eurozona. Le prossime riunioni della Bce saranno fondamentali anche per capire le dinamiche che si instaureranno con il Quantitative Tightening (la riduzione di bilancio con la fine degli acquisti di obbligazioni).
I prossimi appuntamenti della BCE
Il mercato, soprattutto tenendo conto dell’attuale contesto, passerà al setaccio ogni movimento dell’Istituzione bancaria presieduta da Christine Lagarde. Ecco perchè sarà importante studiare a fondo il calendario delle riunioni BCE 2023. La Bce si riunisce a Francoforte due volte al mese. Il tema dei tassi di interesse e le politiche monetarie generali vengono però discussi ogni 6 settimane.
Sostanzialmente le riunioni Bce 2023 possono essere suddivise in due tipologie. Nel calendario sono previsti appuntamenti di politica monetaria, ma anche confronti e vertici che non riguardano la politica monetaria. Le prossime riunioni di politica monetaria sono fissate per il 27 luglio 2023, il 14 settembre 2023, il 26 ottobre 2023 e il 14 dicembre 2023. Gli altri incontri che non riguardano la politica monetaria sono invece sono previsti il 27 settembre 2023, il 15 novembre 2023 e il 29 novembre 2023.
Cosa accadrà il prossimo 27 luglio
Molto probabilmente, anche nella prossima riunione Bce in programma il 27 luglio, si deciderà di alzare i tassi di altri 25 punti base. E’ stata la stessa Lagarde a preannunciare un nuovo rialzo dei tassi nel corso di un forum dell’istituto centrale a Sintra, in Portogallo. “Il nostro lavoro non è ancora finito – ha dichiarato il massimo esponente della Bce – escludendo un mutamento sostanziale delle prospettive di inflazione, continueremo a innalzare i tassi a luglio”. Secondo la stessa Lagarde l’impatto complessivo degli incrementi dei tassi non si sarebbe ancora esplicato appieno sull’economia reale.
L’impatto delle Riunioni Bce sui mercati
Ogni riunione della Banca centrale europea, in special modo quelle in cui si prendono decisioni che impattano sulla politica monetaria dell’Ue, lasciano strascichi importanti sui mercati finanziari, condizionando l’andamento delle borse, dei titoli e delle obbligazioni. La strategia dei rialzi dei tassi ha reso più onerose le rate dei mutui facendo crescere anche il debito sovrano degli stati e il pagamento degli interessi.
Soprattutto lo spread Btp-Bund, subito dopo i meeting a Francoforte, viene passato al setaccio dagli investitori. Anche il Forex può subire dei contraccolpi notevoli, con l’euro che tende ad apprezzarsi quando vengono rialzati i tassi. Anche le conferenze stampa della Lagarde, subito dopo la riunione Bce, possono provocare rimbalzi notevoli in borsa in base ai temi trattati. Durante la conferenza stampa, la presidente della Bce illustra le prospettive future della moneta unica, anticipando anche le future mosse.
Tassi di interesse: a quali livelli si potrà arrivare?
Ad una domanda sui massimi livelli ai quali si potrà arrivare col meccanismo di rialzo dei tassi di interesse, Christine Lagarde ha dichiarato che non vi è nessuna certezza su quale potrà essere il tetto massimo raggiungibile. “Le decisioni della nostra politica monetaria – ha spiegato la presidente della Bce – devono essere infatti definite di volta in volta a ogni riunione e continuare a essere guidate dai dati”.
L’eventuale aumento dei tassi di interesse, secondo la tesi della Bce, dovrà essere sottoposto a riesame costante. Sarà importante valutare anche l’intensità della trasmissione della politica monetaria che rappresenterà un elemento cruciale per determinare l’orientamento della politica monetaria stessa.
In una fase contrassegnata da grande incertezza, anche la Bce, al momento, non è in grado di esprimere dati certi o fare previsioni sugli orientamenti futuri. “L’incertezza riguardo alla trasmissione – ha spiegato la Lagarde – deriva dal fatto che l’area dell’euro non vive una fase sostenuta di aumento dei tassi dalla metà degli anni 2000 e non ha mai assistito a rialzi così rapidi”:
In assenza di dati certi sull’intensità della trasmissione della politica monetaria alle imprese e alle famiglie, la Bce non ha voluto sbilanciarsi. Ecco perchè le prossime riunioni saranno fondamentali per capire quale rotta verrà intrapresa e quando verrà il momento di un allentamento della stretta monetaria.