Quando un cittadino deve acquistare una casa si ritrova di norma costretto a fare affidamento ad un istituto di credito che gli garantisca il denaro necessario per effettuare l’operazione. Sono inoltre numerosi gli elementi da prendere in considerazione in queste situazioni, che spesso possono mandare un po’ in confusione chi deve stipulare un mutuo. Vediamo per esempio di cosa si sta parlando quando ci si riferisce al capitale residuo del mutuo e all”ISEE (ovvero l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente), come essi interagiscono e quali implicazioni finanziarie possono avere su un individuo in procinto di trasferirsi.
Approfondimenti
Che cos’è Capitale Residuo del Mutuo
Il capitale residuo del mutuo è, in parole povere, la quantità di denaro ancora da restituire alla banca o all’istituto finanziario in un determinato momento. Nella prima fase, quella in cui il mutuo è stato concesso da poco, l‘importo totale del prestito è considerevole ed è essenzialmente composto dagli interessi. Con il passare dei mesi chi ha sottoscritto il mutuo effettua i pagamenti dovuti: una parte di essi sarà destinata a coprire gli interessi maturati, mentre il resto a ridurre il capitale iniziale. Il capitale residuo è dunque il saldo rimanente del capitale iniziale che andrà rimborsato nel corso del tempo. È quindi importante ricordare che tanto più velocemente si riuscirà a ridurre il capitale residuo del mutuo, tanto più bassi saranno gli interessi da pagare nel tempo. Va inoltre ricordato che il capitale residuo stesso può avere un impatto sull’ISEE, vediamo in che senso.
ISEE: Cos’è e Come è Calcolato
L’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) è uno strumento che viene utilizzato nel nostro Paese per determinare la situazione economica di una famiglia o di un individuo. Esso prende in considerazione svariati fattori, come per esempio il reddito, il patrimonio e la composizione del nucleo familiare: il suo obiettivo è quello di fornire un’indicazione di massima rispetto alla capacità economica dell’ unità familiare. Di norma questo strumento viene utilizzato dalla Pubblica Amministrazione o altri enti per concedere ai cittadini l’accesso ad una serie di agevolazioni o di servizi: a seconda del proprio ISEE si possono per esempio avere vantaggi per quanto riguarda le bollette di gas e luce, le tariffe dei mezzi pubblici eccetera. Solitamente, diventano “esperti” di ISEE anche i genitori che iscrivono i loro figli a scuola e gli studenti universitari che sperano di ottenere alloggi a prezzi convenienti o borse di studio.
L’ISEE viene calcolato dall’INPS, dal Comune o dal CAF sulla base della presentazione di una documentazione DSU da parte del richiedente. Per calcolarlo, vengono sommati i redditi di un nucleo familiare e il 20% dei patrimoni mobiliari e immobiliari dei suoi componenti. Ma che rapporto c’è dunque tra capitale residuo del mutuo e ISEE? Si tratta in entrambi i casi di fattori che permettono di calcolare la situazione finanziaria di un nucleo familiare. Va da sé che poiché i pagamenti del mutuo influiscono sul reddito disponibile, il capitale residuo del mutuo può in qualche modo, indirettamente, influenzare lo stesso ISEE. Riducendo il capitale residuo del mutuo si andrà ad aumentare il parallelo il reddito complessivo disponibile.
Il mutuo rappresenta l’unico debito che viene considerato per il calcolo dell’indicatore della situazione economica equivalente e va ovviamente indicato nel modulo DSU: in modo particolare va specificata la quota del capitale residuo del mutuo al 31 dicembre dell’anno precedente a quello di presentazione del DSU. Ecco gli altri elementi che sono inseriti nel documento che si presenta per ottenere l’ISEE:
- Il modello 730 redditi o Modello CU redditi; per gli agricoltori vale la dichiarazione IRAP
- Tutti gli assegni percepiti o corrisposti per figli o coniuge
- La certificazioni per redditi esenti o soggetti a imposta sostitutiva o in ritenuta d’acconto
- Tutta la documentazione che fa riferimento a trattamenti previdenziali assistenziali, a indennità, a redditi esenti dall’IRPEF, a redditi esteri, a compensi derivanti da prestazioni sportive dilettantistiche, a borse di studio o ancora somme percepite da enti musicali, teatrali o legati al mondo dello spettacolo in generale
Come migliorare la propria situazione finanziaria quando si è sottoscritto un mutuo
Esistono diverse strategie per i clienti delle banche che hanno richiesto all’istituto di credito un prestito per una prima o una seconda casa e che vogliono migliorare la propria condizione finanziaria. Nel caso in cui fosse possibile è per esempio consigliabile considerare la possibilità di effettuare pagamenti anticipati sul mutuo, proprio per ridurre il capitale residuo con effetti positivi sul proprio ISEE. Inoltre, alcuni istituti di credito (attenzione: non tutti!) concedono la possibilità di rinegoziare il mutuo per ottenere delle condizioni più vantaggiose e una riduzione dei pagamenti mensili (spesso, in questi casi, la condizione sine qua non è non essere mai stati in mora). Vale sempre la pena, in aggiunta, tenere ben monitorato il proprio ISEE, ricalcolandolo anno dopo anno per comprendere qual è la propria situazione e andando ad apportare i cambiamenti necessari a livello di risparmi o investimenti