Nuovi rialzi in arrivo, la Bce incrementa ancora i tassi. Cosa accade ai mutui?
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Di questo passo la strategia monetaria del celebre Ente di Francoforte avrà nuove conseguenze sui tassi di interesse posti ai mutui. Ragion per cui il confronto tra le proposte delle banche e delle società finanziarie si presenta come la sola via per raggiungere risparmi apprezzabili.
Tassi Bce e mutui, una panoramica
Ancora in salita i tassi Bce. La Banca Centrale ha decretato infatti un ulteriore incremento dello 0,25%: il tasso ufficiale giunge così al 4,00%. Nel giro di poche settimane la decisione sancita dall’Istituto di Francoforte si paleserà sul mercato dei mutui. Solamente lo scorso anno i tassi di interesse avevano raggiunto minimi storici.
Nell’immediato, con ogni probabilità, non si prevedono sospensioni in quest’ottica. Dall’Eurotower si è reso noto, infatti, come quasi certamente si riporteranno rialzi dei tassi anche in piena estate. Il percorso intrapreso dalla Fed americana di arrestare i tassi per una valutazione dell’incidenza sull’economia non pare essere condiviso dalla Banca centrale e dalla sua guida Christine Lagarde.
In una circolare la Bce ha comunicato come la volontà del consiglio direttivo sia assicurare un ritorno dell’inflazione all’obiettivo del 2% nel medio termine. Non molte settimane fa l’inflazione nell’Eurozona toccava quota 6,1%, tre volte di più in confronto a quanto prefissato della Banca centrale, sebbene in discesa rispetto alla conclusione del 2022.
Tassi Bce, quali gli effetti sul mercato dei mutui
Sul mercato dei mutui impatteranno senz’altro le nuove decisioni decretate dalla Bce. A dover fronteggiare il nuovo ritocco dei tassi di interesse saranno nella fattispecie quanti abbiano firmato per mutuo a tasso variabile.
Situazione serena invece per coloro che siano titolari dei mutui a tasso fisso. Il Tasso annuo nominale medio di un mutuo a tasso fisso si aggira al 3,70%, sebbene la proposta migliore non vada al di là del 2,99%. Nella circostanza dei mutui a tasso variabile il Tasso annuo nominale medio equivale al 4,36%, mentre l’offerta più appetibile si attesta al 3,70%.
Il confronto tra le diverse offerte degli enti bancari si conferma la sola via per riuscire a conseguire un certo risparmio, scegliendo il finanziamento più congruo alle proprie necessità.
Le istanze di mutui sono in linea di massima orientate all’acquisto prima casa.
Come ben spiegato da Alessio Santarelli, Direttore generale della divisione Broking del gruppo MutuiOnline:
La Bce vuole giustamente rimarcare a più riprese la sua indipendenza verso la Fed, ma non può fare i conti solo con l’inflazione, deve guardare anche alla velocità relativa dell’economia europea rispetto a quella americana (più lenta la prima) dove diventano sempre più concreti i rischi di una recessione imminente di tutta la regione, con una Germania già in recessione tecnica nell’ultimo quarter.
Il quale specifica anche come aggiunge confrontando le proposte sia possibile trovare il tasso fisso anche sotto il 3%.
Tassi Bce, mutui a tasso fisso comandano la classifica
Attualmente i tassi fissi rappresentano quelli più vantaggiosi, molto più dei variabili: le domande relative ai mutui a tasso variabile vanno dimezzandosi. La percentuale di richiesta è scesa dal 14,7% del primo trimestre del 2023 al 7,6% dell’ultimo trimestre.
I mutui a tasso fisso equivalgono oggi al 91,2% delle istanze. Si è innanzi al dato più elevato dell’ultimo quadriennio. Chi attualmente predilige la sicurezza del tasso fisso per eludere versamenti eccessivamente elevati per le rate potrebbe comparare i migliori mutui a tasso fisso e optare per il finanziamento più conveniente alle proprie occorrenze.
Mutuo, chi ne fa richiesta?
Sono perlopiù coloro aventi reddito elevato a far richiesta oggi di un mutuo. In confronto al secondo trimestre dello scorso anno, il reddito medio dei postulanti è migliorato di quasi 450 euro, sfiorando i 2.761 euro.
Quanti percepiscano un reddito mensile maggiore dei 2mila euro arriverà a coprire il 42,4% del complessivo dei richiedenti mutuo rispetto al 29,8% del 2022. La questione è diversa osservando quanti invece dispongano di una condizione economica più circoscritta: ora come ora attendono solamente solo che i tassi possano ridursi. Uno scenario che attualmente non conta attenuazioni. Stando agli addetti ai lavori se ne riparlerà al principio del prossimo anno.
Le ragioni sulla crescita dei prezzi sui mutui, una sintesi
L’exploit del valore del denaro ottiene come immediata conseguenza una crescita del tasso dei mutui. Occorre effettuare una considerazione separata tra:
- mutuo con tasso d’interesse fisso;
- mutuo con tasso d’interesse variabile.
Nella prima fattispecie gli effetti dei tassi di interesse elevati sono minimi, poiché su questa tipologia di finanziamento con una rata fissa non andranno a impattare le strategie monetarie della BCE. Viceversa, se come partita IVA o persona fisica ci si è accordati con l’ente bancario per un tasso variabile con riferimento all’indice Euribor, in tale circostanza si sarà tra i primi a constatare l’aumento del valore del denaro.
Difatti, stando a un’analisi della Banca d’Italia, è stato accertato come le rate di un mutuo a tasso variabile nel corso di quest’anno cresceranno dai 30€ ai 50€ mensili.