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Bonus matrimonio 2025: come richiederlo e quanto puoi risparmiare

Anelli matrimoniali

Il giorno del matrimonio è per molti il più bello della propria vita. Tuttavia, sappiamo tutti molto bene come un evento del genere comporti per sposi e spose dei costi non indifferenti. Una cerimonia come si deve, il viaggio di nozze e tutte le spese relative alla casa dove si andrà ad abitare, se messi insieme, sono elementi che possono pesare come un macigno sul budget delle coppie che si stanno per promettere amore eterno. Da qui la necessità per molti di accedere ad alcune agevolazioni, come per esempio il bonus matrimonio 2025: vediamo dunque insieme come richiederlo e quanto è possibile risparmiare con questa soluzione.

In cosa consiste il bonus matrimoni 2025?

Ecco tutto quello che devi assolutamente sapere se tu e il tuo partner vi state per sposare e se sei interessato/a ad accedere al bonus matrimoni 2025.
Anelli di fidanzamento

Anche chiamato dall’INPS assegno di congedo matrimoniale, si tratta di una prestazione previdenziale erogata dall‘Istituto Nazionale della Previdenza Sociale in Italia. È destinata a supportare i lavoratori in occasione del matrimonio o dell‘unione civile. Tuttavia, è riservata a specifiche categorie di lavoratori, in particolare:

  • Operai non occupati che:
    • Abbiano lavorato come dipendenti presso aziende industriali, artigiane o cooperative. Le loro aziende devono inoltre essere soggette al contributo CUAF (Cassa Unica Assegni Familiari);
    • Abbiano lavorato per almeno 15 giorni nei 90 giorni precedenti uno dei seguenti eventi:
      • Matrimonio civile;
      • Matrimonio concordatario (celebrato secondo i riti religiosi e riconosciuto dallo Stato);
      • Unione civile (per coppie dello stesso sesso ai sensi della legge Cirinnà).

Tale contributo economico è in realtà rivolto anche ai disoccupati, sempre a patto che questi soggetti possano dimostrare allo Stato di aver lavorato nei 90 giorni prima delle nozze e per almeno 15 giorni nelle categorie sopra elencate.

La misura è regolata per il resto dall’articolo 1 della Legge 76/2016.

Chi deve pagare il contributo?

Sarà sempre e solo il proprio datore di lavoro a concedere il congedo matrimoniale. Per i lavoratori dipendenti di aziende industriali, artigiane o cooperative, il congedo matrimoniale viene pagato tramite un assegno erogato dall’INPS, corrispondente alla retribuzione di 7 giorni lavorativi. La contrattazione collettiva a livello nazionale stabilisce che il datore di lavoro debba integrare l’importo dell’assegno, così da garantire al dipendente l’intera retribuzione prevista per i 15 giorni di congedo matrimoniale. L’assegno contribuisce tra l’altro al calcolo del Trattamento di Fine Rapporto e il periodo di congedo consente la regolare maturazione di ferie e tredicesima.

Per gli operai non occupati, l’assegno viene erogato direttamente dall’INPS.

Quanto si può risparmiare

Come anticipato nel paragrafo precedente, l’assegno per congedo matrimoniale corrisponde a sette giorni di stipendio, calcolati sulla base della retribuzione ricevuta nell’ultimo periodo di paga.

Il pagamento è compatibile con l’indennità giornaliera di inabilità temporanea per infortunio sul lavoro fornita dall’INAIL. Non può invece essere percepito insieme ad altri trattamenti retributivi o sostitutivi dello stipendio relativi allo stesso periodo.

Il pagamento sarà eroogato dall’INPS tramite:

  • bonifico presso l’ufficio postale;
  • accredito su conto corrente bancario o postale. È in questo caso possibile indicare sia IBAN nazionali che esteri su circuito SEPA.

Come fare domanda

La richiesta deve essere inoltrata all’INPS entro un anno dall’evento. Attenzione però perché una volta superato questo termine, il diritto alla prestazione decade.

Le domande per ottenere l’assegno per congedo matrimoniale devono essere presentate utilizzando il servizio online dedicato dell’INPS, che offre le seguenti funzionalità:

  • Informazioni: descrizione dettagliata della prestazione;
  • Inserimento domanda: compilazione e invio telematico della richiesta;
  • Consultazione domande: elenco delle domande presentate o in corso di invio.

Per il resto, la domanda può essere trasmessa attraverso uno dei seguenti metodi:

  • Patronati o intermediari: tramite i servizi telematici da loro forniti;
  • Servizio online sul portale INPS, accedendo con le proprie credenziali SPID;
  • Contact center: chiamando il numero 803 164 (gratuito da rete fissa) o 06 164 164 (da rete mobile).

Tempistiche di lavorazione del provvedimento

Come precisa l’INPS sul suo sito ufficiale, il termine per la conclusione del provvedimento è stato stabilito in 55 giorni dal Regolamento emanato dall’INPS ai sensi dell’articolo 2 della Legge n. 241/1990, che disciplina i tempi di chiusura dei procedimenti amministrativi.

Cosa può coprire il bonus?

Il bonus matrimoni 2025 è un incentivo molto interessante per le coppie italiane: ecco tutto quello che è necessario sapere a riguardo.
Due sposi in riva al mare

I soggetti in procinto di sposarsi potranno sfruttare il denaro erogato per affrontare alcuni dei costi più impegnativi legati al loro sposalizio, tra cui:

  • Ristorazione e banchetto per gli invitati;
  • Location: il noleggio di sale, ville o altri spazi per la cerimonia o il ricevimento;
  • Abiti da sposa e sposo: le spese per l’acquisto o il noleggio degli abiti da matrimonio;
  • Fotografia e video: i costi per i servizi di fotografia e video per immortalare il matrimonio;
  • Musica e intrattenimento: i costi per il DJ, la band o qualsiasi altro tipo di intrattenimento, oltre ad eventuali diritti da pagare alla SIAE;
  • Viaggio di nozze: in alcuni casi, anche le spese per il viaggio di nozze potrebbero rientrare nelle voci eleggibili.

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