
Il divorzio senza figli è una procedura legale che sancisce la fine del matrimonio tra due coniugi che non hanno figli, o i cui figli sono già maggiorenni e indipendenti economicamente. La sua assenza di implicazioni relative all’affidamento e al mantenimento della prole lo rende, almeno in teoria, più semplice rispetto ai divorzi che coinvolgono minori. Tuttavia, anche in questo caso, la scelta della procedura giusta può fare una grande differenza in termini di tempi, costi e stress emotivo.
Approfondimenti
Comprendere tutte le opzioni disponibili è fondamentale per evitare costi eccessivi e lungaggini burocratiche inutili. In questo articolo, analizzeremo nel dettaglio le differenze tra le due procedure e le implicazioni in termini di tempi e costi.
Indice del contenuto
Come avviene il divorzio in Italia
In Italia, il divorzio può avvenire secondo due modalità principali: il divorzio consensuale e il divorzio giudiziale. Il primo è più veloce e meno oneroso, mentre il secondo si applica quando non si riesce a raggiungere un accordo e può richiedere anche diversi anni per concludersi. Inoltre, con la riforma del divorzio breve, i tempi per ottenere la cessazione degli effetti civili del matrimonio sono stati significativamente ridotti, a patto che i coniugi siano già separati da almeno sei mesi in caso di separazione consensuale o da dodici mesi in caso di separazione giudiziale.
Divorzio consensuale: la strada più rapida e conveniente
Il divorzio consensuale è la scelta più vantaggiosa per i coniugi che riescono a trovare un accordo sulle condizioni del divorzio, come la divisione del patrimonio coniugale e l’eventuale assegno di mantenimento. Questo tipo di divorzio si basa sulla collaborazione tra le parti ed evita il contenzioso, riducendo notevolmente i tempi e i costi della procedura.
Procedure disponibili
In Italia, il divorzio consensuale può essere ottenuto attraverso tre modalità principali:
- Ricorso congiunto al tribunale: i coniugi presentano un’unica richiesta al giudice, che verifica la correttezza degli accordi presi e li omologa con una sentenza. È necessario almeno un avvocato, ma può essere anche condiviso da entrambi.
- Negoziazione assistita da avvocati: le parti, assistite ognuna dal proprio avvocato, stipulano un accordo fuori dal tribunale. Successivamente, il documento viene trasmesso alla Procura per ottenere l’approvazione.
- Divorzio davanti all’Ufficiale di Stato Civile: se non ci sono figli minori o economicamente dipendenti e se non sono previsti trasferimenti patrimoniali, i coniugi possono concludere il divorzio direttamente presso il Comune, senza necessità di avvocati.
Tempi e costi
Uno dei principali vantaggi del divorzio consensuale è la velocità della procedura. Il ricorso congiunto presso il tribunale può essere concluso in circa 3-6 mesi, mentre il divorzio in Comune può richiedere anche solo poche settimane. La negoziazione assistita ha tempistiche variabili, ma in media si chiude in 2-4 mesi.
I costi sono contenuti:
- Il divorzio in Comune ha un costo amministrativo di circa 16-30 euro.
- La negoziazione assistita può costare dai 1.000 ai 2.000 euro, a seconda degli avvocati coinvolti.
- Il ricorso congiunto al tribunale può oscillare tra 1.500 e 3.000 euro, comprendendo onorari legali e spese processuali.

Divorzio giudiziale
Quando i coniugi non riescono a raggiungere un accordo sulle condizioni della separazione, è necessario procedere con un divorzio giudiziale, che comporta un iter più lungo e costoso.
Procedura
Il divorzio giudiziale inizia con la presentazione di un ricorso da parte di uno dei coniugi. Il tribunale fissa un’udienza preliminare, durante la quale il giudice tenta di conciliare le parti. Se la conciliazione fallisce, il processo continua con la raccolta delle prove e l’eventuale audizione di testimoni.
Durante il procedimento, il giudice può emettere provvedimenti temporanei, come l’eventuale assegnazione della casa coniugale o il versamento di un assegno divorzile provvisorio. La sentenza definitiva può arrivare dopo mesi o anni, a seconda della complessità del caso.
Tempi e costi
Il divorzio giudiziale può durare da uno a cinque anni, in base ai ricorsi presentati e all’eventuale impugnazione della sentenza. I costi possono variare notevolmente:
- Un divorzio giudiziale semplice può costare dai 5.000 ai 10.000 euro.
- Nei casi più complessi, con divisione di beni o richiesta di assegno divorzile, i costi possono superare i 15.000 euro.

Come prepararsi al divorzio senza figli?
Affrontare un divorzio senza figli può sembrare più semplice, ma è importante prepararsi adeguatamente per evitare sorprese. Ecco alcuni aspetti da considerare:
- Consultare un avvocato: anche se si opta per il divorzio consensuale, è utile avere un supporto legale per evitare errori e accelerare la procedura.
- Valutare gli aspetti economici: se uno dei coniugi ha diritto a un assegno divorzile, è bene stabilire subito gli importi e le modalità di versamento.
- Scegliere la procedura più adatta: il divorzio in Comune è rapido ed economico, ma se vi sono beni da dividere è preferibile una negoziazione assistita.
- Mantenere un dialogo sereno: se possibile, è sempre meglio trovare un accordo amichevole, evitando lunghe battaglie legali.

Cosa cambia con la presenza di figli?
Se la coppia ha figli minori o non economicamente indipendenti, il divorzio si complica. In questo caso, il giudice deve valutare:
- L’affidamento: nella maggior parte dei casi si opta per l’affidamento condiviso, che permette a entrambi i genitori di mantenere un ruolo attivo nella crescita dei figli.
- Il mantenimento: uno dei due genitori può essere obbligato a versare un assegno mensile per il sostegno economico dei figli.
- La casa coniugale: solitamente assegnata al genitore presso cui i figli risiederanno in prevalenza.
Questi elementi possono allungare i tempi e rendere il divorzio più oneroso, poiché possono essere necessarie perizie, relazioni dei servizi sociali e udienze aggiuntive.