
Per la produzione del miele, sostanza dal sapore zuccherino e davvero unico nel suo genere, è necessario un duro lavoro: una singola ape da miele, infatti, contribuisce in tutta la sua vita ad appena 1/12 di un cucchiaino di miele. Questo prezioso alimento è sempre più spesso soggetto a frodi, con prodotti adulterati/contraffatti che ingannano i consumatori e che danneggiano gli apicoltori onesti.
Approfondimenti
Indice contenuto
Cos’è la truffa del miele?

La truffa del miele consiste nella vendita di miele adulterato o contraffatto attraverso diverse pratiche scorrette. Tra queste possiamo ricordare ad esempio:
- L’Aggiunta di zuccheri esogeni: l’aggiunta di sciroppi economici di zucchero derivati da grano, riso o barbabietola aumenta il volume del prodotto ma ne riduce la qualità;
- Falsa dichiarazione di origine geografica: alcuni produttori etichettano il miele come proveniente da regioni rinomate quando, in realtà, ha origini diverse e spesso di qualità inferiore;
- Falsa dichiarazione di origine botanica: etichettare un miele come monoflora quando in realtà è una miscela di diverse origini botaniche.
L’investigazione dell’UE sulla truffa del miele
L’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF), in collaborazione con 18 paesi, ha condotto un’indagine approfondita tra ottobre 2021 e febbraio 2022. Sono stati analizzati 320 campioni di miele importato nell’UE, e il 46% è risultato adulterato. I principali paesi coinvolti nella produzione di miele sospetto sono:
- Cina: 74% dei campioni sospetti (66 su 89 testati);
- Turchia: 14 su 15 campioni sospetti;
- Ucraina, Argentina, Messico, Brasile: percentuali variabili di miele adulterato;
- Regno Unito: tutti i 10 campioni testati sono risultati contraffatti.
Questi risultati hanno portato al ritiro dal mercato di 340 tonnellate di miele alterato e a sanzioni per 9 operatori europei. Inoltre, 133 imprese sono state identificate come coinvolte nella vendita di miele adulterato, con altre 44 sotto indagine.
Danni economici e ingiusta concorrenza
Sebbene la Commissione Europea affermi che i rischi per la salute siano bassi, la truffa del miele rappresenta comunque un grave danno economico per gli apicoltori onesti, di certo da non sottovalutare. Il prezzo medio del miele importato in Europa nel 2021 era di 2,32€ al chilo, mentre lo sciroppo di zucchero di riso costa solo 0,40-0,60€ al chilo. Questa differenza di costo crea una concorrenza sleale, rendendo difficile per gli apicoltori onesti competere con i prodotti adulterati.
Come riconoscere il miele contraffatto
Identificare il miele adulterato può essere difficile, ma ci sono alcuni segnali da tenere in considerazione:
- Etichetta chiara e dettagliata: il miele autentico deve riportare origine geografica, origine botanica, peso netto, produttore e certificazioni;
- Prezzo troppo basso: un costo significativamente inferiore alla media potrebbe indicare un prodotto contraffatto;
- Consistenza e colore: il miele naturale è viscoso e varia di colore a seconda dell’origine. Un miele eccessivamente liquido o innaturalmente chiaro potrebbe essere adulterato;
- Cristallizzazione: la maggior parte dei mieli cristallizza nel tempo. Se un miele rimane liquido per un periodo prolungato, potrebbe essere stato trattato o diluito.
Come difendersi dalla truffa del miele
Per proteggersi dalle frodi alimentari legate al miele, è consigliabile adottare le seguenti strategie:
- Acquistare miele locale: rivolgersi agli apicoltori locali o ai mercati agricoli offre maggiore trasparenza sulla provenienza del prodotto;
- Preferire miele biologico: i prodotti certificati biologici sono sottoposti a controlli più rigorosi;
- Verificare le certificazioni: assicurarsi che il miele sia certificato da enti riconosciuti;
- Evitare mieli di origine incerta: se l’etichetta non fornisce informazioni chiare, meglio evitare l’acquisto.
Il problema del miele adulterato nel Regno Unito
Nonostante il Regno Unito non faccia più parte dell’UE, il problema della truffa del miele riguarda anche il mercato britannico. Nel 2021, gli apicoltori inglesi hanno chiesto al governo di obbligare supermercati e grossisti a dichiarare la nazione di origine del miele, in particolare quello proveniente dalla Cina, che rappresenta un terzo delle importazioni britanniche. Tuttavia, la mancanza di regolamentazioni specifiche rende difficile contrastare il fenomeno.
Il caso del vicentino
Un altro caso molto interessante di truffa del miele, stavolta in territorio italiano, è stato scoperto a gennaio del 2025 nel vicentino, dove l’“Operazione Miele” ha portato al sequestro di 22.200 chili di miele importato illegalmente da Paesi come la Romania, Ungheria, Turchia, Cina e Vietnam, per un valore di 110.000 euro. La Guardia di Finanza ha inoltre scoperto 3.540 chili di sostanza zuccherina non biologica usata illecitamente per nutrire api destinate a produrre miele falsamente biologico. Le analisi hanno rivelato che il miele conteneva amido per oltre il 90%. Sono state elevate sanzioni e sequestrati ulteriori 509 chili di prodotto. L’indagine ha inoltre smascherato vendite in nero e un’evasione fiscale di oltre 43.000 euro.
Il ruolo delle istituzioni nella lotta alla frode

Le autorità svolgono un ruolo cruciale nella lotta contro la truffa del miele. L’Ispettorato Centrale Repressione Frodi (ICRF) in Italia effettua controlli periodici per garantire la qualità dei prodotti alimentari, ma la collaborazione dei consumatori è fondamentale: segnalare prodotti sospetti può fare la differenza.
La truffa del miele è un fenomeno in crescita, con un impatto negativo sia sui consumatori che sugli apicoltori onesti. Acquistare miele locale e verificare attentamente le etichette sono strategie fondamentali per evitare prodotti contraffatti e garantire un acquisto sicuro. La collaborazione tra istituzioni, clienti finali e produttori è essenziale per proteggere la qualità di questo prezioso alimento e contrastare le frodi alimentari.